Il Commercialista Veneto n.221 (SET/OTT 2014) - page 2

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NUMERO 221 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2014
IL COMMERCIALISTA VENETO
MASSIMO MIANI
SANDRO SANTI
Servizi per gli Ordini Territoriali:
strategie per la professione del domani
I PROGRAMMI DEL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE
PREMESSA
La profonda crisi economica degli ultimi anni ha colpito pesantemente anche
l’intero comparto professionale. In particolare, la nostra professione sta su-
bendo gli effetti di una crescita interna esponenziale, avvenuta negli anni no-
vanta, che si è concentrata principalmente sulle attività di natura contabile e
fiscale.La diminuzione costante del numero delle imprese, la concorrenza spie-
tata da parte di soggetti non abilitati e delle associazioni di categoria e soprat-
tutto la continua imposizione da parte dello Stato di adempimenti spesso
inutili, hanno ormai da anni schiacciato la nostra professione verso attività di
servizio a bassissimo valore aggiunto. La priorità del nuovo Consiglio Naziona-
le è quindi quella di preparare il domani della professione, puntando su nuove
strategie di crescita che dovranno fondarsi su due pilastri fondamentali quali:
1. La competenza.
2. L’organizzazione in un mercato che diventerà sempre più difficile ed esigen-
te, in futuro potranno essere competitivi solamente gli studi organizzati e con
professionisti dotati di competenze specialistiche. Il lavoro del nuovo Consi-
glio Nazionale nei prossimi anni dovrà essere portato avanti in piena sinergia
con gli Ordini Territoriali, ai quali dovranno essere forniti tutti gli strumenti di
lavoro per il raggiungimento degli obiettivi. Per tale motivo per la prima volta è
stata istituita una specifica delega per il rapporto con gli Ordini Territoriali,
delega che in molti casi si interseca con altre aree tematiche. Insieme agli Ordini
si dovranno quindi sviluppare nuove forme di modernizzazione della Profes-
sione, fornendo strumenti operativi, semplici ed efficaci.
ILPROGETTODELLE SCUOLEDI ALTAFORMAZIONE
Uno degli obiettivi di questo mandato è quello di iniziare il lungo percorso che
dovrà portare negli anni futuri al riconoscimento delle specializzazioni. Il Com-
mercialista del domani dovrà acquisire maggiori competenze specialistiche e
occuparsi anche di nuove aree di consulenza che potranno nel tempo diventare
ottime opportunità di lavoro. Per far questo bisogna favorire la costituzione su
tutto il territorio nazionale di Scuole di Alta Formazione accreditate dal Consi-
glio Nazionale, in sinergia con la Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Le
Scuole saranno riconosciute dal CNDCEC ed avranno l’obiettivo di promuove-
re percorsi formativi specialistici altamente qualificati al fine di creare nuove
future opportunità di lavoro per tutti i colleghi e allo stesso tempo far crescere
qualitativamente tutta la categoria. Esse avranno lo scopo di dare la possibilità
a tutti gli iscritti, anche a quelli che non si possono permettere corsi di
specializzazione, di frequentare corsi di alta formazione di qualità a costi con-
tenuti rispetto al mercato. Affermare, attraverso la specializzazione e la com-
petenza, il ruolo del commercialista ed esperto contabile nella vita civile del
Paese, ottenendo con la competenza e la professionalità quelle esclusive che il
legislatore non ci ha mai voluto attribuire. Il CNDCEC finanzierà, per il tramite
della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, la nascita delle Scuole in diver-
se aree del Paese, avvalendosi della collaborazione degli Ordini, delle loro Fede-
razioni, Coordinamenti o Fondazioni, ove esistenti. Il CNDCEC delegherà
quindi a queste nuove Scuole la propria formazione specialistica, mantenendo-
ne comunque il controllo e il coordinamento. Considerando la configurazione
delle diverse aree territoriali e il relativo numero di iscritti, si possono ipotizza-
re inizialmente tre scuole nel nord Italia, due nel centro e tre nel sud (compren-
dendo anche la Sardegna). Verrà organizzato un coordinamento delle Scuole il
quale, sotto il controllo del Consiglio Nazionale, dovrà annualmente predispor-
re un progetto formativo dettagliato diviso per materie e che tenga conto delle
specificità economiche delle diverse aree territoriali. Una volta definito il per-
corso formativo verrà elaborato un prospetto economico per ogni singolo
corso che dovrà prevedere dei costi standardizzati a livello nazionale. Il costo
di iscrizione al corso di specializzazione dovrà essere sensibilmente al di sotto
della media del mercato. Il CNDCEC impegnerà proprie risorse al fine di rende-
re accessibili i corsi a tutti gli iscritti. I corsi di specializzazione saranno riser-
vati esclusivamente ai dottori commercialisti ed esperti contabili.
MISURE PER LO SVILUPPODEGLI STUDI
In relazione alla profonda crisi attuale si ritiene che il Consiglio Nazionale
debba procedere ad elaborare forme di modernizzazione della Professione,
studiando modelli di sviluppo degli Studi Professionali e fornendo strumenti
operativi, semplici ed efficaci, da mettere in pratica. Il CNDCEC dovrà essere
in grado di dare la possibilità ai propri Iscritti di gestire la Professione in modo
nuovo, promuovendo la condizione professionale e creando le condizioni per la
sua crescita.La promozione della professione può avvenire:
a) attraverso l’ottenimento di norme o regolamenti di favore;
b) mediante il sostegno di iniziative economiche di categoria.
Non vi è dubbio, poi, che l’integrazione dei servizi offerti dallo studio profes-
sionale, con integrazione verso quelli a maggiore valore aggiunto, non possa
avvenire se non attraverso il business model “rete”. La promozione di iniziati-
ve economiche di categoria, intendendosi per tali quelle promosse da colleghi ed
inerenti alla valorizzazione delle attività all’interno degli studi professionali,
deve avvenire attraverso una selezione ampia, trasparente ed accurata. Pari-
menti il Consiglio Nazionale dovrà favorire spin-off di attività professionali
innovative (v. quelle di Rating advisory, Proxy advisory), esaminando all’inter-
no dei singoli ordini le best practices. Il sostegno del Consiglio Nazionale passa
anche attraverso l’individuazione, di concerto con il sistema delle Casse di
Previdenza, di operatori di Private Equity, di primari partner industriali inte-
ressati alla categoria ed ai suoi clienti, per la promozione del progetto di cresci-
ta. È ipotizzabile un primo periodo di scouting di iniziative di circa 6 mesi
senza prevedere investimenti, se non quelli relativi all’attività di consulenza
nella selezione delle iniziative meritevoli.
L’AGGREGAZIONE DEGLI STUDI E I SERVIZI AGLI ISCRITTI
PER RITROVARE LO SPIRITO DI APPARTENZENZA
Il senso di appartenenza ad una categoria si recupera e rafforza anche rendendo
percepibili i vantaggi che da quell’appartenenza discendono. È fondamentale
che il Consiglio Nazionale, attraverso gli Ordini locali, metta a disposizione
degli Iscritti servizi informativi e altri strumenti utili all’esercizio della profes-
sione nel lavoro quotidiano, eventualmente valorizzando e sostenendo iniziati-
ve già in atto o che possono essere sviluppate in modo sinergico da enti stori-
camente vicini alla Professione. La logica deve però essere quella dell’utilità
oggettiva dell’iniziativa al singolo Iscritto, non quella della visibilità per le
istituzioni nazionali o locali, posto che quest’ultima va guadagnata all’esterno
e non generata all’interno, in modo autoreferenziale ed inutilmente costoso. I
nostri studi devono crescere come numero di professionisti e dimensione per
permettere alla nostra professione di stare sul mercato e fornire prestazioni
professionali sempre migliori. Tutti in cuor nostro siamo coscienti di questo
obiettivo ma dobbiamo creare dei mezzi per permettere ai colleghi di aprire
delle strade in questa direzione. Spesso si tratta anche solo di esempi di come
si fa, di esperienze già fatte, di percorsi da imitare ma già esistenti. Il Consiglio
Nazionale si deve prendere l’onere di investire su questi aiuti alla crescita
dimensionale degli Studi, sia per la difesa della Categoria relativamente alle
Società Professionali che anche per la formazione e diffusione di metodi e
format per associarsi. Pensiamo che specializzazione e integrazione siano sfide
inscindibili, perché l’evidenza dei fatti sta dimostrando che nel medio periodo:
-
la figura del “commercialista di base” appare destinata ad avere una
rilevanza sociale sempre più marginale ed una rilevanza economica sempre più
residuale (e quindi, comunque, ancora più da tutelare),
-
la sostenibilità economica e organizzativa della specializzazione pro-
fessionale è strettamente correlata alla possibilità di dare vita o collocarsi in
strutture dimensionalmente rilevanti, o quanto meno in reti professionali capa-
ci di moltiplicare un valore che rischia altrimenti soltanto di parcellizzarsi.La
sfida della specializzazione professionale è destinata a produrre risultati quan-
to mai modesti, se non accompagnata da una pari attenzione sul fronte della
sfida dell’integrazione tra professionisti. Solo strutture professionali adeguata-
mente dimensionate possono consentire che la specializzazione si traduca da
* Pubblichiamo un estratto del programma presentato dai consiglieri Massimo
MIANI e Sandro SANTI per l’area di delega relativa ai rapporti con gli Ordini
Territoriali, approvato dal Consiglio Nazionale il 22/10/2014.
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