Il Commercialista Veneto n.223 (GEN/FEB 2015) - page 5

IL COMMERCIALISTA VENETO
NUMERO 223 - GENNAIO / FEBBRAIO 2015
5
I DIRETTORI
Giorgio Maria Cambiè
(
Ordine di Verona) - Direttore
dal 1989 al 1996
M
A ERA PROPRIO UN TEMPO felice? Per l’economia sì; persistevano le code del
“miracolo economico” e pareva che l’Italia fosse saldamente ancorata al quinto
posto tra le nazioni industrializzate. La professione seguiva l’evolversi
dell’economia.
Il Commercialista Veneto
era nato e viveva artigianalmente, molto
artigianalmente. Per fare uscire i numeri, l’ infaticabile signora Pagliari, dopo infinite
telefonate, riusciva a mettere insieme un po’ di interventi di colleghi. Il direttore li esaminava e li
passava alla tipografia che li traduceva in colonnine di piombo di cui tirava le bozze di stampa. Allora
il direttore si muniva di fogli di carta spessa a misura de
Il Commercialista Veneto
; di forbici adeguate;
di un righello; della coccoina che al bisogno permetteva di spostare i fogli incollati. Quindi ritagliava
pazientemente i colonnini e li incollava sul foglio “a misura”, sistemando i vari articoli, lo spazio della
testata e del colophon, creando un vero e proprio menabò che veniva dato alla tipografia la quale
stampava un primo bozzone. A questo venivano apportate le correzioni necessarie e la tipografia
stampava una seconda bozza corretta che, se andava bene, veniva definitivamente pubblicata.
Preistoria.
Il
Commercialista Veneto
era una delle poche. fonti di informazione per la professione. Il campo
informativo era molto ristretto: i quotidiani “Il Sole” e “24 Ore” (due giornali); i periodici: il “Bollettino
Tributario di Informazioni”, l’“Informatore Pirola”, qualche altra rivista di alta e noiosa teoria
universitaria.
Oggi, fra mezzi a stampa, mezzi su Internet, seminari, webinars, c’è una vera bulimia di informazione.
Tuttavia il cìnquantenne
Commercialista Veneto
mantiene sempre la sua validità di parlare ai colleghi
con la voce dei colleghi. Che non è poco.
Ecco, a Germano avevo promesso 25 righe, e sono rimasto nel limite.
Noi, gli artigiani
de «Il Commercialista Veneto»
Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice nella miseria (Dante)
Il suo primo editoriale
Come i colleghi
avranno letto lo scorso numero,
Dino Sesani ha lasciato la direzione di questo
giornale da lui creato e amorosamente curato per il
lungo periodo di cinque lustri, a causa di pressanti
impegni del Consiglio Nazionale, e mi ha chiesto di
assumerne la direzione.
Sono confortato, nell'iniziare il lavoro, da due cose
importantissime: il giornale, nell'impostazione
datagli da Dino, è sempre stato fatto da noi e per
noi e da questo criterio non derogherò di un
millimetro.
Le decisioni nel Comitato di Redazione sono prese
nella massima libertà, con l'apporto delle opinioni
e dei consigli di tutti. Anche questo è un criterio che
è garanzia di successo e che dovrà continuare.
Sarebbe mio desiderio che all'appassionata e sempre
disponibile opera dei membri del Comitato di
Redazione si affiancasse anche la collaborazione di
altri colleghi, per ampliare sia lo spettro degli
argomenti sia i punti di vista dei problemi.
Il giornale è sempre stato e rimane aperto a
collaborazioni e idee di tutti i colleghi e a dibattiti
professionali. Molti sono i problemi che hanno
trovato in un passato denso di novità normative
competente trattamento su queste pagine: molti sono
i problemi che ci attendono in futuro. Il fare che
Il
Commercialista Veneto
rimanga la nostra voce e
sia ancor più sentito in tutto il nostro territorio è
anche compito e interesse di tutti. Per parte mia,
sulla scia tracciatami da Dino, cercherò di operare
al meglio della mia capacità e competenza.
Saluto
Giuseppe Rebecca
(
Ordine di Vicenza) - Direttore
dal 1997 al 1998
I
LCOMMERCIALISTAVENETOCOMPIE 50 anni, e non li
dimostra di certo. Traguardo molto importante, per una
iniziativa nata quando la professione era molto diversa,
rispetto ad oggi. Ma tutti questi anni sono passati in un
lampo, anche per me.
Dino Sesani ebbe l’idea, assieme a qualche collega, e il giornale
piano piano si è sviluppato, negli anni, grazie alla collaborazione
di quanti hanno creduto nell’iniziativa.
Un giusto riconoscimento meritano anche la Segretaria di
Redazione, Maria Ludovica Pagliari, memoria storica del giornale,
che ha sempre svolto con passione il proprio lavoro, e Pino Dato,
meraviglioso coordinatore del tutto.
Il giornale è tra i pochi attesi, nel nostro complicato mondo
professionale. Quando arriva, la curiosità spinge ad una sollecita
scorsa del contenuto, rimandando gli approfondimenti ad un
momento successivo.Anche le iniziative portate avanti dal giornale
sono apprezzate: le borse di studio, importanti opportunità per i
giovani colleghi, e la giornata di incontro/dibattito con
l’Associazione dei Dottori Commercialisti, iniziata lo scorso anno.
Ho diretto il giornale solo per 2 anni, ma mi è parso un tempo
lungo; è stato in ogni caso un periodo molto intenso e soprattutto
stimolante. Al giornale auguro un brillante futuro, sotto l’attuale
direzione del bravo Germano Rossi e la collaborazione di molti
colleghi, ai quali auguro di essere sempre curiosi, di tutto. Alla
professione, così variata negli anni, e in continua evoluzione,
come struttura, auguro un giusto riconoscimento sociale, oggi
invero parecchio offuscato. Ma questa è un’altra storia. Mi auguro
che i colleghi del Triveneto continuino ad apprezzare il giornale, e
a collaborare per il suo continuo miglioramento.
Il prossimo traguardo sarà il numero 250; fra non molto.
Un'idea brillante
(
Il Commercialista Veneto
n. 83, aprile-giugno 1989)
Da questo numero assumo la direzione
del 'nostro' giornale. Volutamente ho indicato 'nostro'
in quanto Il Commercialista Veneto è la nostra voce nel tanto citato Nordest; siamo tutti
colleghi, noi della redazione, gli autori dei vari articoli e i lettori. L'identificazione fra produttori
di informazione e fruitori della stessa è massima, non potrebbe essere maggiore; proprio per
questo il giornale è di taglio pratico, senza fronzoli, concreto, sempre.
Il giornale è un mezzo che consente un'unione, un collegamento fra tutti i colleghi del Triveneto.
In questo ambito ricordo la Conferenza Permanente dei Presidenti degli Ordini del Triveneto
e l'Associazione dei Dottori Commercialisti del Triveneto; a queste strutture si deve la nostra
coesione e, in un certo qual modo, la nostra forza. Sta in noi, in tutti noi, farle vivere e
utilizzarle per farci sentire e per farci apprezzare.
Ho partecipato per parecchi anni alla redazione e ho fatto sempre molta promozione al
giornale; ne conosco pertanto gli aspetti positivi, dati soprattutto dal fervore di qualche
collega e dal legame che si instaura fra i redattori, come pure le varie problematiche operative.
Siamo tutti persone di molto impegno, e forse lo scrivere non è gradito a molti; parrà strano
ma siamo lettori voraci (dobbiamo esserlo) e onnivori, ma quando si tratta di scrivere si
manifestano le prime difficoltà. Vi invito tutti, ma proprio tutti, giovani e meno giovani, a voler
collaborare al giornale. Il giornale deve essere vivo e, mi auguro, anche vivace. Scrivete,
mandate articoli, osservazioni, pareri, proposte, critiche, qualunque cosa, insomma; la
redazione, con me, ne sarà molto lieta, ve l'assicuro.
Non siate riottosi; scrivete sui temi professionali dei quali ci occupiamo, e non solo in materia
tecnica, ma anche, e vorrei dire soprattutto, del nostro futuro come categoria, delle speranze
dei giovani, della professione che cambia, di noi che cambiamo, dei nostri studi, delle nostre
strutture. Di come siamo, in definitiva, e di quello che saremo.
L'importante è che sappiate che il giornale è "nostro", è di tutti, e tutti sono chiamati ad
attivarsi. Già conosco alcuni redattori, altri di nuovo incarico saranno ora nominati; prendete
contatto con il redattore del vostro Ordine, proponetegli collaborazione e offritegli idee e
magari scritti; il giornale migliorerà con voi. Quanto a me, al di là di un doveroso
ringraziamento per il grosso lavoro svolto in questi anni da Giorgio Maria Cambiè di
Verona, collega che stimo e che ora sostituisco, assicuro che cercherò di dare il massimo per
continuare sulla strada intrapresa.
Il mio impegno sarà costante, ma proprio perché si tratta di un'attività di servizio non sarà
di lungo periodo. Assicuro che la redazione si darà da fare e desidero ringraziare fin da
subito tutti gli amici redattori. Confido su tutti voi, colleghi lettori, e mi auguro che il giornale
diventi un appuntamento fisso per tutti, una pubblicazione attesa e dalla lettura utile e
interessante.
Il suo primo editoriale
L'importanza di partecipare
(
Il Commercialista Veneto
n. 115, gennaio-febbraio 1997)
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