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NUMERO 219 - MAGGIO / GIUGNO 2014
IL COMMERCIALISTA VENETO
CAPITALE FINANZIARIO
ELISABETTABERGAMIN
1
Ordine di Treviso
La valutazione
dei titoli azionari
SEGUE A PAGINA 11
L
ASTIMADELVALOREdei titoli azionari,
come accade per tutte le attività finanzia-
rie, consiste nell’attualizzazione del valore
dei flussi di cassa che sono in grado di generare
in futuro. Esiste però, nel caso delle azioni, un’ac-
centuata difficoltà nella stima corretta di tali
cash
flow.
La loro quantificazione, infatti, risulta essere estre-
mamente aleatoria. Tale caratteristica deriva dal
fatto che i titoli azionari rappresentano il capitale
di rischio di una società, pertanto, risulta
tautologico desumerne l’incertezza nella valuta-
zione. All’emissione di un’azione con conseguen-
te sottoscrizione da parte di un azionista, non
consegue alcuna ga-
ranzia
di
una
remunerazione certa,
solamente il suo dirit-
to e dovere di parteci-
pare rispettivamente ai
futuri profitti ed alle
eventuali perdite del-
l’attività d’impresa.
Questo lavoro si pro-
pone di approfondire la
logica che soggiace a
quelli che sono i princi-
pali criteri di valutazio-
nedel valoredi un’azio-
ne adottati nella prassi
finanziaria.. Si potrà
comprendere, quindi, perché nell’esposizione dei
metodi di valutazione dei titoli azionari vengano
prese in considerazione differenti variabili che ri-
guardano l’impresa, il contesto settoriale in cui essa
opera e l’andamento dell’economia in generale.
Il primo capitolo introduce le nozioni fondamen-
tali che costituiscono la base logica per spiegare
la natura del legame che sussiste tra il concetto
di titolo azionario e quello di società secondo la
normativa civilistica per comprendere come l’uno
costituisca la rappresentazione più sintetica del-
la capacità reddituale dell’altro.
Nel secondo capitolo il lavoro si sviluppa attra-
verso l’esposizione dei modelli utilizzati per la
stima del prezzo di un’azione in quanto gli stessi
costituiranno un punto di riferimento per poter
operare il confronto finale che costituirà il
corpus
del terzo paragrafo.
A conclusione del lavoro si proseguirà con la
descrizione dell’indicatore maggiormente adot-
tato nella prassi in ambito di valutazioni finanzia-
rie, in quanto costituisce lo strumento più imme-
diato per operare una valutazione subitanea del
valore di un titolo azionario.
Capitolo I
I TITOLIAZIONARI
1.1.
La definizione di azione
e le variabili di valutazione
Le azioni, o meglio i titoli azionari, rappresentano
una quota di proprietà di un’azienda. Il Codice
Civile ne disciplina la procedura di emissione
all’art. 2346, il quale si inserisce nell’ambito della
Sezione V del Capo V, rubricato “Della società
per azioni”, che appartiene al “Libro V – Del la-
voro”. Tale inquadramento fa capire come i titoli
azionari costituiscano quella specifica tipologia
di ripartizione del capitale sociale che caratteriz-
za appunto le società per azioni.
La procedura di emissione prevede il rispetto di
determinate regole atte a garantire la corretta cor-
relazione tra il valore nominale di ciascuna azio-
ne ed una frazione del capitale sociale dell’azien-
da.
2
Il possesso di azioni da parte di chi le sottoscri-
ve, conferisce allo stesso la qualità di socio di
una società per azioni o di una società in acco-
mandita per azioni e, pertanto, viene definito azio-
nista. Quest’ultimo, essendo intestatario di uno
o più titoli azionari, acquisisce una serie di diritti
e doveri nei confronti della società considerata.
Lo
status
di azionista comporta il diritto di
beneficiare di eventuali
cash flow
positivi nel caso
in cui l’azienda consegua utili ovvero il dovere di
concorrere con il valore delle azioni sottoscritte
alla copertura della perdita in caso di risultati
negativi.
La determinazione del prezzo delle azioni deri-
va, quindi, proprio dalla capacità dell’azienda di
creare o meno ricchezza in futuro.
Come si vedrà in seguito, il prezzo dei titoli
azionari, risulta scomponibile in due parti: una
legata al rendimento corrente (
dividend yield
)
ed una connessa alle opportunità di crescita.
Un’analisi attendibile del valore deve permettere
di capire gli eventuali ri-bilanciamenti fra le due
componenti di valore
3
.
Generalmente, il prezzo di un titolo azionario ri-
sulta determinato dai seguenti fattori: la recente
performance dell’impresa, le aspettative sulla sua
performance futura, le prospettive di crescita del
settore nel quale l’impresa opera ed infine le pro-
spettive di crescita dell’economia nazionale e glo-
bale
4
.
Tuttavia, la valutazione dei titoli azionari tende
ad essere relativa più che assoluta, in quanto si
valuta un titolo rispetto ad altri titoli, e rispetto a
se stesso in un altro periodo di tempo, decretan-
done la maggiore complessità nella determina-
zione.
Nella prassi finanziaria, investitori ed analisti de-
cidono di ricorrere abitualmente a due criteri per
la determinazione del valore dei titoli azionari:
– con l’analisi fondamentale si tenta di at-
tribuire a ogni titolo il suo giusto valore sulla
base di criteri economici legati alle caratteristi-
che e all’attività del-
l’impresa;
– con l’analisi tecni-
ca si tenta di individua-
re il prezzo potenziale
analizzando l’anda-
mento storico del tito-
lo nel mercato.
Spesso i due metodi
sono utilizzati congiun-
tamente, al fine di giun-
gere a una stima quan-
to più accorta possibi-
le del valore del singo-
lo titolo azionario.
1.2.
L’analisi fondamentale
L’obiettivo dell’analisi fondamentale è quello di
stimare il valore dell’azione attraverso il calcolo
di parametri in grado di descrivere la situazione
contabile, la stabilità e il potenziale di crescita
dell’impresa che l’ha emessa, presumendo che
queste caratteristiche condizionino il prezzo del
titolo.
Uno dei principali parametri che vengono utiliz-
zati nell’analisi fondamentale è il
Price/Earnings
Ratio
, il quale, come si avrà di comprendere nel
paragrafo 2.4. del successivo capitolo, corrispon-
de al rapporto fra il prezzo corrente del titolo e la
ricchezza creata dall’impresa che lo ha emesso,
definita dagli utili netti per azione realizzati nel
periodo di riferimento.
Nella valutazione di un titolo azionario in base a
tale indicatore, bisogna avere l’accortezza di con-
siderare titoli di imprese analoghe, sia per quel
che concerne l’operatività nello stesso settore
sia per la presenza nei medesimi mercati.
L’analisi fondamentale si avvale anche di molti
altri parametri fra i quali i più diffusi sono:
– il
Price/Earnings Growth
che misura la
crescita degli utili per azione, in proporzione al
prezzo del titolo. Quanto più elevato è il valore di
tale indicatore, tanto più l’investimento risulta
appetibile, a parità di altre condizioni.
– il
Price/Sales
che misura il rapporto fra il
prezzo del titolo e il fatturato per azione realizzato
1
Elaborato presentato per il Concorso per Borse di Studio indetto dall’UGDCEC di Treviso.
2
Codice Civile, art. 2346 e ss.
3
Bertinetti G.,
Finanza Aziendale Applicata. Strumenti per l’analisi e la gestione finanziaria applicati ad un’impresa industriale (2000)
, Giappichelli Editore.
4
Ibidem.