Il Commercialista Veneto n.221 (SET/OTT 2014) - page 1

Anno XLIX - N. 221 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2014
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI
E DEGLI ESPERTI CONTABILI DELLE TRE VENEZIE
CVV
di GERMANOROSSI
In questo numero
2
STRATEGIE PER LAPROFESSIONE DELDOMANI
3/4 SI PUÒ OGGI ESSERE PREVIDENTI?
5/7 CFCWHITE LIST. UNANORMATIVA INSIDIOSA
8/9 ILCREDITO D'IMPOSTASUGLI INVESTIMENTI
10 IL CONCORDATO PREVENTIVO
11 PRATICACOLLABORATIVA
12/14 DONAZIONE E CESSIONE D'AZIENDA.
ILTRATTAMENTOFISCALE
15/16
TRANSFER MISPRICING?
DA DILEMMA FISCALE
ARISORSAPERLAGOVERNANCE
17/18 CONFERIMENTO NON PROPORZIONALE
E RAPPORTO DI CAMBIO
19/21
DE START UP CONDENDO
. L'AVVIO D'IMPRESA
E IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA
22 MOGLI...EBAYDEI PAESI TUOI
22 ILREVISOREDELL'ENTELOCALE
23/24 LADOCUMENTAZIONE SUI PREZZI DI TRASFERIMENTO
25/29 LARIFORMAEUROPEADELLAREVISIONELEGALE
Convergenze pericolose
C
orreva l’anno 1972
quan-
do Anna Maria Mazzini, in
arte Mina, pubblicava il
singolo “
Parole Parole
”,
che sarebbe diventato uno dei più
grandi successi della musica legge-
ra italiana, interpretato con l’accom-
pagnamento dell’indimenticabile
voce di Alberto Lupo. Un adagio im-
pareggiabile, che racconta di una
storia d’amore agli sgoccioli, carat-
terizzata dalla vacuità e dall’inutilità
delle dichiarazioni effimere ed
estemporanee che il partner riserva
alla sua compagna, la quale invece
si strugge nella triste consapevo-
lezza della realtà. A distanza di qua-
rant’anni, nell’Era della Comunica-
zione, le cose appaiono un tantino
cambiate. Se non in amore (per for-
tuna...), quanto meno nell’economia
e nella politica.
Ricordiamo tutti quel breve inciso
pronunciato nell’estate del 2012 dal
Governatore della Banca Centrale
Europea, il nostro Mario Draghi, nel
pieno del più forte attacco specula-
tivo registrato nella pur recente sto-
ria dell’Euro. Quel “
Whatever it
takes
” proferito con ferma decisio-
ne di fronte agli occhi del mondo
intero, quella promessa di fare
tutto
quello che sarebbe stato necessa-
rio
per salvare la moneta unica, ac-
compagnata dall’ancor più teatrale
e credetemi, sarà abbastanza
”, fu
sufficiente a fermare la crisi (anche
se non a risolverla....), e diede il via
alla progressiva riduzione dello
spread
dei titoli pubblici italiani, che
il giorno prima aveva raggiunto i 518
punti, e che oggi – nonostante la
perdurante incertezza della nostra
situazione politica ed economica –
viaggia intorno ai 160-170 punti.
Un esempio estremo, che però aiuta
a comprendere quanto contino oggi
le parole e le dichiarazioni, soprat-
tutto se provenienti da posizioni di
un certo livello, che si servono di
tutti i mezzi a loro disposizione, ivi
compresi i vari
social network
, per
dare ad esse esattamente l’enfasi e
la risonanza desiderata, dopo che
preparatissimi
team
di comunicatori
ne hanno preventivamente valuta-
to il peso ed i possibili effetti.
Nulla, assolutamente, è lasciato al
caso. È per questo che quando in
un'occasione non certo banale
come quella della presentazione
pubblica della legge di stabilità, i cui
contorni erano già stati peraltro am-
piamente anticipati dalla stampa
specializzata, la massima carica di
governo si sofferma a spiegare come
una misura tutto sommato margina-
le - qual è quella relativa alla riforma
dei regimi dei soggetti economici
minimi - abbia il pregio fondamen-
tale di consentire ai destinatari di
fare a meno dei commercialisti, le
persone di buon senso non posso-
no non farsi qualche domanda, e
magari provare a darsi una risposta.
Perché quella dichiarazione?
C'era veramente bisogno di una
siffatta sottolineatura?
Che l’intento della nuova misura
fosse veramente quello dichiarato?
Non lo crediamo proprio: nessuno
può immaginare che un imprendito-
re, per quanto piccolo, possa rinun-
ciare all’assistenza di un consulen-
te per l’organizzazione della sua at-
tività e per la gestione dei suoi pur
minimi adempimenti (che poi, nella
stragrande maggioranza dei casi,
tanto minimi non sono mai, tra
fiscalità e burocrazia varia). Anche
se fosse, peraltro, i risparmi sareb-
bero veramente risibili (la stessa re-
lazione enfatizza le “
centinaia di
euro
” di possibili minori costi, non
azzardandosi a spingersi oltre....).
Che ci fosse il desiderio di dissimu-
lare un aumento della tassazione, o
meglio una revisione del
preesistente regime agevolativo,
facendo credere che la misura fosse
stata realmente pensata nell’interes-
se dei destinatari?
Può essere, ma non credo che sia
questa la risposta corretta. Troppo
facile per chiunque “smascherare”
la manovra, e scoprire quanto essa
sia penalizzante per chi prima paga-
va il 5%, e spesso anche per gli altri
soggetti, chiamati a calcoli diversi-
ficati e costretti in recinti invero piut-
tosto ristretti.
C
he ci fosse un
semplicis-
simo obiettivo di semplifi-
cazione contabile e ammi-
nistrativa? Ne dubito, an-
che perchè in quel caso la dichiara-
zione avrebbe potuto fare un gene-
rico riferimento alla contabilità, che
in Italia (soprattutto quando si par-
la di piccole posizioni) è per lo più
gestita da associazioni di categoria,
CAF, centri contabili, tributaristi, e
così via, essendo solo in minima
parte appannaggio dei commercia-
listi. Nessuno ha detto che le impre-
se potranno fare a meno delle asso-
ciazioni di artigiani o commercianti:
sull’asse
ci sono solo i commercia-
listi. Ma allora, perchè? Si tratta for-
se di un primo passo, di un primo
colpo di cannone contro la nostra
categoria? Ma no, non è possibi-
le....; ti dici che i commercialisti sono
Utili al Paese
, disponibili al dialo-
go e al confronto, pieni di proposte
costruttive....: nessuno può vera-
mente avere interesse a “liberarsi”
di loro; poi apri il giornale e vedi
che, a distanza di qualche giorno, il
consigliere economico del primo
ministro conferma le dichiarazioni
rese in precedenza; e nello stesso
giorno vedi che una delle associa-
zioni “sindacali” di categoria, con il
sostegno di uno dei più importanti
Ordini territoriali del Paese, propo-
ne l’istituzione di un centro elabo-
razione dati che funga da “
service
per i commercialisti che vogliano “li-
berarsi” dal fisco.
C
oincidenze strane
o
convergenze pericolose?
Al lettore ogni opportu-
na valutazione. Magari
non c’è nulla di anomalo: nessuna
nuvola all’orizzonte. Nel dubbio, tut-
tavia, una rinforzatina alle difese la
darei: ora che il Consiglio Nazionale
è finalmente in carica con pieni pote-
ri, sarà bene che venga posta in es-
sere qualche azione concreta a tute-
la della categoria. Possibilmente qual-
cosa che non si limiti alle parole.
Perchè, come diceva Mina, le cara-
melle non le vogliamo più.
Billy Chasen
,
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