Il Commercialista Veneto n.227 (SET/OTT2015) - page 3

NUMERO 227 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2015
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IL COMMERCIALISTA VENETO
IV CONGRESSO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI
Le voci dei protagonisti
SEGUE DA PAGINA 2
Presidente, un primo bilancio su questo IVCongresso Nazionale
Un congresso fortemente voluto, dopo 3 anni di assenza; il quarto
congresso della professione unitaria e primo di questo Consiglio Nazionale;
se ne sentiva il bisogno per fare il punto della situazione. Abbiamo scelto
di fare un’organizzazione per workshop il cui risultato è quello di poter
presentare delle proposte concrete nei settori in cui operiamo. Quindi una
buona occasione per sottolineare la circostanza che semplificare è una
necessità economica: abbiamo ormai moltissime statistiche che
quantificano il danno portato dalla complicazione alla vita economica del
nostro Paese, sia per le imprese che per i professionisti. Semplificare oggi
è semplicemente obbligatorio: il Paese non può più permettersi
complicazioni inutili, e se vuole viaggiare veloce deve diventare più leggero
di quanto non sia adesso. Noi abbiamo le competenze per aiutare il
processo, in quanto per semplificare bisogna conoscere quello su cui si
lavora, altrimenti si corre solo il rischio di fare confusione ulteriore: siamo
vicini agli imprenditori, conosciamo i processi, conosciamo come
funzionano, e soprattutto siamo in grado di interpretare quelli che sono i
veri bisogni , vale a dire l’altra faccia della semplificazione: queste nostre
caratteristiche credo ci rendano degli interlocutori importanti ed in grado
di dare un contributo a fronte del quale, forse, possiamo anche provare a
chiedere a nostra volta qualche cosa, ovvero quanto meno la giusta
considerazione e rispetto per la nostra attività, che è quello che oggi credo
un po’ manchi.
Tra le tante proposte ascoltate, una in particolare si riferiva alla
compilazione dei bilanci delle piccole società di capitali e delle società di
persone: quale il suo giudizio a riguardo?
Penso che questa proposta sia la naturale conseguenza del fatto che noi
siamo portatori di una competenza che altri non hanno: il fatto è che alla
competenza deve essere affiancata una riconoscibilità che non può essere
affidata solo al mercato, che tende a premiare più la variabile “prezzo” che
non quella qualitativa; invece su alcune questioni essenziali, qual è ad
esempio quella della trasparenza finanziaria, devono essere adottate delle
scelte che prediligano la qualità, e che garantiscano che determinate attività
siano svolte da chi ha nella sua formazione, nella sua cultura e nella sua
specializzazione professionale la capacità di svolgerle in maniera seria.
Il futuro per la nostra categoria?
Il futuro è nelle specializzazioni professionali: la complessità del mondo in
cui viviamo oggi ha fatto si che il commercialista a 360 gradi non sia ormai
più un interlocutore credibile nel mercato. Quello che era semplice vent’anni
Alessandro Solidoro
Presidente dell’ODCEC di Milano
fa oggi è diventato complesso, ciascuno di noi può sapere bene alcune
cose, ma credo che nessuno sappia molto bene tutto. Il riconoscimento
delle competenze specialistiche può essere una risposta. Non bisogna
però nascondersi dietro ad un dito, dal momento che le specializzazioni
potranno scontrarsi con un mercato eccessivamente piccolo, che imporrà
questioni di tipo organizzativo che dovranno risolvere il problema
dell’integrazione delle competenze: a questo riguardo l’attività del Consiglio
Nazionale non può dunque limitarsi all’avvio delle nuove Scuole di Alta
Formazione, ma dovrà prevedere anche l’individuazione di forme di
affiancamento e spiegazioni ai colleghi sulle modalità con cui potranno
essere attuati percorsi di riorganizzazione ed aggregazione .
Un commento sul congresso appena concluso.
Un congresso ben riuscito. L’idea di presentare una serie di proposte di
semplificazione mi pare che abbia colto nel segno. Non solo nella parte
finale della sessione plenaria, ma anche nei vari workshop che l’hanno
preceduta, sono arrivati segnali di impegni da parte di politici e di istituzioni
che vi hanno partecipato di dar corso alle nostre proposte, e questo non
può che essere un fatto molto positivo.
Qualcuno ha rimarcato una sostanziale assenza della politica che conta
da questo congresso…
Senz’altro sono mancati i nomi più importanti, che aspettavamo, però a
volte è più facile ricevere maggior aiuto da parte delle “seconde linee”
rispetto ad altri… L’importante, comunque, è riuscire a raggiungere gli
obiettivi che ci siamo dati, ed ottenere qualcosa tra tutto quanto stiamo
proponendo.
Tra le tanteproposteunadellepiù interessanti si occupadella compilazione
dei bilanci e delle informative finanziarie in generale, naturale ambito di
occupazione per i commercialisti. Un DNA da cui ripartire?
Senz’altro è una proposta che facciamo anche tenendo conto della nostra
identità, ma devo dire che certamente non si tratta di un percorso semplice:
non sarà facile ottenere questi obiettivi , anche tenendo conto che oggi pare
anacronistico rivendicare delle esclusive. Dobbiamo con i fatti e con il nostro
lavoro, passando attraverso la formazione e le specializzazioni, riuscire a farci
riconoscere come gli specialisti del settore e – in ultima analisi – come gli
interlocutori obbligati per le imprese in determinati ambiti di attività.
Un’ultima battuta: stanno partendo in tutta Italia le Scuole di Alta
Formazione.
Assolutamente sì. Entro la fine dell’anno saranno costituite tutte le 14
scuole, e dal 2016 partiranno i primi corsi. Sono state definite le aree di
specializzazione, sulle quali punteremo in futuro per la richiesta di
riconoscimento, e sulle quali inizieremo a lavorare in questo periodo
transitorio per la formazione degli iscritti.
Massimo Miani
Consigliere Nazionale
Alessandro Solidoro
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