Il Commercialista Veneto n.232 (LUG/AGO 2016) - page 33

NUMERO 232 - LUGLIO / AGOSTO 2016
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IL COMMERCIALISTA VENETO
KETI CANDOTTI
Ordine di Pordenone
I pontili galleggianti
di Christo
D
al 18 giugno al 3 luglio 2016 il Lago d’Iseo è diventato il centro del mondo
grazie all’opera visionaria e incredibile realizzata da Christo, artista bulgaro
fra i maggiori rappresentanti della
land art
e realizzatore di opere su grande
scala.
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The Floating Piers
è stato concepito da Christo e dall’amatissima moglie
Jeanne-Claude nel 1970 e nel 2014. Christo ha deciso che il Lago di Iseo avrebbe
offerto l’ambientazione più suggestiva per il progetto.
L’intervento di Christo sul lago d’Iseo è una delle maggiori opere contemporanee
mai realizzate al mondo. E non solo come dimensione, ma per il significato e il
coinvolgimento popolare che essa ha comportato.
Un milione e duecentomila persone hanno potuto camminare liberamente al centro
del Lago d’Iseo, su una passerella-stuoia che ha permesso di raggiungere a piedi
Monte Isola, e poi l’isola privata di S. Paolo. Isole raggiungibili, normalmente, solo
con barche, battelli o elicotteri. Il percorso completo, largo 16 metri, era lungo 4500
metri, dei quali 3000 sull’acqua e 1500 in percorsi pedonali.
Una importante caratteristica dell’opera è stata la temporaneità.
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Christo coltiva un sogno immateriale, rendendolo praticabile solo per alcune setti-
mane. Poi tutto, all’apparenza, torna come prima. Il sogno ha un inizio e una fine.
Non crea legami e impatti durevoli.
Christo chiede al visitatore di abbandonare ogni pensiero razionale e utilitaristico.
Le passerelle sono inutili e impossibili, a livello di razionalità urbanistica, e ciò porta
all’irrazionalità onirica e alla necessità della partecipazione fisica del pubblico che
entra nell’opera e diviene esso stesso opera in simbiosi con l’acqua, il vento, il sole.
Ogni scelta di Christo è finalizzata a realizzare un progetto di bellezza, a partire
dalle dimensioni e dalle lunghezze della passerelle, per giungere poi al modo in cui
si snodano sulla superficie del lago, fino alla scelta del colore giallo oro-arancio, che
muta con la luce e con l’acqua. E di questa espressione di bellezza ciascuno diventa
parte e protagonista.
Dal punto di vista economico e finanziario è Christo a sostenere totalmente i costi
relativi alla realizzazione di
The Floating Piers
, come di tutte le sue opere, a partire
dalla richiesta dei permessi, per poi continuare con la costruzione, l’installazione e
lo smontaggio del progetto. Con un investimento personale elevatissimo - 15 milio-
ni di dollari – tutto viene pagato con i proventi della vendita degli studi preparatori
e di altre opere degli anni 1950 e 1960. L’Artista non accetta finanziamenti o
sponsorizzazioni di nessun genere, come pure non accetta che i visitatori paghino
il biglietto per accedere al progetto, non mette in vendita né cartoline, né manifesti
o fotografie e non incassa i diritti d’autore sulla vendita di tale materiale, né sui libri
o sui filmati che riguardano i progetti suoi e di Jeanne-Claude. Christo è fermamente
convinto che rifiutare contributi in denaro gli consente di lavorare in totale libertà e
di non dover rispondere a nessuno (a parte i numerosi vincoli imposti dalle Soprin-
tendenze o dagli enti preposti alla sicurezza).
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Di contro si stima che l’opera di Christo abbia prodotto nell’immediato una ric-
chezza di circa 80 milioni di euro e il lancio definitivo del lago d’Iseo. L’opera d’arte
ha moltiplicato il lavoro e il guadagno per decine di migliaia di persone, e investi-
menti, legati all’accoglienza, sono stati compiuti da moltissimi operatori locali,
dimostrando che l’arte non è solo fondamentale per la crescita culturale e umana,
ma può essere un’occasione di economia virtuosa.
Niente male per una semplice passeggiata.
The Floating Piers
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Alcuni progetti furono rifiutati per anni prima che gli artisti (Christo e la moglie
Jeanne Claude) potessero vederli realizzati: 32 anni per Wrapped Trees (1966-1998),
26 anni per The Gates (1979-2005), 24 anni per Wrapped Reichstag (1971-1995),
dieci anni per The Pont Neuf Wrapped (1975-1985), cinque per Running Fence
(1972-1976), ecc.
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Dopo il 3 luglio l’intera struttura di
The Floating Piers
è stata smontata e riciclata
attraverso un processo industriale
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Diceva Jeanne-Claude: “Tutti i nostri progetti sono decisi da noi, vengono dal nostro
cuore e dalla nostra testa. Non accettiamo commissioni. Vogliamo lavorare in totale
libertà; fare ciò che desideriamo, come e quando lo vogliamo. Questo è il motivo per
cui rifiutiamo gli sponsor. Abbiamo autofinanziato tutte le nostre opere d’arte. I nostri
soldi provengono dai disegni preparatori e dai collage che vendiamo a collezionisti
privati, galleristi e musei del mondo intero”.
S
EMBRA IERI, EPPURE sono passati quindici anni.
Un gran bel pezzo di vita, indimentica-
bile. Vorrei descrivere quel che è stato
e quel che resta, ma non è possibile. Ed in fon-
do chi ha avuto la perseveranza di seguirmi in
questo percorso ha già letto quanto basta.
Ma devo fare qualche ringraziamento.
Grazie a tutti i nostri Lettori ed agli oltre 250
Autori che in questi ultimi quattro anni hanno
scritto per noi: quelli più giovani, che quasi
sempre mi hanno sorpreso con la qualità dei
loro scritti, e quelli meno giovani, che mi han-
no spiazzato con il loro fervore ed il loro entusiasmo.
Senza di Voi il
Commercialista Veneto
non esisterebbe.
Grazie agli Ex-Direttori Dino Sesani, GiorgioMaria Cambiè, Giuseppe
Rebecca, Giampaolo Capuzzo, Carlo Molaro, Luciano Berzè e Massi-
mo Da Re, i quali - oltre ad essere stati per me un esempio ed un
costante riferimento – non mi hanno mai fatto mancare il loro fonda-
mentale sostegno. ADino, in particolare, voglio rivolgere un caloroso
abbraccio, certo di rappresentare il sentimento di tutti coloro che
amano il nostro Giornale.
Grazie al mio mitico Vice Direttore Ezio Busato, instancabile guerriero
della nostra Redazione, che nonostante i lunghi anni di servizio con-
serva ancora le motivazioni del primo giorno.
Grazie a tutti gli Amici che nel tempo si sono succeduti all’interno del
Comitato di Redazione, ed in particolare a quelli che mi hanno accom-
pagnato (e sopportato!) nell’incarico di Direttore. Non potendo men-
zionare tutti, voglio almeno rivolgere un ringraziamento specale ad
Adriano Cancellari, nostro decano dal lontano 1994, che nel Comitato
ha trasfuso il suo equilibrio, la sua saggezza e la sua signorilità.
Grazie a Paolo Lenarda, giovane commercialista curioso.
Grazie a Pino Dato, la cui pazienza credo di aver messo a dura prova.
Grazie al mio faro, Maria Ludovica Pagliari, di cui non so se rimarcare
di più la dedizione professionale o la sensibilità umana.
Un Grazie sentito infine a tutto il Consiglio Direttivo dell’Associazio-
ne delle Tre Venezie ed alla Conferenza dei Presidenti del Triveneto,
ed in particolare a Michela Colin, Dante Carolo, Vittorio Raccamari ed
Alberto Mion, che ci hanno sempre dato un appoggio che oserei
definire incondizionato, ed una assoluta libertà di indirizzo, oltre ad
un grande supporto personale.
Ma il Grazie più grande vorrei rivolgerlo a Guido, Marco e Silvia, alla
cui comprensione troppo spesso ho dovuto fare appello.
Con mio grande piacere lascio la direzione a Filippo Carlin, che so
bene quanto ami il
Commercialista Veneto
: sono certo che con la sua
esperienza e la sua passione molti nuovi traguardi potranno essere
raggiunti.
Il timone è in ottime mani: Buon Vento!!!
Germano Rossi
Grazie! E...Buon Vento
Q
uando si interrompe una
collaborazione con una
persona che ha fatto parte
per molti anni di un certo grup-
po, l’effetto non è mai dei più
piacevoli.
Nel caso di Maria Ludovica Pagliari,
instancabile segretaria di redazione
del
Commercialista Veneto
per ol-
tre 35 (trentacinque!!) anni, la que-
stione è ancor più complicata.
Ludovica non è stata solo il punto
di riferimento ed il denominatore co-
mune di un gruppo di lavoro in con-
tinuo cambiamento. In tutti questi
anni essa ha rappresentato il cuore
del Comitato di Redazione, inteso
sia come insostituibile organo pul-
sante della sua vita operativa, sia
come elemento amplificatore della
passione che i vari redattori profon-
devano nella loro attività. Un ruolo che ha svolto con una attenzione, una
precisione, una delicatezza, una cortesia e una signorilità che l’hanno fatta
amare da tutti, anche al di fuori della Redazione. Amore peraltro ricambiato, dal
momento che per lei il
Commercialista Veneto
è stato veramente come un figlio.
Per gran parte di noi Ludovica è diventata nel tempo una cara e grande amica,
con cui abbiamo condiviso i momenti più belli e quelli più difficili.
Cara Ludovica, per questo e per tutto quello che hai fatto per noi e per il nostro
giornale in tutti questi anni, ti porgiamo il nostro più affettuoso ringraziamento,
insieme con l’augurio di una “
seconda giovinezza
” piena di felicità e di nuove
stimolanti avventure. (g.r.)
Una grande amica
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