Il Commercialista Veneto n.236 (MAR/APR 2017) - page 11

NUMERO 236 - MARZO / APRILE 2017
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IL COMMERCIALISTA VENETO
Alessandro
Solidoro
FEDERICO LODA
Ordine di Verona
Mafia, antimafia e informazione
L'amministrazione dei beni sequestrati.
Corrispondenza dell'inviato al fronte
GIUSTIZIA
SEGUE A PAGINA 12
C
on il presente intervento è mia intenzione
illustrare alcuni aspetti peculiari che carat-
terizzano l’attività dell’amministratore giu-
diziario, approfondendo ed integrando il
dettato normativo con alcune considerazioni frutto
della personale esperienza nell’ambito dei più recenti
sequestri giudiziari che hanno interessato la Provincia
di Verona. La Provincia di Verona non è nuova a seque-
stri di beni sottratti alle mafie, tutt’altro. Secondo i
più recenti dati disponibili aggiornati al 31 dicembre
2015, la nostra Provincia presenta un indice di densità
mafiosa assai importante, laddove per tale indice ci si
riferisce al rapporto tra beni (tout court) confiscati sul
territorio provinciale in rapporto al totale dei beni
confiscati nella Regione Veneto.
Alla data del 31 dicembre 2015 i beni (immo-
bili, aziende e beni di diversa natura) confi-
scati in Provincia di Verona risultavano 54,
su un totale di 186 beni confiscati in Regione.
Al primo posto della classifica troviamo il
capoluogo regionale con 60 confische. Segue
a notevole distanza la Provincia di Padova.
Le statistiche sono state pubblicate sul qua-
derno “Le mafie liquide in Veneto - Forme e
metamorfosi della criminalità organizzata nel-
l’economia regionale” edito da Unioncamere
Veneto e Libera Associazione.
La suddivisione territoriale in funzione della
tipologia di beni confiscati evidenzia come
abitazioni e beni immobili, in generale, rap-
presentino di gran lunga l’oggetto delle
confische. Le aziende, al contrario, rappre-
sentano solo quota marginale dei beni confi-
scati alla criminalità organizzata. Le statisti-
che, è bene ricordarlo, sono relative esclusi-
vamente ai beni confiscati e quindi
definitivamente acquisiti al patrimonio dello
Stato per il tramite della ANSBC – Agenzia
Nazionale per l’amministrazione e la desti-
nazione dei beni sequestrati e confiscati alla
criminalità organizzata.
L
’amministrazione
giudiziaria di un’im-
presa (individuale o
collettiva) si innesta
nell’ambito del c.d. sequestro
di prevenzione disciplinato dal
II° comma dell’art. 321 c.p.p.
La finalità dell’amministrazio-
ne giudiziaria è il mantenimen-
to dell’iniziativa in condizioni
di legalità. Se l’impresa (indi-
viduale o collettiva) si giustifi-
ca SOLO come strumento di
riciclaggio e non ha prospetti-
ve per operare in condizioni di
concorrenza ordinaria, non può
essere mantenuta
1
.
Il provvedimento di preven-
zione è adottato usualmente
dal Pubblico Ministero, su proposta del GIP e viene
notificato all’amministratore giudiziario (
breviter
AG)
dai militari della Guardia di Finanzia, che operano in
veste di ufficiali di Polizia Giudiziaria.
Il decreto viene notificato all’AG presso il suo ufficio
ovvero gli può essere notificato presso la sede dell’im-
presa sottoposta a sequestro.
In entrambi i casi, l’AG è tenuto a partecipare perso-
nalmente all’esecuzione del sequestro costituito dalle
operazioni di inventario dei beni aziendali, operazioni
che si svolgono presso la sede dell’impresa (indivi-
duale o collettiva) colpita da sequestro di prevenzio-
ne. L’AG assisterà i militari nell’inventario dei beni
che compongono il compendio aziendale sequestrato,
fotografando tutto quanto viene sottoposto a seque-
stro. Il report fotografico sarà molto utile per correda-
re la relazione al magistrato.
L’AG avrà cura di farsi consegnare le chiavi degli auto-
veicoli e degli automezzi, per i quali – come noto –
viene annotato il provvedimento di sequestro al PRA.
Sicché l’AG tratterrà le chiavi degli autoveicoli non
indispensabili al ciclo aziendale (per esempio le
autovetture degli amministratori, ciclomotori, etc.)
mentre assegnerà ufficialmente a ciascun dipendente
le chiavi degli automezzi che – al contrario – sono
necessari allo svolgimento delle attività imprendito-
riali (furgoni, camion, mezzi sollevamento terra, etc.).
L’AG dovrà predisporre una specifica autorizzazione
alla circolazione per ciascun mezzo, corredata con co-
pia del provvedimento di nomina, precisando che il
singolo automezzo è indispensabile allo svolgimento
dell’attività aziendale, individuando le generalità del
dipendente assegnatario ed i limiti all’utilizzo del mez-
zo (per esempio: ritorno presso la sede aziendale al
termine dell’orario di lavoro).
Di tutte queste autonome iniziative l’AG dovrà darne
tempestiva comunicazione al giudice, richiedendo quan-
to prima la ratifica. Solitamente le istanze sono tra-
smesse a mezzo fax alla cancelleria del GIP, il
quale sulle questioni di particolare rilevanza,
richiede il parere del Pubblico Ministero.
Al termine delle operazioni, che possono du-
rare l’intera giornata, l’AG sottoscrive il ver-
bale di sequestro e viene così immesso nel pos-
sesso dei beni sequestrati, divenendone a tutti
gli effetti custode ed amministratore.
Contestualmente, gli ufficiali di P.G. provve-
dono ad annotare il sequestro al PRA ed al
Registro Imprese (sulle quote sociali) e proce-
dono con la notifica agli Istituti di credito.
All’atto dell’accesso presso la sede dell’im-
presa (individuale ovvero collettiva), l’AG ha
modo di incontrare il titolare ovvero il legale
rappresentante della società, salvo che non sia
stato nel frattempo sottoposto a misure
cautelari.
È questo uno dei momenti più delicati dell’in-
carico, sia sotto il profilo operativo che
relazionale. Laddove, infatti, il legale rappre-
sentante sia, come può sovente accadere, an-
che proprietario dell’impresa (ovvero della
maggioranza o totalità delle partecipazioni so-
ciali), si deve affrontare con particolare sensi-
bilità ma anche con autorità e fermezza un
coacervo di emozioni (incredulità, di stupore,
rassegnazione, rabbia, sconcerto, etc.) che col-
piscono il proposto. Il qua-
le, volendo giocare sul si-
gnificato delle parole, da
“interdetto emozionale”
comprenderà il significato
della metamorfosi in “in-
terdetto processuale”,
ovverosia inibito dallo
svolgimento di qualsiasi
funzione amministrativa.
In questo frangente è ri-
chiesta all’AG massima
accortezza, sensibilità e
rispetto delle persone
che avrà di fronte, sia il-
lustrando le funzioni e
mansioni inerenti il suo
ufficio, sia rappresentan-
do che il provvedimento
di sequestro può essere revocato dallo stesso ma-
gistrato che lo ha disposto (in caso di errori, peral-
tro rari) ovvero che è possibile richiederne la rifor-
ma al Tribunale del Riesame. Sulla provvisorietà
del sequestro (di prevenzione) è bene che anche
1
Cassano F.,
Il sequestro dei beni nella procedura antimafia e la tutela dei creditori
, in AA.VV.,
Le misure di prevenzione patrimoniali. Teoria e prassi applicativa
, Bari, 1998, 269 ss.
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