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NUMERO 200 - MARZO / APRILE 2011
IL COMMERCIALISTA VENETO
tori di risultato finanziari e, se del caso, non finanziari, pertinenti all’at-
tività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all’am-
biente e al personale.
E’ con questo ultimo inciso che la responsabilità sociale e ambientale
dell’impresa entra nel bilancio, e precisamente nella relazione sulla ge-
stione, e il fatto che il legislatore abbia volutamente enucleare, nel testo
dell’art. 2428 c.c., proprio le informazioni attinenti all’ambiente e al
personale, le pone in una posizione di preminenza rispetto alle altre.
Il CNDCEC, con un suo documento emanato l’11 marzo 2009
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, quindi
nell’imminenzadell’applicazione per laprima voltadellanuovanorma, ha
voluto fornire le indicazioni per adempiere al nuovo obbligo, distinguendo
tra informativa sull’ambiente e sul personale obbligatoria, e quindi da
rendere in ogni caso, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa e dagli
effetti economici prodotti, e informativa facoltativa, utile per la rappre-
sentazione veritiera e corretta della situazione della società e dell’anda-
mento della gestione o per comunicare la politica sociale e ambientale
proattiva e l’atteggiamento positivo di CSR.
L’informativa obbligatoria sul personale richiede di inserire nella rela-
zione sulla gestione il numero dei morti e degli infortuni gravi sul lavoro,
gli addebiti a carico dell’impresa per malattie professionali accertate su
dipendenti o ex dipendenti, nonché le passività potenziali per lo stesso
motivo o per cause di mobbing e relativi gradi di giudizio.
L’informativa obbligatoria sull’ambiente richiede l’inserimento di infor-
mazioni sui danni causati all’ambiente (sia eventi accertati che rischi
potenziali), le cause di risarcimento per danni nonché le sanzioni o pene
inflitte all’impresa per reati o danni ambientali, e le emissioni di gas ad
effetto serra
ex lege
316/2004 per gli impianti soggetti agli obiettivi del
Protocollo di Kyoto.
Queste informazioni devono quindi essere obbligatoriamente inserite nel
bilancio, e ad esse si possono, se significative, aggiungere altre informa-
zioni facoltative.
Ma come hanno recepito le imprese italiane questo obbligo di infor-
mazione?
Sempre il CNDCEC ha emesso, nel dicembre 2010, un documento
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che
riporta i risultati dell’indagine sull’applicazione nei bilanci delle società
quotate delle norme introdotte dal D. Lgs. 32/2007, relativamente all’in-
formativa sull’ambiente e sul personale.
Viene, in altri termini, verificata, sui bilanci consolidati dell’esercizio
2009 di 50 società quotate operanti in sei macro-settori (energia, finan-
ziario, industriale, terziario, salute e public utilities, tecnologia), l’ap-
plicazione di quanto era stato indicato nel documento del marzo 2009.
Il risultato dell’indagine è francamente deludente: nelle 50 relazioni sul-
la gestione esaminate, 11 non contengono nessuna informativa, in 23
l’informativa è presentema insufficiente, in 8 è presentema perfettibile;
un’informativa esauriente su ambiente e personale è presente solo in 8
relazioni sulla gestione.
Ben 34 società quotate sul campione di 50 non forniscono quindi, nella
relazione sulla gestione al bilancio consolidato, informazioni sull’am-
biente e sul personale, o le forniscono in maniera carente e inadeguata.
Ciò non è probabilmente da interpretare come un totale disinteresse nei
confronti di questi temi, ma piuttosto come il permanere di un approccio
molto
financial
in sede di redazione del bilancio, a scapito di una visione
più completa della gestione aziendale e a unmalinteso concetto di privacy,
quasi che certe informazioni sia opportuno vengano tenute riservate.
In alcuni casi, addirittura, le società redigono un report di sostenibilità
volontario, per cui forniscono informazioni sulla politica sociale e sul-
l’ambiente, ma non le trasfondono nella relazione sulla gestione.
E’ quindi un approccio nuovo che deve farsi strada: quello di comunicare
nel bilancio tutto ciò che riguarda l’attività d’impresa, uscendo dai rigidi
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CNDCEC: La Relazione sulla Gestione – art. 2428 C.C. – La relazione sulla gestione dei bilanci di esercizio alla luce delle novità introdotte dal D. Lgs. 32/2007 – Informativa
sull’ambiente e sul personale. Per leggere il documento integrale, dal sito del CNDCEC, entrare in Documenti, Studi e Ricerche, e successivamente in area Principi contabili e
sistemi di controllo e revisione
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CNDCEC: Informativa di sostenibilità nella comunicazione obbligatoria d’impresa – Risultati dell’indagine sull’applicazione nei bilanci delle società quotate del Documento del
CNDCEC “La relazione sulla gestione dei bilanci di esercizio alla luce delle novità introdotte dal D. Lgs. 32/2007 – Informativa sull’ambiente e sul personale. Per leggere il
documento integrale, dal sito del CNDCEC, entrare in Documenti, Studi e Ricerche, e successivamente in area Consulenza Direzionale e Organizzazione Aziendale
binari di una rappresentazione esclusivamente contabile, che consideri
solo gli scambi a prezzi di mercato che avvengono con i terzi.
Il personale e l’ambiente sono fattori di produzione che l’azienda non
possiede, e quindi c’è una responsabilità sociale prima ancora che
societaria a rendere conto di come vengono “usati”; non considerarne
l’importanza potrebbe portare a sottovalutare i rischi legati agli stessi,
che possono avere anche effetti dirompenti sui conti dell’azienda.
L’inserimento dell’informativa sull’ambiente e sul personale nella rela-
zione sulla gestione rappresenta perciò il primo passo di un cammino che
ha come punto di arrivo quello dell’integrated report, cioè di undocumen-
to in cui siano rappresentate le dimensioni economico-finanziaria, socia-
le e ambientale dell’attività d’impresa.
E’ questa la “nuova frontiera” della nostra professione, ed è di questo
ormai che il mondo delle professioni contabili discute: come arrivare a
costruire un documento integrato in cui sia presente non solo la dimen-
sione patrimoniale-economicadell’attività,ma tutto ciò che l’attivitàd’im-
presa coinvolge.
Questa è la sfida che dobbiamo affrontare, consapevoli delle nostre com-
petenze, portando il nostro contributo alla crescita della cultura della
sostenibilità, per essere perciò non solo utili al Paese, ma anche alla
Terra e alle generazioni che verranno.
IL COMMERCIALISTA E IL SOCIALE
La comunicazione sulla
sostenibilità d'impresa
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