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NUMERO 214 - LUGLIO / AGOSTO 2013
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NORME E TRIBUTI
STEFANO CURZIO
Ordine di Trento e Rovereto
IL COMMERCIALISTA VENETO
La disposizione in trust
di quote e azioni
I
n una sorta di prosecuzione
dell’articolo
del collega Vial apparso in un numero pre-
cedente di questa rivista avente per ogget-
to la “gestione” dei dividendi
1
, si procede-
rà di seguito ad esaminare la fiscalità del trust
relativa le “gestioni straordinarie” delle parteci-
pazioni da questo detenute.
La tassazione delle plusvalenze
in un parallelo tra trust e holding
Limitando, per semplicità, l’analisi al caso delle
società di capitali, se le azioni sono detenute dalla
holding, la plusvalenza realizzata in seno alla stes-
sa, risulta imponibile ai sensi dell’art. 86 comma 1
lett. a), b) e c. 5 – bis D.P.R. 917/86 ovvero, ove
ricorrano i requisiti
Pex
(art. 87D.P.R. 917/86), im-
ponibile nella misura del 5%. In capo ai soci, la
successiva distribuzione dei dividendi formatesi
a seguito della cessione, sconta l’imposizione
vista nell’articolo di E. Vial richiamato.
Ipotizzando una plusvalenza di Euro 1.000.000,00,
qui accanto una schematizzazione della tassazio-
ne prima in capo alla società e, successivamente,
relativamente la distribuzione del dividendo ai soci.
Qualora le azioni/quote siano invece detenute
da un trust, atteso che lo stesso si inquadri tra gli
enti non commerciali
2
, la cessione delle partecipa-
zioni qualificate darà origine ad una plusvalenza
rilevante nell’ambito dei redditi diversi ex art. 67
del TUIR
tassata al 49,72% trattandosi di parteci-
pazioni qualificate ovvero del 20% in caso di par-
tecipazioni non qualificate.
3
In caso di trust opaco, cioè di un trust ove non vi
siano beneficiari
di reddito
individuati (intenden-
dosi con tale definizione quei beneficiari con un
diritto di pretendere dal trustee quella parte di
reddito che, come stabilito in atto istitutivo o in
scritti successivi, è di loro spettanza), la tassazio-
ne avverrà esclusivamente in capo al trust (con
aliquota Ires sul 49,72%del dividendo) e la succes-
siva erogazione in capo ai beneficiari non sarà sot-
toposta ad ulteriore prelievo in ossequio del princi-
pio di divieto di doppia imposizione.
4
Se la plusvalenza realizzata è, invece, non qualifica-
La gestione delle plusvalenze e la liquidazione della struttura in un parallelo con la holding
TASSAZIONE HOLDING – SOCI QUALIFICATI
TASSAZIONE HOLDING – SOCI NON QUALIFICATI
Tassazione Ordinaria
Pex
Plusvalenza
1.000.000,00
1.000.000,00
Reddito imponibile
1.000.000,00
50.000,00
Ires
275.000,00
13.750,00
Dividendi
725.000,00
986.250,00
Imponibile Irpef socio (Dividendi x 49,72%)
360.470,00
490.363,00
Irpef socio (Imponibile per 43%)
155.002,00
210.856,00
Aggregato Società - Socio
430.000,00
224.606,00
Tassazione Ordinaria
Pex
Plusvalenza
1.000.000,00
1.000.000,00
Reddito imponibile
1.000.000,00
50.000,00
Ires
275.000,00
13.750,00
Dividendi
725.000,00
986.250,00
Irpef socio (Imponibile per imposta sostitutiva 20%)
145.000,00
197.250,00
Aggregato Società - Socio
420.000,00
211.000,00
Partecipazione qualificata
Non qualificata
Plusvalenza da cessione partecipazioni
1.000.000,00
1.000.000,00
Imponibile Ires Trust
497.200,00
-
Imponibile imposta sostitutiva 20%
-
1.000.000,00
Ires Trust
136.730,00
-
Imposta sostitutiva Trust
-
200.000,00
Erogazione ai beneficiari
863.270,00
800.000,00
Imponibile Irpef Beneficiari
-
-
Imposta Beneficiari
-
-
Aggregato Trust - Beneficiari
136.730,00
200.000,00
Partecipazione qualificata
Non qualificata
Plusvalenza da cessione partecipazioni
1.000.000,00
1.000.000,00
Imponibile Ires Trust
497.200,00
-
Imponibile imposta sostitutiva 20%
-
1.000.000,00
Ires Trust
-
-
Imposta sostitutiva Trust
-
200.000,00
Erogazione ai beneficiari
1.000.000,00
800.000,00
Imponibile Irpef Beneficiari
497.200,00
-
Imposta Beneficiari
213.796,00
-
Aggregato Trust - Beneficiari
213.796,00
200.000,00
CAPITAL GAIN – TRUST OPACO
CAPITALGAIN – TRUSTTRASPARENTE
1
E. Vial,
L’ottimizzazione dei dividendi con il Trust
, ne Il commercialista Veneto, n. 208, Luglio/Agosto 2012
2
Sul requisito della non commerciabilità si veda S. Curzio,
Tutela del patrimonio e trust
, Maggioli Editore, 2013, p. 72.
3
Ai fini della determinazione delle plusvalenze dovrà farsi riferimento ai valori fiscalmente riconosciuti in capo al disponente (il trasferimento dei beni dal disponente al trust
non interrompe il quinquennio di cui all’art. 67 del TUIR) mentre nel caso di beni acquistati dal trust (sia dal disponente che da terzi) si farà riferimento al prezzo pagato.
4
La circ. min. n. 48/E del 6 agosto 2007, al proposito, recita: “Ad una doppia imposizione ostano i principi generali dell’ordinamento interno che impediscono l’imposizione in capo a più
soggetti passivi di redditi prodotti o realizzati in dipendenza di uno stesso presupposto (art. 163 del TUIR). Sulla base dei medesimi principi, i redditi conseguiti e correttamente tassati in capo
al trust prima della individuazione dei beneficiari (quando il trust era “opaco”), non possono scontare una nuova imposizione in capo a questi ultimi a seguito della loro distribuzione”.
SEGUE A PAGINA 10
Partecipazione qualificata
Non qualificata
Holding
430.000,00
420.000,00
Holding Pex
224.606,00
211.000,00
Trust opaco
136.730,00
200.000,00
Trust trasparente
213.796,00
200.000,00
CAPITALGAIN – RAFFRONTO TRUST / HOLDINGNELL’AGGREGATO CON I SOCI