Il Commercialista Veneto n.232 (LUG/AGO 2016) - page 36

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NUMERO 232 - LUGLIO / AGOSTO 2016
IL COMMERCIALISTA VENETO
FUORI CAMPO IVA
TITOLO PROVVISORIO
Paolo Lenarda
Ordine di Venezia
A
ndando nelle prime ore del mattino a girare per i mercatini,
capita di trovare un oggetto che ti incuriosisce: non lo
capisci,non sai cosa sia, ma lo prendi.
Poi vai a cercare sui libri, in internet, e collochi l’oggetto
all’interno della grande Storia. E’ un lavoro che fai da solo,
ma, appena lo capisci, lo condividi con un amico che ha la tua stessa follia:
questa volta è Guido, un vulcanico professionista friulano.
Guardate questa banconota da 5.000 lire che riporto qui a fianco. Guardate-
la bene. Non è una banconota, è un “titolo provvisorio al portatore a vista
equivalente a biglietto di banca per la somma complessiva di lire cinquemila”.
Al tatto possiamo accorgerci che la carta è povera. Non c’è traccia di
filigrana. Anche il disegno non è troppo curato. Guido ha documenti di sue
numerose falsificazioni. E’ emesso dalla Banca d’Italia il 3 agosto 1945 e
porta la prestigiosa firma di Luigi Einaudi. Cosa è successo? E’ un falso? E’
un gioco?
Ho cominciato a guardare.
L’Italia viene fuori da una guerra tragica.
L’8 settembre 1943, l’armistizio, la resa agli alleati.
Vittorio Emanuele II e Badoglio, scappati in nave, già il 10 settembre sbar-
cano a Brindisi. Il sud è di fatto liberato sotto il cappello degli americani. Il
centro e il nord rimangono in guerra: continuano l’occupazione nazista e la
guerra fratricida con le sue vendette.
Le truppe alleate liberano Roma il 4 giugno 1944.
Pertini il 25 aprile 1945, a Milano, guida la festosa manifestazione per la
liberazione dell’Italia settentrionale. Formalmente l’Italia è unita, ma in una
situazione drammatica. Il reddito pro capite è dimezzato rispetto al periodo
prebellico. Gli americani hanno liberato l’Italia, ma l’hanno invasa con una
quantità enorme diAmLire, portate dall’America. La svalutazione è stimata
del cento per cento in un anno. Le vecchie lire non sono sufficienti, con il
loro piccolo taglio, a rispondere alla ingovernabile situazione.
La zecca era stata spostata da Roma all’Aquila per prudenza e per difesa.
Il governatore della Banca d’Italia è quel Luigi Einaudi che tre anni più
tardi sarà eletto secondo Presidente della nostra fragile Repubblica.
Distruzione. Povertà. Fame. Bisogna agire in gran fretta, in quel 1945.
L’Italia non è pronta per stampare una moneta nazionale. Serve una solu-
zione, anche temporanea, per dare un po’ di ordine alla situazione.
Il 4 agosto 1945 la Banca d’Italia è autorizzata ad emettere titoli provvisori
per un valore complessivo di 217 miliardi e cinquecento milioni di lire, in
tagli da cinque e diecimila lire.
Forse le cose migliorano.
Nel gennaio dell’anno successivo verranno regolate anche la circolazione
e l’emissione delleAm Lire e i’Italia trova un primo equilibrio.
Il 2 giugno 1946 nasce la Repubblica
Nel 1948 la Banca d’Italia è autorizzata all’emissione di “veri” biglietti di
banca.
Comincia la ripresa.
Io c’ero, ero un bambino. Non avevo mai sentito la storia del “titolo prov-
visorio”.
Mi è piaciuta ed ho pensato di raccontarvela.
E’ un modo per dire grazie a questi nostri splendidi Padri.
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