Il Commercialista Veneto n.238 (LUG/AGO 2017) - page 29

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NUMERO 238 - LUGLIO / AGOSTO 2017
IL COMMERCIALISTA VENETO
FUORI CAMPO IVA
UNCANAL-NAVIGABILE
Paolo Lenarda
Ordine di Venezia
A
ncora una volta Umberto si è lamentato perché i miei articoli riguardano
sempre Venezia. Eppure vado spesso a cercare, con lui, documenti nei
mercatini di Gemona, di Cividale, di San Daniele e nei posti più belli del
Friuli.
Questa volta, Umberto mi ha proposto una cosa eccezionale: un libretto di 40
pagine, di piccolo formato:
Memoria sull’antico divisamento di costruire un canal-
navigabile da Udine al mare
, stampato a Udine, nella tipografia dei fratelli Mattiuzzi
nel 1829. Eravamo sotto l’impero austriaco.
E’ una specie di progetto esecutivo, forse un nostro budget, per la costruzione di un
canale per collegare il Friuli al mare.
Il relatore, Prof. Gio. Battista Bassi, illustra il percorso del canale, si dilunga sulle
precedenti ipotesi, fa la storia dell’ “antico divisamento”, della secolare aspirazione
di collegare il Friuli all’Adriatico, racconta le principali vicissitudini e, solo a pagina
30, inizia a “calcolare la spesa e l’entrata, a farne il confronto”.
E’ vero che bisogna aspettare un secolo perché Gino Zappa ci spieghi, a Ca’
Foscari, il conto economico, ma l’analisi del Professore è meravigliosa: nella sua
previsione non c’è un numero. Precisa, anzi, che non intende “colla bilancia del-
l’orafo determinarli”, e, anticipando, forse, qualche obiezione, a pag. 35, chiude un
ragionamento con un rassicurante “non sarà difficile, io spero, che formandosi mille
azioni di mille fiorini per cadauna, i Friulani in generale e i mercanti di Venezia, di
Trieste e di Milano…”
Mi pare di vedere la faccia del direttore di una qualsiasi banca.
Il Professore illustra i vantaggi per il Friuli: nuove favorevoli situazioni, benefici,
danni cessanti, lucri emergenti e ampliamenti che, poi, sintetizza in un meraviglioso
specchietto di tre colonne. Dove posso, uso le sue parole.
Gli aspetti commerciali sono nella prima colonna: i benefici della navigazione pe-
renne delle barche da Udine al mare e viceversa, per portare a Venezia biade,
ferramenta, tele, legnami e per portare al Friuli sale, tabacchi, canapi, lini, vini,
droghe, conterie. La facile navigazione delle zattere dalla Carnia ad Udine, solo nella
parte discendente, per portare butirri, formaggi, pietre, carboni, ferro, legnami da
costruzione. Riassume gli aspetti agrari nella seconda colonna: maggior corso delle
acque per alimentare i mulini, per le case, per gli animali, l’irrigazione dei prati,
maggiore pulizia e meno malattie.
L’ultima è la parte più inte-
ressante: esamina le conse-
guenze morali che derivano
dalla costruzione del canale.
Sono riassunte nella terza
colonna:
Diminuiranno gli ozi che
alimentano l’irreligione e i
vizi dell’ubriachezza.
Con il miglioramento dei
mezzi di sussistenza nella
classe infima diminuiranno
anche i delitti.
Nel 1829, nel budget per la
costruzione del canale, la
resa economica non è la cosa
più importante. Ci arrivere-
mo anche noi. E non solo
perché sempre maggiore im-
portanza avranno l’impatto
ambientale, l’inquinamento,
il rispetto per il territorio.
Anche il principio della so-
stanza economica, della
rilevanza, la valutazione dei
crediti, dei debiti e dei costi
di sviluppo richiamati nel decreto legislativo 139/2015, ne sono un chiaro segnale.
Il Professore ci dice che la Repubblica Serenissima aveva presentato un progetto
già nel 1488. Il canale non è stato mai costruito. Ma oggi, forse, non serve più.
Evviva!
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