Il Commercialista Veneto n.227 (SET/OTT2015) - page 1

Anno L - N. 227 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2015
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI
E DEGLI ESPERTI CONTABILI DELLE TRE VENEZIE
CV
. org
di GERMANO ROSSI
In questo numero
2/4 IV CONGRESSO NAZIONALE DOTTORI
COMMERCIALISTI / Le voci dei protagonisti
5/6 L'INTERVISTA / Daniela Boscolo
7
LE CERTIFICAZIONI AZIENDALI-FAMILIARI
8/11 ASPETTI CRITICI COMPRAVENDITA IMMOBILIARE
12 LOCAZIONE DI IMMOBILI / CRITICITÀ
13/14 COMPRAVENDITA IMMOBILIARE / GESTIONE
DEI RISCHI AMMINISTRATIVI
15
RENT TO BUY
: BLOCK NOTES FISCALE
16/18 IL
CROWDFUNDING
PREMIA LA CREATIVITÀ
19/20 AZIONI A VOTO PLURIMO: RISVOLTI PRATICI
NEI RAPPORTI SOCIETARI
21/24 LA PERIZIA PER IL TRASFERIMENTO
DELLE ATTESTAZIONI SOA
21/24 I PRINCIPI ITALIANI DI VALUTAZIONE
25/26 I PRINCIPI ITALIANI DI VALUTAZIONE:
IL
CONCEPTUAL FRAMEWORK
27/28 STRATEGIE AZIENDALI,
BUSINESS PLAN
, CATENADEL VALORE
29/30 IL
RATING
ALLE PMI: UNA POSSIBILE INNOVAZIONE
34 BANDO BORSE DI STUDIO 2016
35 BOCHA DE LEON
36 ACQUA ALTA, ACQUA POTABILE
PICCOLI PASSI
L'inserto / LA SEDE DELL'AMMINISTRAZIONE
QUALE CRITERIO PER L'ATTRIBUZIONE
DELLA RESIDENZA FISCALE
S
OBRIETÀ E CONCRETEZZA, con
poche concessioni ai proclami, ma con
una chiara volontà di riaffermare il
ruolo fondamentale della nostra
Professione nel Sistema Paese.
Questo lo spirito che ha caratterizzato il IV
Congresso Nazionale dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili,
svoltosi lo scorso mese di ottobre a Milano, e
che ha visto la nostra categoria tornare
finalmente a riunirsi, a distanza di tre anni,
dopo un periodo interminabile segnato da
divisioni, da guerre intestine e dall’onta del
commissariamento.
Un congresso giunto a poco più di un anno
dall’insediamento del nuovo Consiglio
Nazionale, al quale va dato atto di aver cercato
con pazienza di riportare la nostra categoria a
dialogare con le Istituzioni, e ad offrire il
proprio contributo nel percorso riformatore e
rinnovatore che il Paese sta cercando di
intraprendere, come dimostra il fatto che – per
la prima volta – i commercialisti sono stati
chiamati a partecipare ai lavori preparatori della
Legge di Stabilità.
Un risultato senza dubbio importante, che
rappresenta un segnale forte di un
riconoscimento che, nel recente passato, era
diventato sempre più sbiadito e sempre meno
scontato.
Certo, se avessimo potuto registrare
anche qualche risultato concreto
sarebbe stato indubbiamente
molto meglio: invece non solo
continuiamo ad attendere interventi
di mero buon senso, quali
l’abolizione dell’archivio unico
informatico o la riscrittura del
calendario delle scadenze fiscali, ma
siamo anche costretti a fare i conti
con proposte di assurdi incrementi
delle sanzioni per irregolarità
formali nell’applicazione della
normativa antiriciclaggio, o con
irragionevoli bizantinismi nella
gestione dei collaboratori di studio,
tanto per restare sulle perle più
recenti.
D’accordo, c’è bisogno di tempo, e
di fare
un passo alla volta
, con
calma: basta che non ci si dimentichi
che prima di aiutare il Paese c’è da
pensare ad una moltitudine di
colleghe e colleghi sempre più in
difficoltà nella gestione dei propri
studi, invischiati negli adempimenti,
appesantiti dai costi, aggrediti da una
concorrenza esterna sempre più
agguerrita e pronta a scalzarci
proprio negli ambiti ove maggiormente viene
richiesta una consulenza qualificata, e lasciati
ad arrancare nei servizi a bassa marginalità,
alta rischiosità e minimo valore aggiunto
percepito, nei quali oltre tutto, finiamo per
ritrovarci in penose corse al ribasso sui prezzi.
Accogliamo dunque con grande favore il set
di proposte normative presentate dai
commercialisti alle Istituzioni ed alla
Politica, raccolte tra l’altro in un pregevole
volume, i cui contenuti spaziano dalla
fiscalità alla crisi d’impresa, dal sostegno allo
sviluppo a quello all’internazionalizzazione,
dal terzo settore al mondo del lavoro.
Piace in particolare menzionarne alcune tanto
semplici quanto potenzialmente efficaci, quali
quelle che prevederebbero la proroga
automatica dei termini degli adempimenti in
caso di ritardi nella pubblicazione di modelli e
istruzioni, nonché la sospensione feriale dei
termini amministrativi tributari a carico dei
contribuenti; o altre, ora provocatorie (ma
nemmeno poi tanto…), come quella relativa
all’abrogazione degli studi di settore per gli
esercenti arti e professioni, ora lungimiranti,
come quella in materia di compilazione dei
bilanci della società di persone, che riafferma
la centralità dell’informativa finanziaria nel
nostro sistema economico, in uno con
l’importanza per i vari
stakeholders
di sapere
che un bilancio è stato redatto con l’ausilio di
professionisti tenuti a precisi
standard tecnici.
Ma il plauso è molto più sentito per
un fatto molto più banale e
concreto, il cui merito va attribuito
in particolare al
nostro
Massimo
Miani: vale a dire la costituzione su
tutto il territorio nazionale delle
Scuole di Alta Formazione,
primo
passo
di un percorso assolutamente
obbligato, che non si preannuncia né
breve né semplice, indirizzato al
riconoscimento a livello legislativo
dei titoli di specializzazione, che
richiederà ovviamente una revisione
dell’ordinamento professionale.
Avanti così, c’è ancora tantissimo
lavoro da fare.
Ci sono competenze da riaffermare
e opportunità da cogliere, anche
grazie all’auspicata equiparazione
dei liberi professionisti alle PMI per
quanto attiene all’accesso ai
finanziamenti comunitari, che
sembra finalmente poter diventare
realtà.
Un passetto alla volta
, ma con
ferma determinazione.
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