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NUMERO 216 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2013
IL COMMERCIALISTA VENETO
esperti, dotati delle stesse competenze e delle
stesse informazioni, incaricati a redigere una pe-
rizia relativamente ad un medesimo comparto
aziendale ad una certa data, arriveranno a rela-
zioni di stima molto differenti fra loro, i commit-
tenti non potranno mai avere fiducia nei giudizi
valutativi e continuerà ad essere avvertito il bi-
sogno di introduzione di
best practices
.
OIV nasce in Italia sulla scia di tale sentita esi-
genza al fine di promuovere in Italia una vera
specializzazione della professione nell’ambito
delle valutazioni economiche attraverso varie ini-
ziative che consentano ai professionisti italiani
di acquisire quelle competenze necessarie per
allinearli alle competenze possedute dai loro col-
leghi internazionali
5
.
3.
Documento OIV «
La rete concettuale di
base (Conceptual Framework)
»
Il documento
in progress
pubblicato il 20 marzo
2013 da OIV
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«
La rete concettuale di base
(Conceptual Framework)
» si colloca all’inter-
no dell’ambizioso programma di emanazione dei
Principi Italiani di Valutazione (PIV) che si artico-
leranno in quattro parti:
parte prima
– La rete concettuale di base
(
conceptual framework
)
parte seconda
– I principi generali di valutazione
relativi all’incarico e al processo valutativo;
parte terza
– I principi per la valutazione di spe-
cifiche attività/passività nonché di complessi
aziendali in funzionamento e delle interessenze
partecipative dei medesimi;
parte quarta
– I principi per applicazioni specifi-
che per particolari aziende o in particolari contesti.
A sua volta, il documento, è strutturato in un’in-
troduzione e in una prima parte, corredata da un
glossario.
L’
introduzione
ripercorre la funzionedell’OIV, «
ac-
crescere la credibilità delle valutazioni e per
questa via la fiducia degli utilizzatori finali dei
servizi di valutazione»
, ricordando come l’OIV
partecipi all’attività dell’Ivsc. Tale funzione viene
espletata dall’organismo italiano attraverso:
-
la emanazione e il continuo aggiornamen-
to di Principi Italiani di Valutazione (PIV);
-
l’emanazione di guide tecniche per gli
esperti di valutazione;
-
la promozione della diffusione delle compe-
tenze e dei principi etici degli esperti di valutazione.
L’introduzione prosegue elencando le finalità dei
PIV, fra le quali si evidenzia l’obiettivo di ridurre
le diversità nella pratica delle valutazioni favo-
rendo la convergenza di differenti prassi
valutative in diversi settori e in diversi campi di
specializzazione.
Nella parte conclusiva, l’introduzione elenca le
* Nel grafico sopra riportato gli Ivs sono stati sotto-ordinati rispetto ai principi nazionali PIV nel senso che,
pur nella consapevolezza che i PIV non sono altro che applicazioni concrete/adattamenti dei principi interna-
zionali al nostro contesto nazionale, nel momento della loro emanazione essi rappresenteranno per i profes-
sionisti italiani le «regole» da rispettare. Solo in questo senso gli Ivs resteranno secondari per i valutatori, di
ausilio eventuale nelle situazioni di difficoltà interpretative dei PIV in Italia (un po’ come avviene per le leggi,
allorché si prende visione delle relazioni parlamentari accompagnatorie ad esse relative)
7
.
cinque fasi di ogni processo valutativo:
1.
la fase della raccolta e dell’analisi critica
della base informativa;
2.
la fase dell’analisi fondamentale;
3.
la fase della scelta delle metodologie di
stima;
4.
la fase della identificazione dei principali
fattori di rischio con l’indicazione del loro tratta-
mento;
5.
la fasedella redazionedella relazionedi stima.
Passando alla
parte prima
del documento, viene
innanzitutto precisato che la rete concettuale di
base «
contiene i concetti, le definizioni e i princi-
pi generali cui fanno riferimento i PIV»
, con ciò
stabilendo una sovra-ordinazione delle indicazioni
in essa contenute rispetto ai singoli principi.
Il documento prosegue
evidenziando quella che
può essere considerata la «clausola generale» in
campo valutativo: «
l’opinione di valore cui giun-
ge l’esperto deve essere:
a)
razionale
b)
verificabile
c)
coerente
d)
affidabile»
con ciò riprendendo, di fatto, gli insegnamenti
derivanti dalla migliore dottrina.
Il punto 3 del documento si occupa dei requisiti
dell’esperto, sintetizzati nel prospetto sotto ri-
portato, che devono essere oggetto di attesta-
zione specifica nella relazione di stima:
I requisiti dell’esperto valutatore secondo il do-
cumento OIV «
Conceptual Framework»
:
Il punto 4 è invece dedicato alla base informati-
va, la quale è costituita da dati ed ipotesi che
devono consentire all’esperto di esprimere un
giudizio informato con il necessario spirito criti-
co (
professional skepticism
). Il documento, riba-
dendo la necessità della completezza della base
informativa, introduce un importante concetto:
l’informazione raccolta dall’esperto deve essere
tutta quella base informativa «
ragionevolmente
reperibile ad un costo coerente con l’incarico
ricevuto (dove il costo deve fare riferimento ad
una struttura adeguata allo svolgimento del-
l’incarico)»
.
Si potrebbe al riguardo aprire un dibattito sul
concetto di «struttura adeguata». Lo scrivente
fa partecipi i lettori di alcuni interrogativi che lo
stesso si è posto e ha riportato nella lettera di
commento inviata all’OIV:
-
ha struttura adeguata allo svolgimento
L'OIV dà slancio
al processo
di
best practices
nel campo
delle valutazioni
SEGUE DA PAGINA 5
5
Si veda l’intervista al prof. Mauro Bini riportata alle pagg. 4-6 della rivista Press dell’ottobre 2012 in precedenza citata.
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Al momento di redazione dell’articolo, il documento è ancora nella fase di Exposure Draft, ed è scaduto il termine di presentazione delle lettere di commento. Si coglie
l’occasione per ricordare, infatti, come lo sviluppo di ogni principio OIV si fonda su un
due process
articolato come segue: circolazione riservata ad un gruppo di
referee
esterni
espressione delle principali categorie degli attori economici e politici in campo di valutazione, pubblicazione sul sito OIV nella forma di Exposure Draft per una consultazione
del pubblico che è invitato ad inviare lettere di commento, pubblicazione sul sito nella forma di
Near final draft
, versione modificata del documento per recepire emendamenti,
pubblicazione del documento finale approvato.
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Il documento OIV, infatti, ricorda come «l’articolazione dei Principi Italiani di Valutazione è ispirata alle stesse logiche (degli IVS), pur prevedendo un maggiore dettaglio».
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La differente nozione di indipendenza appare in tutta la sua evidenza se si pensa al differente ruolo del CTU e del CTP. Entrambi possono fornire una valutazione ad un
complesso aziendale, ma il loro coinvolgimento rispetto all’azienda oggetto di apprezzamento è del tutto differente perché differenti sono i loro ruoli e i loro mandanti. Al
riguardo si rimanda alla trattazione della dott.ssa Emanuela Fusa in
La valutazione d’azienda
, Sistemi Editoriali, Napoli, 2010, pagg. 337 e seguenti.
SEGUE A PAGINA 7
I requisiti dell’esperto valutatore secondo il documento OIV «
Conceptual Framework»
:
ETICA
…. l’esperto deve rispettare l’etica professionale (adesione al «
Code of Ethical
Principles for Professional Valuers»
dell’IVSC
INDIPENDENZA
…. l’esperto deve garantire l’indipendenza richiesta rispetto al tipo di
mandato ricevuto: indipendenza totale nelle
valutazioni ufficiali
e in quelle
libere con equo
apprezzamento
, indipendenza parziale che deve evidenziare i profili di interesse del mandante
nelle
valutazioni di parte
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OGGETTIVITÀ
…. l’esperto deve mantenere oggettività nella ricerca, nell’acquisizione delle
informazioni, nelle elaborazioni e nella trasmissione dei risultati. Deve tenere separati dati di
fatto dalle interpretazioni e dai giudizi personali
DILIGENZA
…. l’esperto deve svolgere le varie fasi peritali, compresa quella di decisione
della valutazione dell’incarico, con diligenza
PROFESSIONALITÀ ECOMPETENZA
…. l’esperto deve possedere un livello di profes-
sionalità e competenza tecnica tali da consentirgli l’espletamento dell’incarico. A tale fine egli
deve presentare una sintetica presentazione della propria figura professionale