Il Commercialista Veneto n.223 (GEN/FEB 2015) - page 7

IL COMMERCIALISTA VENETO
NUMERO 223 - GENNAIO / FEBBRAIO 2015
7
I DIRETTORI
Carlo Molaro
(
Ordine di Udine) - Direttore
dal 2001 al 2003
La nostra professione è morta,
viva la nostra professione
Il suo primo editoriale
La nostra preziosa identità
(
Il Commercialista Veneto
n. 139, gennaio-febbraio 2001)
L
APROFESSIONEDELDOTTORE COMMERCIALISTAè sorta con l’industrializzazione e
per lungo tempo è stata caratterizzata dalla focalizzazione sulle problematiche di natura fiscale.
Tuttavia, la crisi economico finanziaria che da diversi anni interessa l’economia globale da un
lato e la crescente pressione fiscale con oramai ridottissimi margini di discrezionalità finalizzati
al risparmio di imposta dall’altro, hanno reso necessaria una profonda riqualificazione professionale,
con l’apertura a discipline che, seppur già previste dall’ordinamento professionale, erano state nel
recente passato da noi assai poco coltivate. La materia tributaria ha quindi assunto un ruolo più
marginale che in passato all’interno dei nostri studi, pur necessitando di elevata professionalità,
anche a fronte della difficoltà di far percepire agli imprenditori il valore del notevole bagaglio di
aggiornamento che essa richiede, poiché viene considerata realmente utile dai nostri clienti solo a
fronte di un risultato positivo - e quindi tangibile - nel contenzioso. Per l’imprenditore, in buona
sostanza, viene percepito come inutile costo la parcella di un professionista il cui compito si risolve,
di fatto, nella determinazione dell’imposta da corrispondere all’Erario, non essendo più così correlato,
come nel passato, al raggiungimento di un risparmio d’imposta. D’altro canto, le elaborazioni contabili
e i servizi amministrativi in genere da tempo hanno perso le caratteristiche di remuneratività che
hanno avuto in passato.
Diventa a questo punto essenziale, per i nostri studi professionali, offrire una serie di ulteriori servizi
che abbianomaggiore valenza psicologica per la propria clientela rispetto alla mera assistenza tributaria
o alla fornitura di servizi. In particolare, il professionista deve diventare sempre di più il soggetto che
fornisce all’imprenditore le informazioni strumentali al governo dell’azienda, alla sua evoluzione
strategica nel tempo, alla gestione delle crisi aziendali e ad affrontare il delicato tema del passaggio
generazionale. Queste informazioni e competenze possono avere natura finanziaria e riguardare i
servizi di finanza d’impresa, ordinaria o straordinaria, per la raccolta di capitale di sviluppo o per la
gestione della crisi, ovvero essere connaturate allo studio delle dinamiche della redditività aziendale,
in particolare per quanto attiene le analisi di bilancio o, infine, attenere al governo dei processi
produttivi e inerire quindi ai servizi di controllo di gestione.
Le competenze di natura finanziaria ordinaria sono incentrate principalmente sul rapporto banca -
impresa; il professionista analizza la struttura patrimoniale e finanziaria dell’impresa, ne configura la
versione ottimale e intraprende, di concerto con l’imprenditore, il dialogo con il sistema bancario
finalizzato alla scelta dei sistemi di finanziamento più adatti alle specifiche esigenze dell’azienda, con
un approccio che tornerà a valorizzare il confronto tra Professionisti e Istituti di credito, in ragione
della necessità di questi ultimi di procedere ad impieghi quanto meno rischiosi possibile.
I documenti dell’azienda,
in primis
il fascicolo di bilancio, dovranno riportare tutte le informative
necessarie a supportare il merito creditizio, limitando il ricorso ai bilanci abbreviati o quanto meno
corredandoli della relazione sulla gestione e del rendiconto finanziario, strumenti necessari al sistema per
conoscere e comprendere le dinamiche finanziarie d’impresa. Le competenze di natura finanziaria
straordinaria consentiranno di assistere gli imprenditori nelle interlocuzioni con i fondi di
private equity
,
che assumeranno un’importanza crescente in una fase di contrazione del mercato creditizio, sia con
riferimento al reperimento di capitale di sviluppo funzionale a nuovi prodotti o mercati che alla soluzione
del tema del passaggio generazionale, sempre più presente nelle aziende mature del Nord Est.
Maggior sensibilità vi sarà da parte degli imprenditori sul tema della redditività aziendale e quindi il
professionista sarà chiamato a provvedere periodicamente alla riclassificazione dei bilanci per indici
e per flussi al fine di individuare le variabili che influiscono sulla redditività, evidenziando i punti
critici e le possibilità di miglioramento della situazione globale; inoltre, insieme all’analisi consuntiva,
fondata sui bilanci, il professionista dovrà porre in essere analisi di tipo preventivo, fondate sul
budget suddiviso per aree (budget economico, finanziario e degli investimenti).
Ove l’azienda cominci a presentare una certa complessità, anche in conseguenza della crescita
dimensionale, il professionista dovrà essere in grado di supportarla nel controllo di gestione,
integrando le informazioni derivanti dalla contabilità con l’informativa extracontabile fondata sulla
contabilità analitica, maggiormente focalizzata sui processi produttivi in essere e tipicamente sulla
programmazione delle attività, sulla fissazione degli standard ottimali da perseguire e sulla verifica
dei risultati ottenuti con relativa analisi degli scostamenti, in positivo o in negativo, dagli obiettivi
fissati. Le attività evidenziate sono ambiti di intervento della nostra professione che manterranno ed
anzi accresceranno, a mio avviso, la possibilità di qualificato intervento da parte nostra e discrete
prospettive di remunerazione.
Sono consapevole che esse possano apparire abbastanza generiche, riduttive e forse scontate, ma
consentono alcune conclusioni.
In primo luogo, la crescita culturale delle strutture amministrative delle imprese richiede e impone una
sempre maggiore professionalità e preparazione da parte nostra sui temi indicati, onde poter rendere
davvero insostituibile il nostro apporto di conoscenza intellettuale. Considerata l’ampiezza degli ambiti di
intervento, inoltre, la strategia premiante sarà sempre di più riuscire a realizzare studi associati che
consentano di riunire diversi professionisti, ciascuno in possesso di competenze specifiche e di alta
qualità su determinate materie, anche attraverso l’unione di professionalità eterogenee.
Se da un lato un fuoriclasse troverà sempre il suo mercato, in termini generali, in un contesto
economico così complesso, mutevole e sempre più internazionale, solo uno studio che possa
articolare prestazioni professionali di alto profilo sarà in grado di rispondere alle esigenze di tutti i tipi
di impresa, dalla pmi familiare alla grande multinazionale; poiché i soci dovranno dedicare molta parte
del loro tempo nelle attività “commerciali”, nel monitoraggio dei risultati e nella gestione
dell’organizzazione, sarà indispensabile che anche i collaboratori siano estremamente qualificati e
operativi. Ancora, poiché il
focus
dell’attività professionale si sposterà sempre più sulla consulenza
direzionale e strategica, anche finanziaria, le relazioni istituzionali assumeranno una centralità e
un’importanza assolute, così come il fatto che i nostri comportamenti siano ispirati a principi di
stretta legalità.
In buona sostanza, se sapremo declinare correttamente le caratteristiche che da sempre avrebbero
dovuto connaturare la nostra professione - preparazione ineccepibile, visione strategica, flessibilità
associata alla tecnicalità, immaginazione, capacità di interloquire a qualunque livello filtrando le
istanze degli imprenditori - avremo un grande futuro; in caso contrario, temo che la nostra professione
sia destinata a scomparire. Formulo a tutti i lettori, al Direttore, al Comitato e alla Segretaria di
redazione de
Il Commercialista Veneto
i migliori auguri per la splendida ricorrenza del cinquantesimo
anno di pubblicazione del nostro giornale. I miei più affettuosi saluti.
Assumo la direzione
del Giornale in un momento in
cui il Dottore Commercialista sta attraversando un
periodo storico molto particolare, caratterizzato da
una crisi di identità per ciò che attiene gli ambiti nei
quali è chiamato ad intervenire e da incertezza sullo
stesso futuro della professione. Appare particolarmente
importante che “
Il Commercialista Veneto
” rimanga
un mezzo di collegamento per i colleghi del Triveneto,
inteso sia in termini di informazione che di strumento
per consentire ai giovani colleghi un approccio
all’attività pubblicistica. In tal senso verranno
riproposti e possibilmente valorizzati i premi già
attualmente previsti per il miglior articolo scritto da
giovani e le borse di studio, con pubblicazione dei lavori
premiati. Un aspetto, infatti, a cui è sempre necessario
dare assoluto rilievo nella nostra professione è quello
della competenza. Accade, forse più spesso che in
passato, che i giovani colleghi non considerino
prioritario l’aggiornamento professionale, quando
questo non dipenda da esigenze di carattere quotidiano;
ciò probabilmente è dovuto al fatto che i problemi
organizzativi sono diventati eccessivamente
incombenti; dedicarsi alla stesura di un articolo per la
sua pubblicazione rappresenta un forte stimolo di
approfondimento professionale.
Il giornale deve essere atteso e letto con curiosità: ciò
è possibile solo con la collaborazione di tutti Voi, che
non dovete perdere occasione per proporre un
confronto: in questo senso mi piacerebbe che la rubrica
La bocha del leon (ovvero le lettere al direttore)
potessero veramente diventare un momento di
riflessione e di scambio di opinioni fra colleghi.
Continueremo a proporre le interviste a industriali
ovvero a personalità di spicco del mondo finanziario,
economico o professionale, per procedere nella
riflessione sulla percezione del ruolo della nostra
categoria da parte di alcuni dei suoi più illustri
interlocutori. Continuerà inoltre la pubblicazione,
qualora disponibili, delle relazioni tenute alle “Giornate
di studio del Triveneto”: ciò non depone, ovviamente,
nel senso dell’inutilità della partecipazione diretta, che
rimane al contrario un mezzo validissimo di
approfondimento professionale. Sul limitato afflusso
alle Giornate di studio si sta interrogando la nostra
Associazione e sarebbe sicuramente utile sapere,
tramite il Giornale, cosa ne pensate tutti Voi.
Personalmente ritengo che dovrebbero sempre essere
organizzate giornate di studio su temi di vasta portata
professionale e con relatori di grande livello, anche a
costo di un piccolo sacrificio economico in più rispetto
a quello attuale da parte di coloro che si iscrivono:
solo la competenza e la specializzazione creano le
occasioni e permettono di svolgere la professione in
modo gratificante. Vorrei inoltre che potessimo
pubblicare, con continuità, alcune notizie sull’attività
del Consiglio Nazionale: sono certo che l’amico
Siciliotti, al quale va il mio plauso per l’ottimo lavoro
che sta svolgendo, non vorrà negare la sua
collaborazione al giornale.
Un tema che mi sta a cuore è poi quello
dell’organizzazione dei nostri studi e delle varie forme
di aggregazione e di evoluzione. Dobbiamo riflettere -
e farlo per il tramite del Giornale può essere
particolarmente utile - sull’evoluzione della normativa
inerente le società professionali, sulla crescente richiesta
di consulenza globale, sul ruolo delle società di
revisione e degli studi ad esse collegati, sulle fusioni
tra le “
law firms
” anglosassoni e gli avvocati d’affari
italiani: i nostri studi non devono e non possono
continuare ad accusare un pesante handicap
competitivo. E’ da più di trentacinque anni che “
Il
Comnmercialista Veneto
” viene pubblicato, grazie a
Dino Sesani, a Giorgio Maria Cambiè, a Giuseppe
Rebecca, a Giampaolo Capuzzo, ai vari comitati di
redazione che si sono succeduti negli anni, alla
segretaria di redazione Maria Ludovica Pagliari e a
tutti coloro che vi hanno collaborato; io cercherò di
dare il mio contributo, ma solo con la Vostra
partecipazione il Giornale può continuare a vivere e a
migliorare: sono convinto che ne valga la pena.
Da ultimo un sentito ringraziamento all’editore,
l’Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre
Venezie, per la fiducia accordatami nell’affidarmi questo
prestigioso incarico.
1,2,3,4,5,6 8,9,10,11,12,13,14,15,16,17,...44
Powered by FlippingBook