Il Commercialista Veneto n.225 (MAG/GIU 2015) - page 1

Anno L - N. 225 - MAGGIO / GIUGNO 2015
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI
E DEGLI ESPERTI CONTABILI DELLE TRE VENEZIE
CV
. org
di GERMANO ROSSI
In questo numero
2/4 RUOLO E RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI
DEL DOTTORE COMMERCIALISTA, AUSILIARIO
DEL GIUDICE NEL PROCESSO FALLIMENTARE
5/6 LA MEDIAZIONE VINCE
7/8 IL SIGILLO NELL'ARTE, NEL DIRITTO, NELLA STORIA
9/10 È ANCORA DOVUTA L'IRAP DA PROFESSIONISTI E
PICCOLI IMPRENDITORI?
11/12 IL CONTRATTO DI
RENT TO BUY
13/14 È POSSIBILE LA DEMOCRAZIA FISCALE?
15/18 JOBS ACT - D. LGS. 23/2015 SUL CONTRATTO DI LAVORO
A TEMPO INDETERMINATO A TUTELE CRESCENTI
17/18 C'ERA UNA VOLTA IL GALATEO
19/20 LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE
20 UNA SENTENZA: LA RESPONSABILITÀ DEGLI
AMMINISTRATORI DI ENTI ASSOCIATIVI
21 VENETO: SANITÀ E SPORT A BRACCETTO
22 D.L. 24/12/2014: LA RIFORMA DEI REATI TRIBUTARI
23/24 IL BILANCIO PARTECIPATIVO E I COMUNI ITALIANI
25/28 COSTI DI TRASFERTA E
FRINGE BENEFITS
29 UNA SCUSA PER PARLARE DI SOLDI
30 LA NUOVA FIGURA DEL COMMERCIALISTA
ECONOMISTA D'IMPRESA
31/33 CV FORUM 2015:
Quantitative easing, occasione da non perdere
34 LA REGISTRAZIONE DEI CONTRATTI DI LOCAZIONE
IL GRANDE CALDO
PRIMA GIORNATA
9 Ottobre 2015
Vicenza
Stagione formativa
2015/2016
IL CAPITALE
DELLA CULTURA
Significati, bellezze,
esperienze.
Valore
che genera valore
C
he l’Estate del 2015 sia stata
una delle più calde mai
registrate a memoria d’uomo
è fatto ormai noto a tutti, non
solo per l’effetto “asciugacapelli”
immediatamente percepito da chiunque
abbia abbandonato per un attimo uno
dei tanti confortanti rifugi climatizzati che
circondano le nostre esistenze, ma anche
per l’incessante assalto mediatico sul
tema, che ci ha impietosamente resi
edotti su tutte le inquietanti conseguenze
cui stiamo inevitabilmente andando
incontro. Un tam tam continuo, ed anche
per certi versi divertente, come nel caso
delle previsioni sul futuro della pianura
padana, tristemente destinata tra pochi
decenni a ritornare un magnifico golfo
quale deve essere stata nel tardo
Pliocene, solo qualche milione di anni
fa. Ma su alcune notizie, in effetti, c’è
ben poco da scherzare: come ad
esempio quella secondo cui se le
previsioni sui cambiamenti climatici
attesi per i prossimi anni saranno
confermate, l’aumento delle temperature
dei mari, l’aumento delle piogge e la
conseguente diminuzione della salinità
delle acque provocheranno effetti
devastanti per i frutti di mare, il cui
sistema immunitario verrebbe
definitivamente compromesso. Niente
più ostriche e cappe sante! Niente più
cozze e vongole! Addio per sempre agli
spaghetti allo
scoglio! Uno
s c e n a r i o
decisamente
inquietante,
di cui ho
discusso con
una piacevole
signora d’altri
t e m p i ,
instancabile
gestrice di una
trattoria del
n o s t r o
litorale, la quale mi ha per fortuna
tranquillizzato, dicendomi che la cosa
non costituirà un problema, dal
momento che l’uomo saprà reagire alla
natura, magari mettendo a punto nuove
tecniche di allevamento: senza dubbio
ordinare un’impepata di cozze costerà
di più, e probabilmente qualche specie
più delicata non sopravviverà, ma nel
complesso il problema dovrebbe
comunque essere gestibile.
Non vi nascondo di aver tratto un
profondo sospiro di sollievo: in effetti,
il caldo eccessivo è un fenomeno che
non va assolutamente sottovalutato,
anche per le indirette conseguenze che
indubbiamente esso provoca.
Basti pensare a certe recenti novità
legislative, che
q u a l c h e
buontempone
p o t r e b b e
anche pensare
di sfruttare
per far ridere
un po’ i
commensali
nelle piacevoli
cene estive,
dove, con
l’aiuto
di
qualche buon
bicchiere, è più facile dimenticarsi
delle miserie quotidiane.
Abbiamo iniziato l’estate con
l’approvazione dello schema di decreto
legislativo sulla riforma del processo
tributario, che ci aveva regalato un
“rafforzamento del principio di
soccombenza” fondato sull’abrogazione
del richiamo al codice di procedura
civile che lo prevedeva: un gioco di
prestigio che ricorda tanto i cartelli
“stiamo lavorando per voi” sulla
Salerno-Reggio Calabria.
Per non essere da meno, lo schema di
decreto legislativo sulla riforma delle
sanzioni amministrative tributarie
propone le sanzioni “a tempo”, con una
proposta esilarante di applicazione
limitata al biennio 2016/2017 delle nuove
norme (che dovrebbero essere il portato
della legge delega sulla riforma fiscale...).
Ma si sa, il buon umore è contagioso. È
così in pieno luglio qualcuno ha deciso
di raccontarci che, per contrastare certi
“furbetti”, i concordati liquidatori
avrebbero dovuto prevedere una
percentuale minima di soddisfacimento
dei creditori chirografari del 20%, ferma
restando la più ampia libertà di azione per
chi invece optasse per il semplice colpo
di spugna sui suoi debiti, continuando in
prima persona l’attività. Divertentissimo,
invero, se non fosse che la proposta é
diventata legge dello Stato.
F
rancamente, ce n’era
abbastanza per dare inizio ad
una bella danza della pioggia,
ma purtroppo il caldo ha
continuato ad imperversare impietoso.
E così con tutta probabilità deve essere
stato per colpa del Sole se in pieno
agosto abbiamo dovuto leggere
l’ennesimo tentativo di screditare
l’istituto del Collegio Sindacale, con le
parole, tra l’altro, di un economista che
di poltrone e di mosse ad effetto
indubbiamente se ne intende. Abbiamo
dunque scoperto che la decisione del
più importante gruppo bancario italiano
di passare dal modello di
governance
dualistico a quello monistico (“senza
collegio sindacale”, sottolinea
ripetutamente fin dal titolo l’esimio
autore, che inneggia all’“addio al
collegio sindacale”) deriva dal giudizio
di sostanziale “inefficacia del collegio
sindacale” nella governance societaria
nel nostro Paese e dalla volontà
dell’Istituto in questione di “attribuire
agli amministratori la responsabilità di
supervisionare l’adesione alle regole”.
Ohibò, devo essermi perso qualcosa.
Cosa diamine c’entra il collegio
sindacale con la
governance
di una
società che passa dal dualistico al
monistico? Ma di cosa stiamo
parlando?
Invero, sembra che ormai ogni scusa sia
buona per scagliarsi non solo contro
quello che sembra tuttora un organo
fondamentale per la gestione delle
imprese, ma più in generale contro la
nostra categoria, che, quando va bene,
è fatta di persone che truffano i loro
clienti per far loro risparmiare le imposte.
Mah....! Se continua questo clima, mi
sa che nel prossimo futuro dovremo
preoccuparci molto di più di quanto non
debbano fare i frutti di mare.
Segreteria Associazione
Via Santuario, n. 41
35031
Abano Terme
(PD)
Tel 0425 460090
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