Il Commercialista Veneto n.235 (GEN/FEB 2017) - page 17

NUMERO 235 - GENNAIO / FEBBRAIO 2017
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IL COMMERCIALISTA VENETO
ALESSIO FRANCH
Ordine di Trento e Rovereto
Emirati Arabi Uniti:
obiettivo EXPO 2020
INTERNAZIONALE
SEGUE A PAGINA 18
Dubai versoExpo 2020
Gli EmiratiArabi Uniti si sono aggiudicati l’organizzazione di Expo 2020; ad
ospitare l’evento la città di Dubai, alla quale Milano ha ceduto il testimone.
Il principio guida è stato definito e sintetizzato in “Connecting Minds –
Creating the future”, ovvero Unire le menti – creare il futuro, un tema molto
importante per Dubai, centro di connessione fra oriente e occidente.
Generare soluzioni sostenibili per problemi di portata globale richiede la
collaborazione fra le culture di tutto il mondo. La mobilità delle persone,
delle merci e delle idee, la sostenibilità di uno sviluppo economico che si
focalizza su fonti di energia alternative, l’opportunità di sviluppare nuovi
business e creare nuovi posti di lavoro sono tutti aspetti su cui Expo2020
vuole ragionare al fine di sintonizzare le differenze culturali e generazionali
nel mondo.
Il “passaggio diretto” da Expo Milano 2015 a Dubai Expo 2020 può rappre-
sentare per le imprese italiane un grande vantaggio competitivo nonché un
ottimo strumento per partecipare ai numerosi progetti che la città emiratina
vuole realizzare nel breve periodo al fine di prepararsi al meglio ad un even-
to di portata e notorietà mondiale. Ingenti saranno i fondi che verranno
investiti nei prossimi anni nel comparto delle infrastrutture, dei trasporti, nel
settore ospitalità, immobiliare e nel campo della produzione e distribuzione di
energia. Il Dubai Expo 2020 si estenderà su una superficie di 438 ettari, vicino
al nuovo Al Maktoum International Airport (l’aeroporto più grande del mon-
do) e al porto di Jebel Ali (la zona franca più grande del mondo).
Il sistema politico
Gli Emirati Arabi Uniti sono una federazione di monarchie assolute con a
capo il Presidente, la più alta carica dello Stato. Nonostante le cariche di
Presidente e Primo Ministro siano elettive, di fatto vengono tramandate per
via ereditaria. La federazione è composta da sette emirati.
La Costituzione della federazione, sottoscritta nel 1971 dai vari Emiri, stabi-
lisce la suddivisione del governo in tre organi e ne regolamenta le funzioni.
Il Consiglio Supremo Federale, composto dai ruler di ciascun emirato, ha
potestà legislativa e nomina i membri del Governo e della Corte Suprema. Il
Consiglio Federale Nazionale ha potere consultivo, propone emendamenti
alle iniziative legislative emanate dal Consiglio Supremo, controlla l’opera-
to dei ministri e redige il documento di programmazione finanziaria annuale.
Il Consiglio dei Ministri è l’organo esecutivo della federazione. Ciascun
emirato ha a sua volta un proprio governo locale
1
.
La legislazione locale è influenzata da una tradizione di diritto civile di
derivazione napoleonica ma è fortemente ispirata anche alla Shari’a, legge
islamica, la quale è la fonte del diritto e nessuna legge può essere in con-
traddizione con i suoi principi.
Il sistema economico
Negli ultimi anni gli EAU hanno registrato una significativa crescita a livel-
lo di PIL grazie non solo ai proventi petroliferi, ma anche dall’espansione
dell’economia non-oil. L’impegno emiratino verso una maggiore
diversificazione economica offre molte opportunità, spaziando da quelle
inerenti la qualità della vita, al risparmio energetico, al tessile, alla trasfor-
mazione alimentare, alle telecomunicazioni, al turismo fino alle grandi opere
infrastrutturali
2
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Nonostante una presenza italiana già radicata, non manca spazio per un’ul-
teriore crescita nel Paese. SACE stima una crescita dell’export italiano negli
EAU di almeno il 3% annuo, per arrivare al 2018 a un valore complessivo di
beni esportati superiore ai 6 miliardi di euro.
I principali prodotti importati dall’Italia riguardano la gioielleria, macchinari,
abbigliamento, metalli e lavorati in metallo, mezzi di trasporto ed interior-
design. I principali prodotti esportati invece in Italia sono metalli e lavorati
in metallo, minerali, derivati dalla raffinazione del petrolio e articoli in gom-
ma e materie plastiche.
Va comunque evidenziato che la crisi del greggio ha forzato gli Emirati a
tagliare le spese e ritardare numerosi progetti. L’impatto negativo ha colpito
tutti i settori dell’emirato, ma resta più attenuato rispetto alle geografie dipen-
denti esclusivamente dagli idrocarburi, comeArabia Saudita, Bahrein e Qatar.
I punti di forza
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per un’impresa italiana che vuole approcciarsi al mercato
emiratino sono il patrimonio naturale e archeologico degli EAU, la sua
posizione geografica e le condizioni climatiche favorevoli, la riconoscibilità
del Made in Italy e la costante organizzazione di eventi internazionali in
loco. Con riferimento invece ai punti di debolezza, possiamo citare la scarsa
qualità dei trasporti, l’assenza di adeguata diffusione della lingua inglese e
il rapporto qualità prezzo dei servizi non sempre rispondente alle richieste.
Uno dei rischi e difficoltà potenziali possono essere i competitor che offro-
no pacchetti competitivi a livello qualità/prezzo con ottime strutture e at-
tenzione alle peculiarità culturali degli emiratini.
Le procedure per il transito doganale dei beni risultano abbastanza sempli-
ci, in sintonia con le leggi regionali e internazionali. Per le importazioni di
beni nel mercato locale è previsto il pagamento di dazi doganali che gene-
ralmente si attestano intorno al 5% del valore della fattura. Sono previste
particolari eccezioni (con dazi doganali molto elevati) ad esempio per alco-
lici e tabacchi.
Il sistema fiscale
Negli Emirati non esiste un’unica normativa federale sulla tassazione, ma
legislazioni approvate dai singoli Emirati che lo compongono. Di fatto però
queste normative non vengono applicate; il territorio è stato invece sud-
1
Fonte: Italian Industry & Commerce Office in the UAE
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Fonte: SACE, Ottobre 2015
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Fonte: Antenna ENIT Dubai
1...,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16 18,19,20,21,22,23,24
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