Il Commercialista Veneto n.233 (SET/OTT 2016) - page 13

NUMERO 233 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2016
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IL COMMERCIALISTA VENETO
PAOLOLENARDA
Ordine di Venezia
Katia Tenni
L'imposta sui celibi
I
l “codice dei tributi locali, annotato
dal dott. Gustavo De Rosa” uscito a
Napoli nel 1910, è un manuale di 424
pagine, di piccolo formato . L’ho
trovato nei miei giri fra gli antiquari. E’
il libro del perfetto commercialista di un
secolo fa e mi è venuta voglia di raccontarvi
i punti che più mi hanno colpito: sembra
quasi impossibile che nel giro di 100 anni le
cose siano da un lato rimaste uguali e
dall’altra così sostanzialmente modificate.
La legge principale è il Testo Unico del 21
maggio 1908 numero 269. Tralascio le
disposizioni generali che non sono molto
difforme dalle
nostre di oggi:
determinazione
e ordinamento
dei tributi,
accertamento,
liquidazione e
riscossione
Vado subito a
vedere la
quarta parte
che riguarda le
tasse diverse:
Tassa sulle
bestie da tiro,
da sella e da
soma: e questa
era scontata.
Tassa sui velocipedi: e su questa mi piace
soffermarmi e ricordare la parte di norma
che, a pagina 295, riporta una piacevole e
simpatica tabella: “i velocipedi e le macchi-
ne ad essi assimilabili” ad un posto pagano
sei lire all’anno. Per quelli a più di un posto
pagano sei lire per ogni posto
Tassa sulle fotografie e sulle insegne: i
Comuni avranno la facoltà di tassare, con
l’applicazione di bolli le fotografie messe in
vendita, in base alla tabella riportata a pag
290 che quantifica la tassa in base ai
centimetri quadrati: sopra i 1500 centimetri
l’onere è di 50 centesimi.
Tassa sulle vetture e sui domestici: tralascio
la prima parte che riguarda le tasse sulle
vetture perché in sostanza è ancora presen-
te. Mi piace ricordare l’articolo 28 dove
“gondole e barche sono agli effetti della
presente tassa trattate come vetture”.
Interessante è anche l’articolo 29: “la tassa
sui domestici sarà annua e fissa e proporzio-
nale al loro numero, da non eccedere le lire
10 per uomo e le lire 5 per ogni donna”
La più importante è sicuramente la “tassa di
famiglia o di fuocatico”, regolata dalla legge
del 26 luglio 1868: E’la stessa legge che
regola anche la tassa sul bestiame e occupa
quasi 30 pagine. Per dare maggiore chiarez-
za, il curatore ripercorre l’ iter che ha portato
alla sua approvazione e riporta gli interventi
di vari deputati. Il deputato Protasi aveva
proposto una tassa sulle finestre e sulle
porte, ma non nelle località rurali. Il mini-
stro Scialoja si dilunga sulla differenza fra
tassa di famiglia e la tassa di fuocatico, fra
città, campagna e zone rurali per ammettere,
alla fine, che, forse, sono la stessa cosa.
C’era già la tassa sulla fabbricazione dell’
alcool, per l’occupazione degli spazi
pubblici, sulle aree fabbricabili, sui cani e
sugli spettacoli. In un periodo nel quale
solo pochi potevano avere l’acqua in casa,
il Comune che “ha incontrato una conside-
revole spesa per la condotta dell’acqua
pubblica” può imporre “un corrispettivo
per parte dei non indigenti, per l’uso
dell’acqua”. E questo a seguito del parere
che il Consiglio di Stato ha espresso il 30
settembre 1896.
Non ho
trovato, nel
codice del
1910, l’imposta
sui celibi che
mio papà ha
pagato il 26
settembre
1936. Qui a
fianco riporto
la ricevuta. E’
un rettangolo
sette per dieci
circa e porta il
numero 1532.
Ma certamente
la fantasia del
legislatore si è affinata con gli anni ed ha
prodotto nuovi balzelli.
Mi è venuta in aiuto la
Guida del contri-
buente per il 1928
a cura del Rag. Virgilio
Chiumenti, “iscritto al Sindacato Provincia-
le Fascista dei Ragionieri Professionisti di
Milano” che ho comprato al mercatino di
Cividale per 2 euro.
È un librone di 1062 pagine che ha la stessa
impostazione del nostro Memento pratico
dell’Ipsoa. Con la copertina nocciola.
Segnato come lo segniamo noi.
Dentro ho trovato ancora qualche appunto
e la bozza di un’istanza all’Intendenza di
Finanza di Udine. Bellissimo.
Un rispettoso pensiero al collega che lo
aveva sul tavolo.
Il libro si compone di vari capitoli. Lo apro
con familiarità e lo scorro velocemente.
Ecco l’imposta sui celibi!
Il tributo è stato istituito a decorrere
dall’1 gennaio 1927 e sono soggetti all’impo-
sta i celibi che, al’1 gennaio di ciascun anno,
abbiano compiuto 25 anni
e fino ai 65. E’ prevista una serie di esenzioni.
L’oggetto dell’imposta è il reddito comples-
sivo dei celibi. Il calcolo è abbastanza
complicato e prevede anche 35 lire fisse per
i celibi fra i 25 e i 35 anni, 50 lire fra 35 e 50
anni, e 25 lire per i celibi dai 50 ai 65 anni.
Stimo che le 35 lire di allora valgano i nostri
35 euro.
Siamo nei primi anni del fascismo: i raduni,
la folla oceanica, la forza, la voglia di
Impero. Siamo ancora lontani dalle leggi
razziali del 1938, ma si prepara il clima.
E noi ci lamentiamo.
C
i ha lasciati lo scorso mese di giugno la
nostra collega
Katia Tenni
. Era nata a
Trento 43 anni fa e dal 2000 esercitava la
professione di Dottore Commercialista a Trento,
dopo un brillante percorso scolastico.
Conosciuta da tutti per le sue spiccate doti pro-
fessionali, che ha affinato collaborando con lo
Studio Mellarini di Trento, ha ricoperto impor-
tanti incarichi nella Cooperazione Trentina e in
primarie società commerciali e industriali. E’ stata
anche componente del Consiglio dell’Ordine dei
Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
di Trento per un mandato.
Tutti ne hanno apprezzato le straordinarie doti di
umanità, altruismo, lealtà e rettitudine morale, la
caparbietà e tenacia con cui affrontava le que-
stioni professionali e le sfide che quotidianamen-
te la vita ci propone.
E la vita con Katia è stata particolarmente severa,
costringendola a lottare con tutte le sue forze
contro un male terribile che, in modo subdolo, da
tempo la insidiava. Ha lottato e combattuto con-
ciliando fino alla fine cure e lavoro, senza mai
smarrire quel sorriso contagioso che trasmette-
va a tutti una spensierata voglia di vivere... per-
ché ne valeva la pena sempre, nonostante tutto.
Dietro una scrivania, ad un tavolo riunioni, in
montagna, sugli sci, su un campo da golf, ogni
occasione era importante per cogliere il senso
della vita, per apprezzarla fino in fondo. Per poi
raccogliersi in intensi momenti di riflessione e
preghiera.
Rimarrà sempre nel cuore di chi l’ha apprezzata e
di chi le ha voluto bene.
In sua memoria invitiamo ad effettuare una dona-
zione a favore della ricerca contro il cancro.
Una collega
che non potremo
dimenticare
Amici e colleghi
nell’affettuoso ricordo
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