Il Commercialista Veneto n.235 (GEN/FEB 2017) - page 18

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NUMERO 235 - GENNAIO / FEBBRAIO 2017
IL COMMERCIALISTA VENETO
diviso in due tipologie di aree (ciascuna con proprie peculiarità): la cd.
Mainland e le c.d. Free Zones.
Un sistema di tassazione diretta vige solo per le società operanti nel settore
petrolifero, del gas, petrolchimico e bancario. Per tali settori sussiste una
tassazione diretta che può incidere sull’utile dal 10% al 55% circa. Non è
prevista nella sostanza tassazione sul reddito delle persone fisiche.
Ai fini IVA, l’introduzione di tale imposta è stata rinviata; a partire dal primo
gennaio 2018 la percentuale IVAapplicabile sarà pari al 5%.
Gli Emirati Arabi Uniti sono un Paese
white list
dal momento che vi è un
adeguato scambio di informazioni con l’Italia. Va però ricordato che gli
EAU sono soggetti alla disciplina cd. C.F.C. ex art. 167 del TUIR, con esclu-
sione delle società operanti nei settori petrolifero e petrolchimico, in base
alla quale i redditi prodotti dalla società controllata estera (non residente
UE o SEE) sono sottoposti a tassazione in Italia – per trasparenza in capo
al controllante italiano, indipendentemente dalla effettiva percezione di tali
redditi. E’ facoltà della società presentare interpello per evitare l’applicazio-
ne di tale trattamento fiscale CFC.
Va infine menzionato che adAbu Dhabi il 5 novembre 1997 il Governo della
Repubblica Italiana ed il Governo degli EmiratiArabi Uniti hanno ratificato la
convenzione contro le doppie imposizioni. Questa, in linea generale, rappre-
senta il principale strumento per evitare le doppie imposizioni in materia di
imposte sul reddito e per prevenire le evasioni e le elusioni fiscali.
La costituzione di una società negli EAU
La normativa emiratina sulla costituzione di attività straniere nel Paese
prevede l’obbligo di avvalersi di un partner emiratino con la formula del 49-
51% della proprietà in favore del partner locale. Allo stesso tempo sono
state però implementate varie zone franche (cd. Free Zones) che consento-
no il 100% della proprietà al partner estero e numerose agevolazioni fiscali.
Sono inoltre previste eccezioni per aziende professionali o artigiane. Non
necessariamente la ripartizione percentuale delle quote fra i partner si tra-
duce in una medesima ripartizione dei profitti.
I requisiti principali per costituire una società nella cd. Mainland sono il
possesso di una trade license, lo sponsorship di un cittadino EAU con una
quota di partecipazione non inferiore al 51% e, in determinati casi, lo
sponsorship di un agente. I vantaggi di operare in una Mainland sono, a
titolo esemplificativo, la libertà di commercio, la flessibilità di scegliere il
luogo in cui stabilirsi e l’assenza di restrizioni in termini di visti, requisiti
legali e assunzioni di personale.
A differenza del Mainland, le Free Zone sono aree circoscritte destinate
solitamente a specifici settori e regolamentate da una propria specifica
autorità. I principali vantaggi delle Free Zone sono, oltre alla possibilità di
detenere il 100% della proprietà, l’esenzione dalla tassa sulle operazioni
societarie per 15 anni, l’esenzione dai dazi doganali, procedure celeri di
insediamento, il diritto al rimpatrio dei capitali e dei profitti fino al 100%. Va
comunque evidenziato che un soggetto insediato in una Free Zone per
poter vendere i propri prodotti nel resto degli Emirati necessita di un agen-
te commerciale e di apposita ulteriore licenza.
Alcune delle principali strutture societarie utilizzate per insediarsi negli
Emirati risultano essere le seguenti:
- General partnership o Limited partnership, simili alle nostre società di
persone;
- Shareholding Company, simili alle SpA, solitamente creata per grandi
progetti nel settore finanziario-assicurativo;
- Limited Liability Company, simili alla Srl, per le quali non vi è però alcun
requisito patrimoniale minimo;
- Branch Office (ufficio di rappresentanza), che richiede la presenza di uno
sponsor/service agent locale che gli consenta di avere le licenze necessa-
rie per lavorare.
Per chi vuole condurre invece un’attività negli Emirati senza essere fisica-
mente presente, può valutare un Commercial Agency Agreement, con il
pagamento di specifiche commissioni ad un agente emiratino.
La sicurezza sul lavoro
Con riferimento al mercato emiratino ci sono normative specifiche in tema
di ambiente e sicurezza sul lavoro che hanno un certo livello di complessità
e prevedono pesanti sanzioni se non rispettate. In particolare l’impresa
italiana operante a Dubai dovrà rispettare sia la normativa specifica sulla
sicurezza e ambiente locale, sia quella italiana, onde evitare conseguenze
anche di natura penale. Ne consegue, che già a livello preventivo, e quindi
in fase di programmazione e strutturazione del business all’estero, bisogna
conoscere in maniera adeguata tutti gli adempimenti da dover seguire.
La struttura normativa locale si divide essenzialmente su due livelli: quello
federale, applicabile a tutti gli emirati, e quello locale per singolo emirato. Ci
possono essere ulteriori regolamenti specifici stabiliti dalle autorità nelle
c.d. Free Zones.
I principi sulla sicurezza e l’ambiente sono molto simili agli standard italiani
ed europei. In tema di sicurezza sul lavoro, vi sono requisiti gestionali,
ambientali e di formazione obbligatoria. Inoltre, ci sono delle figure non
solo consultive ma anche operative che, talvolta come in Italia, devono
essere nominate. Ricordiamo ad esempio il supervisor, il medico competen-
te, il coordinatore per il reinserimento del personale vittima di incidente, il
personale autorizzato ai lavori elettrici o il «Permit control manager» re-
sponsabile per i permessi di lavoro.
Conclusioni
Sono molti i fattori che fanno ritenere di estrema importanza la preventiva
conoscenza della normativa federale/locale del mercato in cui si vuole andare
ad operare al fine di evitare potenziali rischi e costi non programmati. Ne
consegue che nel momento in cui un’azienda italiana vuole operare in merca-
ti esteri, come quello emiratino, essa avrà la necessità di coinvolgere tutta
una serie di attori competenti sull’internazionalizzazione. Per poter operare
con successo negli Emirati, le imprese infatti devono essere sufficientemente
attrezzate a competere in un contesto fortemente concorrenziale. L’offerta di
un prodotto o servizio di qualità, capace di soddisfare gli elevati standard
della domanda locale, non può prescindere dall’affiancamento ad una strut-
tura adeguata su più fronti, a partire da quello legale e societario.
Emirati Arabi Uniti:
obiettivo EXPO 2020
SEGUE DA PAGINA 17
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Redazione
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