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NUMERO 197 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2010
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IL COMMERCIALISTA VENETO
CAMBI & TASSI
A cura di
Luca Corrò
(Ordine di Venezia) con la collaborazione e l'analisi tecnica di
Axia Financial Research
Attenti a Kung-Fu Panda
G
li Stati Uniti temono la Cina e ne hanno tutte
le ragioni. Ma, al di là delle paure di Obama,
va riscontrato che le
dinamiche
prospettiche
dei principali mercati (valute, cambi e
commodities) dipenderanno proprio
dall’evolvere dei
rapporti tra Stati Uniti, Cina
e, in misura
meno significativa, l’Europa che in questa fase trova l’insperato
aiuto proprio della Cina per sostenere i
piccoli Paesi dell’Area
Euro
sotto assedio da parte della speculazione internazionale.
L’analisi dell’interscambio commerciale Usa-Cina dimostra
come i conti per Washington si stiano progressivamente dete-
riorando. Il deficit della bilancia commerciale americana è bal-
zato dell’8,8% in agosto a 46,35 miliardi di dollari dai 42,58
miliardi di luglio, dato rivisto da 42,70miliardi.Apesare sull’an-
damento dell’interscambio è stato soprattutto il deficit con la
Cina che è salito al massimo storico a 28,04 miliardi da 25,92 in
luglio. Oltre la metà del deficit commerciale Usa.
La Cina, dal canto suo, sta continuando a portare avanti, a suo
modo, una politica di riforma del tasso di cambio dello yuan,
basata esclusivamente sulle proprie necessità e non su quelle
Usa. Nonostante le dichiarazioni concilianti del presidente Hu
Jintao, Pechino continua a sostenere con forza che l’eventuale
adozione di politiche discriminatorie da parte degli Usa per la
questione della divisa cinese sia contraria alle regole dell’orga-
nizzazione mondiale del Commercio (Wto). Per Pechino lo yuan
non deve diventare il capro espiatorio per i problemi interni
americani ed è irragionevole che Washington lo definisca sot-
tovalutato a fronte della bilancia commerciale cinese. Sotto i
riflettori degli operatori ci sono anche le
dinamiche delle ri-
serve valutarie cinesi
; nel terzo trimestre dell’anno sono ri-
sultate in forte incremento soprattutto per effetto degli investi-
menti diretti effettuati con l’apprezzamento dell’euro che ha
contributo alla performance per oltre 80 miliardi di dollari. La
Banca centrale cinese ha reso noto che le riserve in settembre
si sono confermate le più elevate al mondo, con un aumento del
16,5% annuo a 2.648,3 miliardi, per un incremento trimestrale
di 194 miliardi (+8%). Gli
investimenti diretti esteri in Cina
sono aumentati del 6,1% in settembre su un anno a 8,38 miliar-
di di dollari, dopo un rallentamento marcato in agosto. Nei primi
9 mesi le società straniere hanno investito 74,34 miliardi di dol-
lari in Cina, ossia il 16,6% in più che durante lo stesso periodo
dell’anno scorso. In agosto gli investimenti diretti non erano
saliti che dell’1,4% su un anno a 7,6 miliardi di dollari, contro
crescite del 29,2% in luglio e del 39,6% in giugno. Questi dati
includono gli investimenti realizzati dalle società straniere nel-
l’industria manifatturiera, l’immobiliare e l’agricoltura, mentre
non comprendono le banche né le altre istituzioni finanziarie in
Cina.
Sul fronte valutario la
moneta unica europea
, complici gli in-
terventi della Fed, si è notevolmente rafforzata nei confronti
del biglietto verde (fig.1) riallineandosi rispetto al differenziale
di tasso a 3 mesi Usa-Euro. Il secondo grafico descrive il diffe-
renziale tra la
yield curve
Europea e quella Usa: la parte a
breve della curva evidenzia
tassi europei superiori a quelli
Usa
mentre nella parte a lungo termine i tassi Usa tendono
progressivamente ad incrementarsi rispetto a quelli
dell’Eurozona. Il grafico mostra, inoltre, un progressivo sposta-
mento verso l’alto della curva rispetto a una settimana fa ripor-
tandosi sui livelli toccati il mese precedente. Nonostante le ten-
sioni sui Paesi più marginali dell’Area Euro (Portogallo e Gre-
cia), i
tassi nell’Eurozona
continuano a rimanere
bassi ma
con elevati spread
in attesa che si creino le condizioni per la
tanto attesa ripresa economica: attenzione che se, ancora se, si
parte il quadro potrebbe cambiare in modo repentino.
0,08
0,15
0,22
0,29
0,36
0,43
0,50
0,57
0,64
0,71
0,78
02/11/09 23/12/09 16/02/10 08/04/10 31/05/10 21/07/10 10/09/10 02/11/10
1,180
1,225
1,270
1,315
1,360
1,405
1,450
1,495
1,540
Eur3m-Usd3m
EUR-$
-0,3
-0,15
0
0,15
0,3
0,45
0,6
0,75
Usa
settimana preced.
un mesa fa