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NUMERO 200 - MARZO / APRILE 2011
IL COMMERCIALISTA VENETO
IL COMMERCIALISTA E LA TECNOLOGIA
DA PAGINA 31
tabili (e anche delle dichiarazioni fiscali), ma connessa ad automatismi
che consentano di elaborare direttamente dati utilizzati in conformità ai
requisiti della normativa civilistica e fiscale?
Probabilmente nel futuro è pensabile chemolti servizi attualmente forni-
ti da professionisti contabili saranno meno redditizi non solo a causa
della concorrenza,ma anche dell’automazione, come già avviene permol-
ti lavori caratterizzati da basso valore aggiunto.
Sono già disponibili sul mercato software che consentono l’acquisizione
diretta di dati elaborati dal cliente nel proprio programma contabile in-
tercettando dati da gestionali esterni (per esempio la fatturazione attiva)
o con acquisizione di prima nota da file excel. Continuano ad espandersi
internet e le reti wireless: piattaforme di
cloud computing
e software
applicativi si combinano per elaborare insiemi di dati sempre più grandi
utilizzando sempre più avanzati strumenti di analisi.
Grazie anche a strumenti di acquisizione automatica dei dati, la profes-
sione contabile sposterà la propria attenzione dall’elaborazione dati alla
consulenza, in quanto sempre più i clienti si affideranno ai professionisti
per analizzare le informazioni aziendali quale supporto per le decisioni e
per la consulenza strategica.
Nella vita e nel lavoro dei professionisti i principali strumenti informati-
ci sonoormai diventati gli smartphone, i tablet, i notebooke altri dispositivi
di
mobile computing
.
Queste tecnologie stanno reinventando di fatto il lavoro e il luogo stesso
del lavoro, consentendo una maggiore flessibilità per quanto riguarda
dove e come il lavoro verrà svolto.
La tecnologia è sempre più connessa con la professione contabile ed è
crescente la sensibilità alle tematiche dell’integrità dei dati, della sicu-
rezza e della privacy nonché ad un più ampio e diffuso utilizzo di sistemi
di supporto decisionale.
Finoadora ilmondo contabile è stato racchiuso inun’applicazionedesktop
o in un server e poche persone utilizzano i dati nel back office, con primi
timidi agganci da esterno tramite vpn.
La svolta sarà nel consentire a questi dati di essere online e di consentire
una diversa consultazione ed estrapolazione a diversi soggetti.
La potenza di calcolo della rete internet sempre più avanzata ed economi-
ca porterà a sviluppare l’automazione della raccolta dei dati e alla
condivisione delle informazioni.
Altro dato imprescindibile è il mutamento antropologico: nel 2020 sarà
in pienamaturazione la c.d. “generazione digitale”, costituita dai nati tra
il 1980 e il 2000, che sono rapidi utilizzatori di nuove tecnologie. Questa
è la prima generazione di giovani ad essere stata esposta a strumenti
digitali come programmi di messaggistica istantanea, social networks e
server P2P, ormai cresciuta abbastanza per occupare posizioni manage-
riali nelle aziende, essa porterà con sé il proprio
know how
tecnologico
e pretenderà di utilizzarlo nel proprio lavoro.
I clienti della
tech-oriented generation
si aspetteranno, tra l’altro, di
poter interagire, diversamente da ora, con la loro contabilità. Necessite-
ranno quindi di “professionisti digitali” in grado di supportarli on-line e
con modalità self-service. Questo genera lo spazio e l’opportunità per
ricercare una “fidelizzazione digitale” col cliente.
Le interazioni digitali col cliente consentiranno da un lato l’erogazione
di servizi di standard superiore, dall’altro faciliteranno l’acquisizione di
nuova clientela attraverso canali che ora definiremmo non convenzionali.
I consumatori si stanno abituando a utilizzare siti web per confrontare ed
esaminare prodotti, probabilmente un domani sceglieranno il loro
fornitore di servizi contabili direttamente online.
Sempre più i clienti si aspetteranno un servizio in tempo reale che sia
consegnato quando, dove e come vogliono. Già sappiamo che niente èmai
abbastanza veloce. Il nuovo standard delle aziende del futuro non sarà
quello di puntare solo sulle dimensioni, ma anche sulla velocità: fare le
cose più veloci, nel modo più veloce in cui riescono.
La contabilità online, multiutente emultifunzione, porterà a collegare ed
aggregare altre realtà nell’ambito di progetti di integrazione. I sistemi
contabili tenderanno sempre più a svilupparsi ed ad inglobare funzioni di
rilevazione e della rappresentazione della gestione ad oggi non adottati.
C'è ancora un futuro
per la contabilità?
I sistemi online potranno facilitare anche il c.d.
Electronic Data
Interchange
(EDI) tra banche, fornitori e clienti sviluppando soluzioni
volte alla creazione di collegamenti automatici inmodo da ridurre la codi-
ficamanuale. Probabilmente emergerà anche uno standard per le transa-
zioni commerciali più importanti e la redazione elettronica delle fatture.
Uno sguardo all’orizzonte normativo lascia supporre che il futuro di cui
parliamo sia più prossimo di quanto siamo avvezzi a pensare.
Ad esempio, la direttiva Comunitaria 2010/45/UE del 13 luglio 2010 ha
dettato regole semplificate per l’emissione delle fatture elettroniche nel
caso il soggetto passivo sia strutturato con adeguati controlli interni di
gestione tali da comprovare l’identità del fornitore/prestatore/emittente
la fattura e che il contenuto della stessa non venga in alcunmodo alterato.
Atale direttiva gli Stati membri sono chiamati a dare attuazione entro il
31 dicembre 2012. Tale direttiva supera, tra l’altro, il concetto attuale di
“documento elettronico” a favore del riconoscimento di un “processo di
formazione documentale”.
Secondo uno studio dellaComunitàEuropea, gli elevati costi amministra-
tivi della tenuta della contabilità limitano la competitività delle imprese.
La stima dell’esenzione dall’obbligo di redazione dei conti annuali per le
micro imprese (attivo inferiore ai 500.000 euro, fatturato netto inferiore
a 1milione di euro, numeromedio dipendenti non superiore a 10 unità) è
di un risparmio a livello europeo di circa 6 miliardi di euro.
E’ di tutta evidenza che se la normativa comunitaria sulla contabilità (IV
direttiva) dovesse vedere la luce assumendo questa piega semplificativa
essa determinerebbe un forte impatto sulla realtà del nostro Paese.
Nel panorama nazionale, con la Legge n.106 del 12 luglio 2011 di conver-
sione del c.d. Decreto SviluppoD.L. n.70/2011, il legislatore hamodificato
l’art. 2215 bis c.c. consentendo una gestione completamente
“dematerializzata” nonché la tenuta informatica di libri, repertori e scrit-
ture delle imprese inclusi quelli a rilevanza fiscale. Lamarca temporale e
la firma digitale verranno apposte una volta l’anno, rispetto alla scadenza
trimestrale precedentemente richiesta, e questo uniforma i termini tra
tenuta completamente informatizzata e gestionemeccanografica.
Progressivamente dovremo sostituire i documenti cartacei con equivalen-
ti documenti in formato digitale.
La gestione documentale, d’altra parte, non serve solo ad abbattere i costi
di stampa, eliminando l’acquisto di beni di consumo, di archiviazione
cartacea e di smaltimento della carta, ma soprattutto consente un accesso
rapido a documenti ovunque ci si trovi. Tali documenti saranno sempre
online ed accessibili con potenti motori di ricerca a coloro che godranno
delle opportune autorizzazioni e probabilmente potranno essere “linkati”
alle singole scritture contabili.
Questa convergenza creerà una virtuosa integrazione tra la contabilità ed
i sistemi di conservazione sostitutiva di documenti rilevanti ai fini tributa-
ri, amministrativi, civilistici, lavoristici e delle scritture contabili.
In un futuro, non lontano, sarà possibile leggere un bilancio e consultare
non solo i conti e sottoconti, ma a cascata vedere quali documenti compon-
gono quella voce di sottoconto (n.d.a. da patito tecnologico lo immagino
scorrere su uno schermo touchscreen con il solo movimento delle mani
come nel film
Minority Report
).
Dalle considerazioni sin qui svolte, si intuisce che la contabilità
meccanografica resterà probabilmente per un periodo di tempo forse non
breve,maappare inevitabilmentedestinataa scomparirenel lungoperiodo.
Possiamo concludere che probabilmente il prossimo decennio porterà ad
una rapida trasformazione della professione contabile, e questo potrà co-
stituire un’ottima opportunità di crescita per chi saprà anticipare il cam-
biamento e, ottimizzando tempi e risorse, potrà dedicarsi a fornire diversi
servizi di consulenza e pianificazione alla propria clientela.
La sfida per il professionista sarà quella di innescare un cambiamento
culturale da parte degli imprenditori, veicolando la percezione della con-
tabilità non più e non solo come onere imposto dalla normativa civilistica
e fiscale, ma quale efficace ed indispensabile strumento da utilizzare per
il controllo gestionale.
Di conseguenza cambierà anche il ruolo del contabile damero inseritore
di dati a controllore della corretta allocazione dei flussi. Il trattamento
automatico dei dati non ridurrà anche il tempo necessario alla verifica ed
alla convalida degli stessi.
Nell’ottica dei corsi e dei ricorsi, la contabilità potrebbe, perché no, ritor-
nare ad avere quell’utilità che ebbe ai suoi albori, nel cinquecento, con lo
sviluppo della “scrittura all’italiana” ovvero la tenuta della contabilità in
partitadoppia.