Il Commercialista Veneto n.236 (MAR/APR 2017) - page 31

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NUMERO 237 - MAGGIO / GIUGNO 2017
IL COMMERCIALISTA VENETO
FUORI CAMPO IVA
GRANDTOUR
Paolo Lenarda
Ordine di Venezia
NEL 1786, A 37 ANNI, Goethe inizia il Grand Tour. E’ il viaggio che cittadini
europei colti, curiosi e benestanti fanno in Italia attratti dalla sua storia e dalle sue
bellezze. Arriva a Venezia alle cinque della sera del 28
settembre, al tramonto, quando Venezia è splendida e il
sole calante addolcisce il paesaggio e nasconde le prime
rughe della vecchia città. È passato per Trento e le pros-
sime mete saranno Firenze, Roma, Napoli, Palermo, le
più belle città d’Italia. Il viaggio durerà 2 anni.
Venezia, alla fine del 700, ha il fascino di una nobile dama
colta, internazionale, piena di storia e di meravigliosi gio-
ielli che va, inesorabilmente, verso il declino.Goldoni se
n’era già andato a Parigi, nel 1762, dopo aver messo in
scena
Una delle ultime sere di Carnovale
, commedia che
non riesce ad essere allegra e festosa. È, anzi, la malinco-
nica speranza di tornare a Venezia. Goldoni non tornerà.
Vivaldi, nel 1741, ha già finito il suo percorso. Rimane
nell’aria il suono: l’atmosfera del prete rosso. Venezia ha
teatri, biblioteche, salotti dove studiosi, ricercatori e cu-
riosi vivono il clima di fine di un’epoca e dove, fino al
1783, possiamo incontrare Casanova, che finirà i suoi
giorni a Dux, in Boemia, a scrivere le sue memorie.
Vicino a Venezia, a Zianigo, Giandomenico Tiepolo, la-
sciato a Madrid il lucroso incarico ricevuto, assieme al
padre Gianbattista, dal re di Spagna, nel 1791, inizia ad
affrescare la villa di famiglia, dove, senza committente,
può dare sfogo alla sua sensibilità: spensierati pulcinella
ballano sulle corde, nel vuoto, fra le nuvole: balli e feste
per non pensare. Dipinge anche un grande affresco, ora
riportato, assieme ai pulcinella, al museo di Ca’ Rezzonico:
“il mondo nuovo” dove i personaggi danno le spalle al
visitatore per interrogare la lanterna magica di un ambu-
lante. Sullo sfondo il mare e un orizzonte lontano.
Giandomenico ci avverte: il clima è cambiato.
Il 12 maggio 1797 il Maggior Consiglio decreta la fine
della Repubblica. È questa l’atmosfera che pensatori, ar-
tisti e intellettuali, spesso facoltosi, trovano e forse cercano a Venezia. E Venezia
si prepara ad accoglierli con le prime guide: palazzi, chiese, gli scorci più appeti-
tosi descritti con cura e riprodotti in piccole stampe incol-
late alle pagine di preziosi, maneggevoli, volumi.
Ve ne racconto due. Il primo è il più bello:
Il forestiero
illuminato,
esce nel 1784 per i tipi di Girolamo Albrizzi in
corte di ca’ Rizzo in san Cassan e si compone di 440 pagine.
Con privilegio. La carta è un po’ grossa e le incisioni su rame
sono chiare e precise. Venezia è ancora orgogliosamente
Serenissima. Ma il mio preferito è
Il forestiere istruito
del
1819 che esce per i tipi di Giordano Parolari e si compone di
520 pagine. La carta è più sottile, ed ha un fascino partico-
lare, con un velo di nostalgia.
Napoleone è già passato e Venezia fa parte del Regno Lom-
bardo Veneto sotto Francesco I d’Austria. Le stampe alle-
gate riportano la nuova Venezia, quella che anche noi, oggi,
vediamo. Ma l’autore non accetta: alla pagina 123 troviamo
la stampa del lato piccolo di Piazza San Marco, l’“ala
napoleonica”, ma qualche pagina dopo, c’è la stampa della
Piazza come era prima e pare quasi che, con imbarazzo,
voglia dire al viaggiatore: tu la vedi come è oggi, ma la mia
Piazza San Marco è quella di prima, quella dove Sansovino
aveva dato armonia alla differenza fra il chiaroscuro delle
Procuratie Vecchie e il disegno delle Procuratie Nuove met-
tendo in mezzo la splendida chiesa di san Giminiano.
Ma Venezia è bella anche così. Cerchiamo di non farcela
distruggere.
Nota
Con privilegio: la Repubblica garantiva, se richiesto, una sorta
di diritto d’autore (privilegio) sul proprio territorio. Anche
questo ha contribuito allo sviluppo della stampa a Venezia.
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