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NUMERO 199 - GENNAIO / FEBBRAIO 2011

23

IL COMMERCIALISTA VENETO

La dolorosa scomparsa

di Costantino Sini

GIORNATE SULLA NEVE 2011

Cortina

è sempre Cortina

Il sole e l’immutata bellezza delle cime ampezzane hanno salutato l’edizione n. 31 delle Giornate sulla neve promosse dall’As-sociazione dei Dottori Com-mercialisti ed Esperti contabili delle Tre Venezie. Beh! Cortina è sempre Cortina, con i suoi pregi, primo fra tutti la conca mera-vigliosa contornata dalle mon-tagne tra le più belle

al mondo e anche con i suoi difetti, in primo luogo, la difficoltà dei trasferi-menti, tanto con gli sci, quanto con l’auto. Gli altri ingredienti, quelli che rendono importan-te la manifestazione delle Giornate sulla neve, c’erano tutti. C’era l’accoglienza, c’era il freddo, un’ottima sistema-

zione alberghiera. Vivissimi complimenti al nostro oramai consolidato Staff organizzativo che ha saputo con intelligenza ovviare anche alle mancanze congenite della Regina delle Dolomiti.

Sono stati vissuti con partecipazione ed entusiasmo i momenti comunitari. Bella l’idea della "cena rustica" celebrata al tradizionale "Camineto", oggi gestito in simbiosi con l’altrettanto rinomato "Meloncino". Un ottimo menù e un’allegra compagnia hanno riscaldato una serata particolarmente rigida. Non sono mancate le intonazioni dei canti popolari più famosi, accompagnati quest’anno dallo strimpellio di una chitarra e dall’alternanza di voci giovani a voci più attempate.

Alla cena del giovedì ha fatto seguito un’ interessante relazione del presidente dell’Ordine ospitante di Belluno, il collega Raffaello Lorenzi sul tema parti-colare del “Valore Costituzionale dei Diritti sulle Terre Regoliere”. Quest’anno si sono invertite le gare. Prima, venerdì 4 febbraio, si è svolta la gara di fondo a Fiames per lasciare il posto alla gara di slalom gigante nella giornata di sabato 5 febbraio. Entrambe le gare sono state partecipate con entusiasmo e ben organizzate. Un solo appunto. E’ mancata l’oramai storica festa dell’aperitivo di fine gara dopo la competizione di gigante.

L’happy dinner di sabato sera, magnificamente interpretato nelle sale dell’ho-tel Cristallo, è stato preceduto dalle premiazioni. Ha fatto seguito un simpa-tico spettacolo cabarettistico che ha concluso le Giornate sulla neve 2011. Car i col leghi , per quanto r iguarda i r isul tat i r imando al si to

commercialistideltriveneto.org dove, nella sezione “non solo professione” oltre a tutte le classifiche, trovate una nutrita gallery con le foto delle gare e delle premiazioni. Buona visione a tutti e…arrivederci al prossimo anno.

Giampaolo Capuzzo

(Ordine di Rovigo)

Un amico del Triveneto, un caro collega, un lettore appassionato del nostro giornale

Dante Carolo, il nostro beneamato presidente dell’Associazione, evidenziando nella circostanza particolare sensibilità, nel corso della premiazione che ha preceduto la cena di gala del 5 febbraio 2011 all’hotel Cristallo, ha voluto ricordarlo. Ne è seguito un applauso lungo e spontaneo. Sì, perchè era amato, per la costanza della sua presenza; ogni anno sin dai lontani primi anni novanta, era sempre stato un punto fermo alle “Giornate sulla neve”. Costantino Sini, da tutti chiamato Tino o “Tinuccio”, per l’affetto che aveva saputo conquistarsi, quest’anno non c’era. E purtroppo non ci sarà nelle prossime edizioni perché la sua forte e indomita fibra ha improvvisamente e prematuramente ceduto. Tinuccio era l’amico di tutti. Aveva saputo, con la sua spontaneità, con la sua autentica schiettezza, con la sua bontà e, insieme con la sua caparbietà, conquistare la simpatia e la benevolenza di tutti. Da anni a questo giornale, che era diventato anche il suo giornale, inviava per la pubblicazione accanto alla cronaca delle giornate sulla neve, la sua poesia in autentico "sardo logodurese". Naturalmente gli chiedevamo la traduzione in italiano per sentirci rispondere "sì, ma… non è la stessa cosa… in italiano non rende".

Tinuccio era anche questo, un poeta. Oltre ad essere stato un buon calciatore (conservava nel suo studio di Sassari le foto e gli articoli che lo descrivevano nelle sue imprese domenicali sui campi di calcio), oltre ad amare lo sci, una pratica sportiva non proprio "locale" per un sardo, è stato anche un pesca-tore, un coltivatore e persino un pittore.

Amava tanto lo sci al punto da non volersi fermare per la pausa pranzo. Lo giudicava tempo perso, soprattutto se era una bella giornata di sole. Ma voglio ricordarne soprattutto la generosità. Tinuccio era dotato della grande generosità degli uomini semplici. Nella sua valigia, che arrivasse in aereo o in treno trovavano sempre spazio un paio di bottiglie dell’ottimo vino di sua produzione. Per gli amici, con i quali doveva condividere la gioia di un bicchiere insieme. Amava stare a tavola e durante il pranzo o la cena, magari sul tovagliolo di carta, disegnava o scriveva qualcosa che in quel momento lo colpiva. Ho avuto il privilegio di essere ospitato nella sua casa di vacanza ad Alghero e ho condiviso con Lui tutti i momenti della giornata, insieme con la sua famiglia, con la moglie Pinuccia e i figli Valentina e Diego. E’ stato un ospite eccezionale. Mi ha fatto conoscere i luoghi della sua vita, i suoi paren-ti; mi ha portato a pescare i polipi, ha voluto farmi sentire l’aragosta, a tutti i costi. Il suo compleanno era il 9 marzo, la data in cui a Roma si festeggia Ceccolella ovvero S.Francesca Romana. Ricordo che al suo sessantesimo compleanno gli inviai un fax con scritto: “se caso mai ti pesassero i 60, pensa che sono solo 40+…20”. Infatti aveva un fisico eccezionale. Praticava anco-ra, a livello amatoriale il calcio e si manteneva in forma.

Caro Tinuccio, quest’anno avresti compiuto 65 anni. Ci manca la tua forza. Il dolore è grande per quelli che Ti hanno conosciuto, diventa angoscia per chi Ti è stato più vicino. In chi crede vi è la speranza di ritrovarti. Tutti si stringono ai tuoi cari con un forte abbraccio. (G.C.)

TRISTES AMMENTOS ....ET DIVERTIMENTOS....!

(A totos sos EROES et a totos sos COLLEGAS ).

CANDO TORRO A SA CONCA AMPEZZANA,

PIGO A SU PASSU ‘E FALZAREGO, CUSSU QUI IMMAGINO L’ ISPIEGO, AMMENTENDE UN’EPOCA LONTANA.

CANNONES ORAMAI ISTUDADOS, VERSO SAS CHIMBE TURRES MIRENDE,

SOS MONTES ‘E SUBRA SUNT MINETTENDE,

INIMIGOS ‘OE IMMENTIGADOS.

CANDO LEBIU SI PESAT SU ‘ENTU, DAE SAS TANAS CUN UNGIAS ISCAVADAS,

PRO DEFENDERE SAS TERRAS AMADAS,

MI PARET QUI ESSAT UNU LAMENTU.

CANTOS FIZZOS SERVIDORA SARDIGNA,

TRISTI RICORDI..... E DIVERTIMENTO

(A tutti gli EROI ed ai COLLEGHI)

QUANDO RITORNO NELLA CONCA AMPEZZANA,

RAGGIUNGO IL PASSO DI FALZAREGO,

QUELLO CHE IMMAGIONO LO SPIEGO,

RICORDANDO UN’EPOCA LONTANA.

CANNONI ORMAI INUTILIZZATI, PUNTANO VERSO LE CINQUE TORRI,

STANNO MINACCIANDO I MONTI SOPRASTANTI,

NEMICI ORMAI DIMENTICATI.

QUANDO LEGGERO SI LEVA IL VENTO,

DALLE TANE SCAVATE CON LE UNGHIE,

IN CUSSA GHERRA HAS SACRIFICADU,

DONENDE GIUSTU SIGNIFICADU, A SA PATRIA MUSTRENDEDI DIGNA.

COMO SI TORRAT IN CUSTAS PISTAS,

TOTOS IN PAGHE ET IN SERENIDADE,

A CUMPETERE A D’ONZI EDADE, PRO SU TROFEU DE SOS COMMERCIALISTAS.

COLLEGAS ‘E ONZI REGIONE, DEVIMUS TENNER CONTU ORGOGLIOSOS, TOTOS CUSSOS SALTIOS GENEROSOS,

‘E QUI NOS HAT DADU UNA NASSIONE.

BANTINE ‘E SINI________________

PER DIFENDERE L’AMATA PATRIA, MI SEMBRA CHE ESCA UN LAMENTO.

QUANTI FIGLI SARDEGNA SERVILE, IN QUELLA GUERRA HAI SACRIFI-CATO,

DANDO UN GIUSTO ESEMPIO. MOSTRANDOTI ALLA PATRIA DEGNA.

ORA TORNIAMO IN QUESTE MONTAGNE,

TUTTI IN PACE E CON SERENITA’, PER GAREGGIARE AD OGNI ETA’, PER IL TROFEO DEI COMMERCIALISTI.

COLLEGHI DI OGNI REGIONE, DOBBIAMO ESSERE ORGOGLIOSI, DI TUTTI GLI SLANCI GENEROSI, DI CHI HA COSTRUITO LA NAZIONE.

TINUCCIO SINI_______________

(La traduzione della poesia in italiano - spero - toglie tanto di poetico. Non dà il giusto significato a certe parole, che solo se riportate in sardo logudorese, quale io sono - essendo nato a Banari - non sacrificano la rima e hanno veramente un alto senso poetico. Con la traduzione ho voluto rendervi partecipi a qualcosa che, da tempo, i miei sentimenti volevano esprimere. Grazie a tutti. Tinuccio Sini).

Nos devimus semper ammentare qui in sos logos inue como nois nos divertimus, noranta annos faghet s'est cumbattida sa gherra più sambenosa 'e su mundu...! Unu sentidu ringraziamentu a totos sos eroes chi si sunt sacrificados pro restituire a sa patria custos logos meravigliosos. "Qui reposent in paghe...". Copia in originale pro s'amigu caru Gianpaolo Capuzzo. Tathari 10 'e frearzu 2006. Bantine 'E Sini.

Il suo primo dono agli amici veneti

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