Il Commercialista Veneto n.231 (MAG/GIU 2016) - page 32

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NUMERO 231 - MAGGIO / GIUGNO 2016
IL COMMERCIALISTA VENETO
FUORI CAMPO IVA
ILMANIFESTO DI VENTOTENE
Paolo Lenarda
Ordine di Venezia
S
I PARLADI EUROPAIN CRISI: l’Inghilterra vuole uscire, vogliono
mandar fuori la Grecia, non sappiamo cosa sta succedendo e c’è chi
mette in discussione una conquista che è costata fatica e sacrificio.
Non è male ricordare che da settant’anni non c’è una guerra.
In un mondo globalizzato che peso avreb-
be la nostra lira, che peso avrebbe la mone-
ta di ogni singolo Paese?
Facciamo un mestiere che ci porta a vivere
e lavorare con la parte più vivace e sensibi-
le della società, con quelle imprese che ope-
rano oggi, ma hanno un piede nel futuro e
hanno bisogno di una situazione tranquilla
e prevedibile per definire i loro progetti.
E, allora, mi è venuto di ripensare a come è
nata l’idea dell’Europa, perché, questa vol-
ta, in via incruenta, potrebbe concretizzarsi,
dopo i fallimenti dei Romani, di Carlo
Magno, del Barbarossa, delle ultime ditta-
ture europee.
Mi è venuto in mente di andarmi a rivedere
il manifesto di Ventotene.
Eravamo nel pieno del fascismo e della seconda guerra mondiale.
Erano anni difficilissimi e Mussolini non poteva accettare oppositori inter-
ni. Con una decisione che, forse, ha segnato la storia, manda quelli che
riteneva il maggior pericolo per la sua dittatura in un isolotto che, già in
precedenza, era stato usato come prigione: Ventotene, al largo di Napoli.
Sono uomini di studio e di pensiero, guardano al futuro e già vedono dopo
la guerra, dopo le dittature: vedono l’Europa, la pace, la cooperazione dei
popoli, l’unità.
Si trovano assieme, hanno origini e idee diverse ma un unico fine.
Studiano e pensano: Sandro Pertini,Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Umberto
Terracini e molti, molti altri.
Altiero Spinelli (1907/1986) aveva 17 anni quando nel 1924 è stato assassi-
nato Giacomo Matteotti. Si iscrive subito al Partito Comunista. Fa 10 anni
di carcere e sei di confino di cui due a Ponza e quattro a Ventotene.
Ernesto Rossi (1897/1967) liberale di formazione mazziniana, docente di
economia politica negli istituti tecnici di Firenze, frequentava l’ambiente
della Bocconi dove divenne amico di Luigi
Einaudi. Viene arrestato nel 1930 come diri-
gente di “Giustizia e Libertà”. Nel 1939 è
mandato al confino a Ventotene.
Sono loro due, con cultura e idee diverse,
ma con un chiaro unico disegno che, con la
collaborazione di altri pensatori detenuti
politici stendono un documento di una ven-
tina di pagine “per un’Europa libera e unita.
Progetto di un manifesto” quello che oggi
noi conosciamo come “il manifesto di
Ventotene”
Il “progetto d’un manifesto” inizia con un
esame della crisi della civiltà moderna: l’or-
ganizzazione di ciascuna nazione, la concor-
renza con le altre, la diversa crescita all’inter-
no di ciascun paese, la limitazione dei diritti
politici, la crescita delle classi inferiori, la minaccia di vecchi privilegi, l’av-
vento delle dittature. L’analisi continua nei capitoli secondo e terzo con i
“compiti del dopoguerra” verso l’unità europea e la “riforma della società”.
Ci sono moltissime edizioni con commenti diversi ed interessanti.
Ma il fascino e la bellezza è in quelle poche pagine del testo, e non servono
tante spiegazioni. Andatele a leggere, le trovate anche su internet. Non
sono di facile lettura, ma sembrano scritte ieri, per i giorni nostri.
Il testo è uscito nel 1941.
Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Luigi Einaudi in una foto del 1948.
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