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NUMERO 200 - MARZO / APRILE 2011
IL COMMERCIALISTA VENETO
DA PAGINA 19
Revisione legale post D. Lgs. 39/2010:
novità o restyling, ma soprattutto quale futuro?
MICHELETESTA*
Ordine di Padova
apprezzare un intervento di standardizzazione che, al di là della cogenza
giuridica, aiuterà a rendere il lavoro meno faticoso e, sperabilmente, ri-
schioso una volta a regime. A questo riguardo qualche riflessione in più
può essere fatta anche sull’organizzazione degli studi che potrebbero -o
forse dovrebbero- riflettere sull’adeguatezza del modello di sviluppo degli
studi professionali che, se finora rispecchiano la polverizzazione dell’im-
presa italiana, potrebbero anche approfittare di questa necessità per tra-
sformarla in virtuosa riorganizzazione.
Anche il fastidio iniziale va forse ricondotto a qualcosa di più rasserenan-
te. Le metodologie di controllo contabile internazionalmente riconosciute
sono poche. Lo standard più elevato è l’
audit
che in lingua italiana è da
poco stato tradotto in revisione legale. Questo standard internazionale
sarà certamente adottato, con tempi e modi attualmente ancora in discus-
sione, anche dall’intera Unione Europea e quindi spiegherà effetto anche
nel nostro paese. E’ un contributo rilevante di armonizzazione che consen-
te, dopo l’armonizzazione comunitaria dei sistemi contabili quella dei siste-
mi di controllo contabile. Questo è certamente un valore aggiunto impor-
Revisione legale:
rischio od opportunità?
tante. Rende perfettamente comparabile anche nel giudizio di attendibilità
l’informativa finanziaria comunitaria. E’ chiaro che per i professionisti italia-
ni che per formazione sono più e meglio qualificati rispetto ai requisiti di
accesso alla funzione di revisore si chiede uno sforzo di normalizzazione
logica prima che operativa ma, dal punto di vista generale, sia uno sforzo
che possa avere un impatto positivo in termini affidabilità del sistema eco-
nomico generale che non può essere rifiutato a priori.
Certo con questo non si possono nascondere le difficoltà di adeguamento
di un sistema pensato per una realtà diversa in cui gli attori sono dei sog-
getti singoli normalmente grandi che controllano soggetti normalmente al-
trettanto grandi. La sfida da raccogliere è oggi, soprattutto per noi, proprio
questa: saper adattare un meccanismo pensato per le grandi taglie alla
taglia media delle imprese e degli studi professionali italiani.
Questo è il motivo per il quale il Consiglio ha inserito tra gli obiettivi strate-
gici dei prossimi mesi proprio questo argomento e sta impegnando su que-
sto rilevanti risorse strutturali.
La traduzione degli ISA nella versione
clarified
, l’elaborazione delle linee
guida per il loro uso nelle piccole e medie imprese, l’elaborazione di principi
di comportamento per il collegio sindacale a cui sia affidata la revisione
legale e l’elaborazione di un software di supporto, sono elementi che nei
prossimi mesi vedranno la luce e che speriamo possano aiutare i colleghi a
vedere un po’ di luce in fondo al tunnel nel quale ritengono di essere stati
brutalmente gettati.
L
’indomani della pubblicazione del decreto legislativo n° 39
del 2010, che ha recepito nell’italica maniera la direttiva UE
sulla Revisione, inmolti si sono destati da un dolce torpore e
si sono domandati dove erano e soprattutto cosamai era successo nel
mondo della professione di Dottore Commercialista edEspertoCon-
tabile.
Tralasciando le cassandre che hanno urlato all’ennesimo fallimento
della professione e al nuovo carico di responsabilità e lavoro che si
sarebbe scaricato sulle spalle del povero COMMERCIALISTA(per
altro sempre UTILE AL PAESE), chi ha avuto l’ardire di leggere,
senza preconcetti, il testo del decreto si è reso conto che forse l’unica
vera innovazione o rivoluzione ( in Italia non si fanno riforme ma
adeguamenti moderati) era quella terminologica:moriva la revisione
contabile e nasceva la revisione legale!
Andando poi più in profondità, ci si è accorti che i concetti enunciati
per questa nuova denominazione di una attività professionale del dot-
tore commercialistaedespertocontabile, evidenziavano inmodochiaro
e inequivocabile che le norme di comportamento da adottare sono
quelle riconosciute e condivise a livello internazionale e che la UE si
stavaappropinquandoadadottareconpropriadeterminatanormativa.
Ma a questo punto, il sorpreso e preoccupato lettore commercialista,
si è reso conto che i principi di revisione vigenti (alias statuiti), che
sin dai bilanci 2008 venivano richiamati nelle relazione del collegio
sindacale incaricato del controllo contabile, altro non erano che quel-
li emanati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei
Ragionieri, che sono
compliance
con i principi di revisione interna-
zionali noti nel resto del mondo professionale con l’acronimo ISA di
emanazione IAASBdi IFAC.
Quindi nulla di nuovo al momento se si sono effettivamente applicati
tali norme di comportamento per le revisioni contabili dei bilanci
2008 e 2009, nonché per le revisioni legali dei bilanci 2010 di recen-
teapprovazione.
E qui forse il vero problema, perché se così non fosse, nel corso dei
futuri controlli di qualità (ogni sei anni almeno una volta) che subi-
ranno tutti i revisori legali attivi ancorché dottori commercialisti ed
esperti contabili, gli stessi verrebbero sanzionati con provvedimenti
disciplinari quali ad esempio la sospensione (con la conseguente de-
cadenza da tutti gli incarichi in essere come revisore), ma soprattutto
con sanzioni pecuniarie fino a 150.000 Euro (alla faccia dei contestati
aumenti tariffari sui compensi dei collegi sindacali).
A complicare apparentemente la situazione ci si mette anche l’aggior-
namento dei Principi di Revisione Internazionali (i cosiddetti ISA
Clarify) che entrando prossimamente in vigore sostituiranno il set di
norme di comportamento attualmente in vigore, fornendo senza dub-
bio un supporto più efficace e più intellegibile rispetto ai precendenti.
Questo, però, non può spaventare il commercialista, ma anzi dargli
l’opportunità, con un approfondimento tecnico nell’ambito della pro-
pria Formazione ProfessionaleContinua, di qualificaremaggiormen-
te la propria attività nell’ambito di un settore che appartiene al
background professionale del dottore commercialista ed esperto con-
tabile.
Chiaramente in un mercato che non ha esclusive in quanto altri
competitors (quali le società di revisione) si muovono ed operano cer-
cando di trovare spazi (alias incarichi) anche presso clienti che in
passato non avevano un appeal dimensionale adeguato, ma che in un
momento di congiuntura come quello che stiamo vivendo servono a
saturare le ore uomo a budget.
* Presidente della Commissione CNDCEC per lo studio e la statuizione
dei principi di revisione CNDCEC
IL COMMERCIALISTA E IL SISTEMA DELLA REVISIONE