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NUMERO 199 - GENNAIO / FEBBRAIO 2011 IL COMMERCIALISTA VENETO

ATTUALITÀ

Elenco delle molte cose in più che fa un curatore (e che tanti non sanno)

FRANCO CAMERRA

Ordine di Vicenza C

ari colleghi, prima di tutto devo denun-ciare che il duo Fazio-Saviano mi ha ru-bato l’idea!Alludo, per chi guarda la tele-visione, al format del programma Vieni via con me andato in onda su rai 3 sul finire del 2010. Premetto che io guardo la TVmolto poco, vista la scarsa qualità dei programmi odierni, ma la curio-sità e le discussioni arrivate anche sui quotidiani (compreso l’autorevole inserto culturale dome-nicale de il Sole 24 ore ) con riferimento alla no-vità mediatica di questo programma mi hanno portato ad interessarmene.

Qual è l’idea rubata? Eccovi serviti: da tempo ritengo che utilizzare un titolo semplice, seguito da un elenco di fatti o cose possa essere di imme-diata percezione. Chi lo ascolta o anche solo lo legge, infatti, acquisisce informazioni o le sedi-menta in quanto sparse per la sua memoria, le pondera, le valuta, le elabora, insomma ci pensa su e magari dice .. però non pensavo che … op-pure, ma perché nessuno lo dice o … ma vera-mente avviene questo …. giusto non me lo ri-cordavo ecc.

Quindi, dicevo, mi hanno rubato l’idea, ma devo dire che l' hanno utilizzata in modo magistrale. Al di là degli schieramenti politici è stato detto che questi due personaggi non fanno politica, ma sono la politica, nel senso che hanno fatto qual-cosa di nuovo, mai fatto prima. I politici di pro-fessione ne hanno preso atto, forse ne hanno avuto paura; sta di fatto comunque che si sono adeguati al modello prendendo parte alla trasmis-sione secondo quel modello indicato: recitare un elenco!

Dove voglio arrivare, direte Voi: è presto detto! Nessuno si è mai preoccupato, mi pare, di elen-care le molteplici cose che deve fare un curatore fallimentare (a onor del merito solo il collega Giu-seppe Rebecca, su queste colonne e con qual-che eco sulla stampa nazionale, si è lamentato con dovizia di dati numerici).

Quello che io però voglio portare alla vostra at-tenzione ed a quella dei nostri vertici non sono i numeri ma l’importanza e la complessità “pubbli-ca” e “di relazione” che questa funzione, più di altre rivestite dai dottori commercialisti, oggi com-porta. Complice, certamente, la riforma fallimen-tare che mi pare, da tecnico in prima linea, un cantiere ancora aperto, ma direi anche l’incapaci-tà dell’amministrazione pubblica (non solo della giustizia) di gestire efficacemente la crisi dell’im-presa. Del resto lo stesso è successo in campo fiscale, caricando la categoria di sempre maggio-ri incombenze, ma qui c’è un cliente che ti ricono-sce professionalità e vi è una articolata tariffa professionale, mentre nelle procedure concorsuali se non vi è attivo al curatore viene riconosciuto un compenso parametrato sul minimo (a Vicenza metà del minimo e quindi Euro 258!) e a partire solo dalla sentenza della Corte Costituzionale n.174/2006. E’ vero che l’incarico non è obbliga-torio, ma è volontario, ma una volta accettato ci si deve fare carico di tutto e di più; si è infatti un

pubblico ufficiale (e di norma chi è serio accetta a “scatola chiusa”, senza “guardarci dentro” pri-ma di accettare!).

Quindi ecco l’elenco delle cose “ in più ” da fare, oltre a quelle “canoniche” che si sostanziano principalmente in accertamento del passivo, li-quidazioni dell’attivo, riparti; fasi queste che, comunque, con la riforma del 2006, sono state rese molto più complesse di una volta: 1) Cercare, talvolta “disperatamente”, di tro-vare tre membri del comitato dei creditori che vogliano assumere l’incarico, visto che il Giudi-ce Delegato non è più organo direttivo e che spetta a loro l’autorizzare degli atti; sperare che non dicano “ma non rischio niente?” o “ma quan-to tempo perdo” o “ma spetta un compenso?”; 2) Armarsi di doti investigative per reperire il fallito od il legale rappresentante e la documen-tazione contabile ed amministrativa; non c’è più l’accompagnamento coattivo del fallito e quindi per vie traverse ci si attiva per far partire in qual-che modo la procedura;

3) Se ci sono dipendenti in carico, sforzarsi di spiegare che il curatore non è il datore di lavo-ro, ma solo l’incaricato della gestione dell’insolvenza; vallo a spiegare ai dipendenti, ai sindacati ed alleAgenzie delle Entrate ed a agli Enti Previdenziali! Ci sono poi dei problemi da risolvere: chi fa le buste paga? Chi rilascia i CUD? Chi cura le procedure di mobilità e la CIG? Chi invia i dati previdenziali e fiscali dei modelli di-chiarativi? Logicamente per tali interlocutori sa-rebbe il curatore; e quindi si moltiplicano le leggi che impongono e purtroppo le circolari che, an-che in assenza di leggi, indicano il curatore come “il salvatore della patria”. I colleghi più giovani spesso subiscono le pressioni e si fanno carico di adempimenti non dovuti, come firmare CUD e Modelli dei sostituti di imposta del periodo ante

fallimento non controllabili con esattezza e spes-so in assenza di documentazione completa, con tutte le implicazioni del caso civili e penali; 4) Se ci sono rifiuti da smaltire, magari tossi-

ci, chi se ne occupa? Ovviamente la persona più vocata; e chi se non il curatore? Vai a spiegare all’Agenzia regionale e al comune che non li ha prodotti il curatore, ma la ditta fallita e che quindi quest’ultimo non ha responsabilità. Anche qui risulta, a chi scrive, che alcuni colleghi siano sci-volati su incidenti di ordine penale.

5) E che dire riguardo ai reati da perseguire? Il curatore diligente deve limitarsi ad individuare nei suoi atti le sole fattispecie di reato e non l’ar-ticolo di legge che lo sanziona. E invece spesso circolari ed ordinanze e talvolta, purtroppo, an-che diversi manuali specialistici danno per scon-tato che il curatore debba redigere le imputazioni di reato, presupponendo che lo stesso abbia ampie conoscenze di diritto penale che in realtà non può logicamente avere.

6) Difendersi dalle denuncie che pervengo-no da creditori, ex amministratori e aggressivi le-gali, oppure dalle azioni di responsabilità pro-mosse per omissioni, fatti quest’ultimi che a vol-te si verificano non per inerzia, ma per ignoranza o difficoltà di percepire un problema o ancor peg-gio perché il legale incaricato dalla curatela non ha colto l’essenza del problema o ha ritardato la redazione di pareri o atti.

Concludo scusandomi per il mio tono forse un po’ provocatorio, ma chi mi conosce - e l’amico del comitato redazionale per la provincia di Vicenza è uno di questi – e anche chi non mi conosce me ne scuseranno; ritengo però che la nostra categoria, perlomeno in campo pubblicistico, sia ancora pri-va di coraggio; i vertici nazionali sono sicuramen-te molto più bravi dei precedenti nell’immagine pubblica, ma ritengo, da “curatore in prima linea”, che sia altrettanto importante “il fare” ossia far capire quello che giornalmente si compie in quali-tà anche di pubblico ufficiale, spesso lasciato solo in compagnia della sua esperienza. E se è giova-ne? Direte voi. Che cerchi di imparare dai colleghi più esperti, come si faceva una volta, o che porti un cero alla Madonna, appurando di essere co-perto da una buona assicurazione!

HO VISTO COSE...

Ho visto cose che, a raccontarle, non ci credereste.

Ho visto redditi di lavoro tartassati e redditi di capitale agevolati, ho visto un click day già esaurito dopo 35 secondi (R&S), ho visto un click day per i contributi INAIL inapplicabile, ho visto modelli lunari, ho visto modelli quasi lunari, ho visto elenchi clienti e fornitori avanti e indietro, ho visto le aliquote delle addizionali regionali e comunali continuare a variare, ho visto il moltiplicarsi dei regolamenti ICI, uno ogni Comune, ho visto la riduzione delle riduzioni per la definizione anticipata del contenzioso, ho visto nuove misure, forse nemmeno evolutive, sulle CFC e sui costi da black list , ho visto la fiscalità sugli immobili divenire un ginepraio difficilmente gestibile, ho visto istruzioni mostruose per i modelli Unico, ho visto un sistema in continua mutazione, ho visto tante altre cose. Ho visto cose che, a raccontarle, non ci credereste.

GiuseppeRebecca

(Ordine di Vicenza)

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