Il Commercialista Veneto n.221 (SET/OTT 2014) - page 3

NUMERO 221 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2014
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IL COMMERCIALISTA VENETO
PROFESSIONE
ANNA FACCIO
Ordine di Vicenza
Si può oggi essere previdenti?
SEGUE A PAGINA 4
L
a riforma del 2004 del sistema
previdenziale della CNPADC ha com-
portato il passaggio dal
sistema
reddituale al sistema contributivo
:
sino al 31/12/2003, infatti, l’ammontare della pen-
sione era rapportato, sulla base di determinati
coefficienti di rendimento, alla media dei redditi
professionali dichiarati negli ultimi quindici anni
solari antecedenti a quello di decorrenza della
pensione. Per le anzianità contributive maturate
a partire dal 2004 è stato invece adottato il meto-
do contributivo, in base al quale la pensione è
rapportata ai
contributi soggettivi
versati nel
corso dell’intera vita lavorativa applicando, per
il computo del montante,
il tasso annuo di
capitalizzazione
che per il primo quinquennio
(2004-2008) è pari alla variazionemedia quinquen-
nale del PIL nominale
,
dal 2009 è pari alla media
quinquennale dei rendimenti degli investimenti,
con unminimo garantito dell’ 1,5% e unmassimo
pari alla media quinquennale del PIL se la media
degli investimenti fosse superiore.
Per incrementare le pensioni, l’Assemblea dei
Delegati dello scorso 26 giugno ha deliberato di
rapportare il valore massimo al più alto tra la me-
dia quinquennale del PIL e il tasso di rendimento
del patrimonio mobiliare così come previsto, per
l’anno di riferimento, nell’ultimo bilancio tecni-
co. Siamo, però, in attesa dell’approvazione da
parte dei Ministeri Vigilanti.
L’importo della pensione annua si ottiene molti-
plicando il montante contributivo per il cosid-
detto “coefficiente di trasformazione” che è le-
gato all’età anagrafica al momento del
pensionamento ed è determinato in funzione del-
la speranza di vita.
La pensione, col sistema contributivo, sarà più
che mai il risultato del percorso previdenziale che
ognuno di noi sceglierà di fare: sarà tanto più
alta, quanto più alto sarà il montante che abbia-
mo accumulato e quanto prima avremo incomin-
ciato ad effettuare i versamenti, dal momento che
proprio gli anni iniziali porteranno al miglior ri-
sultato in termini di rivalutazione del montante.
Vediamo allora cosa
dobbiamo
fare per avere una
pensione adeguata e cosa
possiamo
fare per rag-
giungere prima i requisiti per andare in pensione.
P
er andare in pensione
(di vecchiaia) ci
vogliono due requisiti:
– un numerominimo di anni di versamenti
(in linea di massima almeno 33);
– una certa età anagrafica (almeno 68 anni).
Si può accedere alla pensione di vecchiaia anti-
cipata con 61 anni di età ed almeno 38 di anzianità
contributiva, oppure senza limiti di età, purché si
abbiano almeno 40 anni di contribuzione
.
Comun-
que possiamo andare tutti in pensione con alme-
no 70 anni di età e 25 anni di effettiva iscrizione e
contribuzione.
Coloro che si sono iscritti dal 2004 e non posso-
no far valere precedenti periodi contributivi pres-
so la Cassa, possono accedere alla pensione uni-
ca contributiva con i requisiti minimi di 62 anni di
età ed almeno 5 anni di anzianità contributiva.
Dato che il raggiungimento dell’età pensionabile
è frutto dello scorrere del tempo, indipendente-
mente dalla nostra volontà, l’unica variabile su
cui possiamo intervenire è come raggiungere al
più presto il numero di anni necessari.
La risposta, apparentemente banale, è che dob-
biamo iniziare a versare i contributi il prima pos-
sibile
.
Per questo la Cassa ha messo a disposi-
zione l’istituto della pre-iscrizione, che consente
di incominciare ad accumulare anni di
contribuzione addirittura prima di essere Dottore
Commercialista, mentre si sta ancora svolgendo
il periodo di tirocinio.
Pre-iscrizione
La domanda può essere presentata entro il termi-
ne massimo di 5 anni dalla data di iscrizione al
Registro dei Praticanti e può decorrere, a scelta
dell’interessato:
– dal 1° gennaio dell’anno di inizio del tiro-
cinio
– dal 1° gennaio di uno degli anni di tiroci-
LAFIERA
DI ROVIGO
Questa foto, scattata durante
la 532esima edizione
de L’Ottobre Rodigino, la tradizionale fiera che si
svolge, per l’appunto, a Rovigo nel mese di ottobre,
girata per i social network e ripresa dalle testate
giornalistiche locali, mi ha fatto riflettere, come
dovrebbe far riflettere tutti noi, senza cadere nel
qualunquismo cui spesso indulgono i commenti su
Facebook e Twitter, sullo stato (abbandono???) del
nostro sistema Italia. In origine erano solo le borse
griffate! Di ogni foggia e marca (immancabili le
costosissime Vuitton e Gucci) tutte ovviamente
contraffatte a far bella mostra di sé nei “
negozi
urbani
” dei cosiddetti vu cumprà… e sarà che
sono prodotti così ben falsificati da sembrar vere
sarà che “
mi dispiaceva non comprar nulla
” fatto
sta che il mercato del falso continua ad essere
fiorente! Talmente in espansione che, come si può
notare dalla foto, oltre alla merce in vetrina, ormai i
rivenditori si sono attrezzati di “camerino prova”
e, pur di trovare una posizione centrale, non si
preoccupano di lasciare libero il passaggio neppure
al personale dell’Agenzia delle Entrate… eppure il
mercato del falso in Italia, ogni anno, vale quasi 7
miliardi! Una montagna di denari che lasciamo
sottrarre a migliaia di artigiani e commercianti, che
alimentano la malavita, che non vengono versati
nelle tasche dello Stato e che, anzi, come è meglio
dire, vengono sottratti dalle tasche di tutti noi…
chissà se il personale dell’Agenzia delle Entrate nel
fare lo slalom tra una borsa e l’altra, per entrare in
ufficio, ci ha pensato!
P.S.
Questa finale è solamente una mia
provocazione, probabilmente l’ufficio era chiuso,
probabilmente era sabato, ma il fatto che decine
(non scherzo, li ho visti con i miei occhi) di venditori
abusivi per cinque giorni abbiamo potuto mercan-
teggiare indisturbati (!!!) per le strade
di Rovigo fa pensare.
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