Il Commercialista Veneto n.230 (MAR/APR 2016) - page 19

NUMERO 230 - MARZO / APRILE 2016
19
IL COMMERCIALISTA VENETO
Alessandro Solidoro
l’Assicurazione e il Fondo di Compensazione
gestiscono l’aspetto delle politiche di reddito sociali.
In media in Sudafrica per costituire una società si
richiede l’adempimento di sei pratiche e la durata
complessiva media è di 53 giorni
5
. Il tempo è lungo per
causa delle lungaggini con il Fondo di Compensazione.
La registrazione è centralizzata presso l’ufficio di
Compensazione di Pretoria, anche se gli imprenditori
possono presentare la domanda di registrazione ad
una delle 126 filiali situati in tutto il Paese, che poi
trasmette la domanda per posta. Le nuove imprese
che si stabiliscono presso Ekurhuleni, Johannesburg e
Tshwane possono scegliere di presentare la domanda
direttamente all’ufficio centrale del Fondo di
Compensazione grazie alla loro vicinanza a Pretoria.
Questo rende l’avvio di un’impresa più veloce che
altrove
6
.
6. Permessi di Costruire
Trattare con permessi di costruzione richiede in media
l’adempimento di 17 pratiche e dura 111 giorni. Il
numero di pratiche è circa 15 a Nelson Mandela Bay
per arrivare a 22 in Mangaung. Le differenze sono
dovute soprattutto a come le autorità locali gestiscono
il tempo. L’uso di piattaforme elettroniche per collegare
tutti i dipartimenti competenti per agevolare
l’approvazione è in via di attuazione.
7. Ottenere l’energia elettrica
Ottenere una nuova fornitura di energia elettrica ai fini
aziendali richiede inmedia l’adempimento di 5 pratiche
e dura 141 giorni. Il numero di pratiche è in linea con la
media OCSE con economie ad alto reddito, ma il
processo dura quasi il doppio del tempo ed è molto
più costoso. L’
Energy Regulator
sovraintende la
fornitura e la regolamentazione di energia elettrica, gas
e petrolio. La distribuzione di energia elettrica è per il
60% gestita dai Comuni (coprendo essenzialmente le
aree urbane) mentre
Eskom
, società statale di pubblica
utilità, alimenta il restante 40%, per lo più in piccoli
Comuni e aree rurali. È più semplice ottenere una
fornitura elettrica in Città del Capo e Mangaung ed è
più difficile a Johannesburg e Nelson Mandela Bay. I
ritardi sono attribuibili ai lunghi tempi di attesa per il
completamento delle opere di connessione esterna ed
ai relativi processi burocratici. I costi sono più alti a
Johannesburg, Città del Capo e Nelson Mandela Bay
e più bassi a Buffalo City e Ekurhuleni. I principali
driver
di variazioni di costo sono i contributi di
allacciamento, il costo variabile dei materiali e la
manodopera.
8. Registrazione immobili
La registrazione di proprietà immobiliare richiede una
media di 8 pratiche e dura 32 giorni. La registrazione di
proprietà è più facile in Johannesburg, dove ci vogliono
solo 23 giorni e 7 pratiche. Al contrario, in Mangaung
ci vogliono 52 giorni e 8 pratiche. Il ritardo è in gran
parte causato dal tempo necessario per ottenere i
certificati di autorizzazione del Comune
7
.
9. Controversie contrattuali
Le controversie contrattuali, in media, richiedono
mediamente 29 pratiche e durano 551 giorni. Anche se
l’efficienza dellaCorte varia da luogo a luogo, il processo
ed il giudizio duramediamente quasi 15mesi, che vanno
da poco meno di 12 mesi in Msunduzi a 19 mesi in
Buffalo City. L’esecuzione di una sentenza richiede da
64 giorni a Buffalo City a 83 giorni di Ekurhuleni,
Mangaung, Msunduzi e Tshwane. Il costo del
contenzioso varia dal 29,4% nel Mangaung al 35,8%
di Buffalo City in funzione del valore economico del
contendere.
5
Il tempo medio è quasi 6 volte più lungo rispetto alla
media OCSE delle economie ad alto reddito
6
Se un sudafricano dichiara che farà qualcosa “in questo
momento”, significa che lo farà “solo in un prossimo
futuro non immediatamente“.
7
Come richiesto ai sensi della Sezione 118 della Legge sul
sistema di governo municipale (Legge 32 del 2000), la
media per ottenere una clearance di certificati in tutto il
Sudafrica è di 19 giorni, ma può variare da 7 giorni a
Nelson Mandela Bay e 10 giorni a Buffalo City (qui vi è
la possibilità di eseguire le liquidazioni online) sino a 42
giorni a Mangaung.
SEGUE DA PAGINA 18
Sudafrica
INTERNAZIONALE
R
ECENTEMENTE HO TRASCORSO una decina di giorni da turista in Cina (o meglio, solo
Pechino e dintorni) per avere una primo assaggio di questa enorme nazione. Prima di partire,
una volta scelto il percorso da fare, da bravo turista fai-da-te ho navigato in internet per
prenotare hotel, voli interni e treni super veloci. Naturalmente ho anche raccolto sulla rete le impressioni,
le esperienze ed i commenti di alcuni turisti, tanto per non arrivare totalmente impreparato in un mondo
con usi e costumi sconosciuti a noi occidentali. Devo dire che quei commenti mi avevano alquanto
preoccupato poiché emergeva in essi un senso di disorganizzazione, maleducazione e soprattutto di
sporcizia del popolo cinese che era la costante evidenziata da questi sfortunati viaggiatori. Invece, una
volta sul posto, ho avuto la piacevole sorpresa di trovare Pechino e le città vicine (Datong, Ping Yao e
Xi’an) assolutamente pulite, i trasporti efficientissimi (aerei in orario e treni da oltre 300 km orari) e la
gente ordinata ed educata (anche se il concetto di fare la fila è ancora abbastanza sconosciuto).
Particolarmente soddisfatto di questa esperienza, ho voluto, al mio rientro, assumere un po’ di
informazioni per capire se c’è ancora spazio per il nostro imprenditore medio-piccolo per fare affari
con questo colosso orientale. Per “fare affari” intendo sia importare dalla Cina beni ivi prodotti, ma
anche e soprattutto vendere ai cinesi merci italiane interamente prodotte in Italia o assemblate in
Cina con la tecnologia italiana (ricordiamoci che i cinesi stravedono per tutto quello che è europeo
1
).
Sembra che l’economia cinese, che ha già superato quella dell’Eurozona, sia destinata a diventare la
prima economia al mondo nel 2016
2
. Quasi un quarto della popolazione ormai vive nelle città
3
, dove il
reddito pro capite è pari a quello di alcuni paesi dell’OCSE. La migrazione dalle campagne verso le
città e l’abbandono dell’attività agricola a favore di settori e servizi ad elevata produttività continuerà
ad alimentare la crescita. Un fattore determinante per lo sviluppo è la progressiva liberalizzazione di
numerosi settori, attualmente caratterizzati da una massiccia presenza di aziende statali: i cinesi
vogliono aprire il proprio mercato, consentire l’accesso a concorrenti esteri e promuovere il settore
privato.
La Cina è essenzialmente conosciuta per essere un Paese esportatore di prodotti a basso costo, ma
ultimamente non è questo il motore trainante della sua crescita. Infatti se sottraiamo dai guadagni che
derivano dalle esportazioni le spese per importare in Cina materie prime e prodotti intermedi necessari
a creare il prodotto finito, vediamo che così non è. Ad esempio, si è accertato che soltanto il 4 per
cento del valore di un iPhone “made in China” deriva dalla manifattura cinese. La gran parte proviene,
invece, dai componenti ad alta tecnologia importati da altri Paesi (principalmente Germania, Giappone
e Corea del Sud) che in Cina vengono soltanto assemblati.
Di conseguenza si può rilevare che le esportazioni nette, cioè esportazioni meno importazioni, hanno
contribuito in maniera modesta alla crescita dell’economia del Paese, almeno nell’ultimo decennio.
Invece, il settore trainante è stato l’investimento in costruzioni, fabbriche e infrastrutture, come porti
e aeroporti, che ha generato più di metà della crescita
4
. Non dimentichiamo che la manifattura cinese
si sta lentamente spostando dalla produzione di beni a basso costo e a basso contenuto tecnologico
Investire in Cina
ADRIANO CANCELLARI
Ordine di Vicenza
1
A tale riguardo esistono in Cina tecniche collaudate per creare da zero una marca straniera da vendere ai propri
connazionali, prassi operative spesso collegate all’importazione. Un esempio è quello di realizzare un prodotto in
Cina, esportarlo nel Paese dal quale si vuole importare e una volta incassato il documento di origine la merce torna
in Cina. Altra tecnica consiste nel comprare oggetti in Cina, poi si inviano a Shanghai, nella Waigaoqiao Free Trade
Zone: dopo un po‘ di giorni si importano gli stessi prodotti dalla stessa Shanghai Waigaoqiao Free Trade Zone. Un
altro mezzo è creare, grazie alla promozione ed alla pubblicità, l’idea che quel prodotto sia di origine straniera, come
è successo per una marca di latte cinese spacciata per tedesca o per un materasso spacciato per francese.
2
3
Le città in Cina sono vere megalopoli. Ad esempio, Pechino ha 21 milioni di abitanti, Xi’an ne ha otto e, Datong
,ai più sconosciuta, ha tre milioni.
4
SEGUE A PAGINA 20
1...,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18 20,21,22,23,24,25,26,27,28,29,...36
Powered by FlippingBook