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IL COMMERCIALISTA VENETO
NUMERO 200 - MARZO / APRILE 2011
7
È
SEMPRE EMOZIONANTE SCRIVERE
per
Il
Commercialista Veneto
. Non solo nel ricordo di
qualche anno addietro nel quale ho avuto il grande
privilegio di dirigerlo ma anche, e soprattutto, per come
è adesso e per i traguardi che ha raggiunto. Rammento ancora il
bel numero del quarantennio e il suo curioso colore rosso
(Ludovica ricordi quando lo vedemmo in anteprima?) e non
dimentico, purtroppo, neppure il tempo che è passato da allora.
Rammento le grandi discussioni di allora sul futuro della categoria
ed invece non mi pare che il tempo sia passato. I tempi cambiano
e i problemi restano. Anzi, talora peggiorano. E’ evidente come le
categorie professionali - tutte - stiano vivendo, oggi più che mai,
un momento delicato. Non tanto e non solo per la crisi economica
degli ultimi anni che ha azzoppato il - già fragile - sistema produtti-
vo italiano o per i ripetuti attacchi che a tutte, la nostra
in primis
,
subiscono quotidianamente e di cui i recenti accadimenti politici ne
sono solo l’ultima testimonianza. Quanto per il totale smarrimento
di una classe politica e forse di un’intera società che essa infine
rappresenta che ha dimenticato, se mai l’ha conosciuto, il grande
Competenza e libertà:
un patrimonio da non perdere
LUCIANO BERZE'
Ordine di Padova
valore di progresso sociale del pensiero professionale.
Le professioni intellettuali sono una grande opportunità per un
Paese ma possono essere anche un pericolo se non hai gli stru-
menti per confrontarti con esse. Le scelte di oggi per questo
spesso si scontrano con le fondanti caratteristiche delle libere
professioni quali la competenza e la libertà di pensiero. Anzi sono
proprio queste caratteristiche che generano il disvalore, frutto
talvolta dell’invidia, che alle professioni viene attribuito. Poiché non
riesci a confrontarti con esse, cerchi di toglierle di mezzo. Il tema
della libera concorrenza o del mercato con questi elementi non
c’entra, è solo la giustificazione. Ed è proprio qui la forza del
nostro giornale. Diffondere la competenza tecnica e il valore
sociale delle professioni merita una voce chiara e forte come
quella de
Il Commercialista Veneto
. Di carta, come si addice ad
un prodotto importante, competente nei suo interventi tecnici e
libero perché finanziato dai suoi lettori. Insomma, il miglior giorna-
le che un direttore, un comitato di redazione ed un lettore potrebbe
desiderare.
Quindi tanti auguri, caro amico. Spero tu ci possa accompagnare
per un lungo tratto ancora grazie alla felice intuizione di Dino
Sesani, che ancora lo ama e che non potremo mai smettere di
ringraziare, ed al lavoro compensato solo dalla soddisfazione, di
tutti i redattori, della segreteria di redazione e di tutti i colleghi che
hanno tramite lui espresso i propri pensieri, le proprie storie ed
anche le loro preoccupazioni.
Ancora 200 di questi giorni!
I DIRETTORI
N
UMERO 200 DEL NOSTRO CV
! Un traguardo?
Certo, un traguardo importante che significa quasi 10
lustri de “Il Commercialista Veneto” nato dalla fanta-
stica idea di un uomo d’altri tempi, un esempio umano
e professionale: Dino Sesani. Il Suo saluto a questo numero e a
tutti noi è il lampante esempio di una lucida visione di vita e della
nostra professione di cui noi tutti dobbiamo far tesoro. Con il
fondatore desidero accumunare in un ideale abbraccio di ringra-
ziamento tutti gli amici Direttori che mi hanno preceduto e tutti i
Redattori, Ludovica Pagliari e Pino Dato, veri artefici del succes-
so di un giornale testimone del percorso della nostra professione
triveneta, e non solo…
Tutti noi siamo consci del delicato momento economico-politico
del nostro Paese e dei sacrifici che tutti noi dovremmo fare nei
prossimi anni per riequilibrare i suoi conti e per “adattarci” a nuovi
equilibri in termini di stili e qualità di vita. Le manovre d'estate ci
hanno in qualche maniera “accompagnato” in questo torrido
periodo riconsegnandoci un’Italia più povera, meno fiduciosa sul
futuro ma soprattutto meno unita. Con vari tentativi, espliciti o
sotto banco, qualche bordata è toccata anche alle professioni: si è
fatto fronte al meglio respingendole e riportando la discussione su
canali di dialogo possibili e potenzialmente virtuosi. Ma c’è ancor
qualcuno, più di qualcuno, che quando si cimenta in elucubrazioni
sui mali dell’Italia e sulla sua scarsa, se non nulla, crescita econo-
mica, annovera i “ceti professionali fermamente organizzati
intorno ai rispettivi Ordini” (spalla
Corriere della Sera
del 10
settembre 2011) tra i mali del paese di ogni specie colpevoli di tale
critica situazione. Per quanto riguarda la nostra professione di
commercialisti mi sento con serenità da queste nostre pagine, di
rispedire al mittente queste insulse illazioni, rilanciando! Sì, sono
pronto ad ospitare per ben un mese, pagandogli anche lo stipendio,
uno dei giornalisti denigratori della nostra professione e che
credono che i mali del Paese siano anche colpa nostra.
Sono certo che l’ospite alla fine del mese, quando avrà vissuto le
nostre lunghe e interminabili giornate di lavoro e vegliato sulle
nostre insonnie, esaminato lo sterminato numero di problematiche
quotidiane risolte per i nostri clienti, contato i “servizi gratuiti”
forniti ogni giorno al nostro Paese e valutando quanto la nostra
professione si confronta con il mercato e la concorrenza, avrà
un’idea ben più reale e operativa di quanto il commercialista non
sia un laccio per la crescita del nostro Paese bensì una risorsa da
salvaguardare e cercar di coordinare con tutte, e sono molte, le
eccellenze del nostro Paese. Guardiamo quindi con speranza e
ottimismo ma soprattutto con immutata passione il futuro,
candidandoci per essere forza trainante economica e sociale del
nostro Paese diffondendo idee e cultura civica e professionale
anche dalle pagine del CV rinnovando e rafforzando la storia e la
tradizione del nostro giornale.
Giornale e professione:
risorse da salvaguardare
MASSIMO DA RE
Ordine di Venezia