Page 31 - CV_220

Basic HTML Version

NUMERO 220 - LUGLIO / AGOSTO 2014
31
IL COMMERCIALISTA VENETO
L
A
B
OCHA
DE
L
EON
Domande, riflessioni , dialoghi
Un notevole aggravio
per aziende e consulenti
Scontrini fiscali e conflitti d'interesse
Le pubblicazioni su
Il Commercialista Veneto
aventi ad oggetto materie di natura tecnico-
professionale sono suscettibili di riconosci-
mento di specifici crediti formativi validi ai fini
del Regolamento sulla Formazione Professio-
naleContinuadeiDottoriCommercialisti edegli
Esperti Contabili. Contatta il tuo Ordine per
maggiori informazioni.
CREDITI FORMATIVI
PER GLI AUTORI
Caro Direttore,
le preannunciate promesse di semplificazione fi-
scali stanno traducendosi in nuovi aggravi per
l’intero sistema.
La Comunicazione Unica 2015 che sostituisce il
CUD deve essere trasmessa telematicamente al-
l’Agenzia delle Entrate entro il 7 marzo 2015 e
deve comprendere anche i lavoratori autonomi
in genere, quindi professionisti, agenti, rappre-
sentanti, occasionali, ecc.
Per questi ultimi dovranno essere indicati anche
i contributi previdenziali a carico del soggetto
erogante.
Se tutto ciò sembra finalizzato a realizzare il 730
precompilato, non riesco a capire cosa c’entri
coinvolgere i soggetti che sono obbligati a redi-
gere Unico e che di conseguenza non ricavereb-
bero alcun vantaggio rispetto alle procedure sino
ad oggi in vigore.
Constato che da tutto ciò deriva senza dubbio
un notevole aggravio a carico delle aziende e/o i
consulenti per le paghe rispetto alla presentazio-
ne del 770 ( a proposito che fine farà?) ma poi Caf
e professionisti dovranno ovviamente controlla-
re il famoso 730 precompilato e trasmettere un
nuovo 730 che ovviamente dovrà essere ogget-
to di controllo da parte dell’Agenzia.
Mi sembra, nella sostanza, che stiamo andando
incontro a nuove incombenze e complicazioni
come se non aspettassimo altro.
Concludo aspettandomi che la nostra categoria,
ora che finalmente è insediato il nuovo Consi-
glio, faccia sentire la sua voce.
Cordiali saluti.
PaoloQuaglia
Ordine di Padova
Caro Collega, penso che il mio pensiero possa
esser desunto dall’editoriale al presente nume-
ro, cui mi permetto di rinviare.
Caro Direttore,
Leggo da più parti che la soluzione al problema
del gettito fiscale italiano è il “conflitto” di inte-
ressi, che a volte chiamano “contrapposizione”
o “contrasto” di interessi: in altre parole, la crea-
zione di uno scontro tra l’interesse di colui che
offre un servizio o un prodotto e l’interesse di
colui che ne usufruisce pagandolo.
Se compro, ad esempio, del pane dal fornaio e
questi non mi fa lo scontrino, io non ho nessun
interesse personale a chiederlo, perché non trag-
go alcun vantaggio da quel pezzettino di carta
chimica.
Eventualmente ne chiederò l’emissione perché
ho paura che la Guardia di Finanza mi controlli,
oppure perché non trovo giusto che lui non ci
paghi le tasse. Ma, in ogni caso, a me, diretta-
mente, non ne viene in tasca nulla...
Con la delega fiscale il Governo si è preso un
anno di tempo per cambiare (spero in meglio..) il
fisco italiano. Tale delega prevede l’emanazione
di una serie di disposizioni per dare attuazione al
contrasto/conflitto di interessi fiscali fra contri-
buenti, ovvero la contrapposizione dell’interes-
se del venditore con quello del compratore, com-
portando l’ampliamento della detraibilità degli
scontrini fiscali per favorire l’emersione di base
imponibile.
In altre parole, se gli scontrini (lo stesso dicasi
per ricevute o fatture) di un’ampia gamma di spe-
se fossero deducibili o detraibili (questo lo deci-
derà il legislatore) nella dichiarazione dei redditi,
ogni contribuente avrebbe interesse a richiederli
a commercianti, artigiani e professionisti. Questi
a loro volta sarebbero costretti a
‘registrare
’ l’in-
casso avvenuto, pagandoci imposte dirette, in-
dirette e contributi.
Già si sta parlando di scontrini e ricevute
deducibili/detraibili per meccanici, elettricisti ed
idraulici (se pensiamo che queste ultime due ca-
tegorie, per effetto della richiesta di fattura da
parte dei proprietari di immobili ai fini delle
detrazioni del 65% e del 50%, hanno avuto a li-
vello nazionale un incremento più che sostanzio-
so del loro volume di affari, sicuramente questo
sistema dovrebbe funzionare). Però una legge
che “penalizzasse” solo queste categorie andreb-
be a “graziarne” delle altre non toccate dalla nor-
ma.
Ampliare a dismisura le categorie di soggetti che
emettano scontrini deducibili/detraibili portereb-
be ad una situazione ingestibile delle pezze
giustificative da conservare da una parte ed una
riduzione delle entrate tributarie dall’altra (già che
ci sono, colgo l’occasione per sfatare la leggen-
da metropolitana che racconta che negli U.S.A.
sia deducibile qualsiasi tipo di spesa possibile
ed immaginabile: in realtà esiste una
standard
deduction
e delle
itemized deductions
che sono
in larga misura simili alle nostre).
Avrei una mia proposta, ma non sono sicuro che
sia originale (magari la ho letta da qualche parte,
ma, sinceramente, non me ne ricordo...): se ve-
nissero annualmente fissate le categorie (oltre a
quelle già previste, ben si intende) i cui scontrini
o fatture sono considerati deducibili/detraibili (e
fino a qui, non c’è nessuna novità), con un de-
creto emesso sulla base di una estrazione a sorte
da effettuarsi nel mese di febbraio/marzo dell’an-
no di imposta successivo? In altre parole, come
al lotto, la ragazzina bendata di turno estrarrebbe
dall’urna un certo numero di palline, all’interno
delle quali è riportata una categoria i cui scontri-
ni/ricevute/fatture saranno considerati deducibili/
detraibili nella dichiarazione dei redditi dell’anno
appena trascorso.
In questo modo i contribuenti si troverebbero
invogliati a richiedere lo scontrino o la fattura a
qualsiasi negoziante/artigiano/professionista.
Quando, a febbraio vedranno che sono stati con-
siderati deducibili/detraibili, ad esempio, solo gli
scontrini di carrozzieri, fruttivendoli ed avvocati,
cestineranno tutte le scartoffie superflue.
Esagerando, vista la triste (ma proficua per lo Sta-
to) propensione al gioco dei nostri connazionali,
si potrebbero anche preparare dei gratta e vinci
ad hoc
dove chi scopre il maggior numero di cate-
gorie estratte, guadagna un premio: così le finan-
ze statali si impinguerebbero ulteriormente...
Secondo te, caro Direttore, facendo così a quan-
ta gente si pesterebbero i piedi?
Adriano Cancellari
Ordine di Vicenza
Caro Collega,
purtroppo temo che, sotto un profilo squisita-
mente tecnico, una proposta come quella che
suggerisci si scontrerebbe con problemi di co-
pertura, dal momento che l’incertezza sulla sua
portata sarebbe oggettivamente rilevante.
Essa si porrebbe forse anche in contrasto con
tendenze in atto, che sembrerebbero portare al
progressivo abbandono dello scontrino, per lo
meno nella sua forma attuale.
Ciò nondimeno credo che si potrebbe
riproporre l’idea della “lotteria” (suggerita già
anni fa su queste pagine da un nostro collega),
riservandola magari ai soggetti che aderissero
ad un sistema di trasmissione telematica dei
corrispettivi, nell’ambito del quale ogni vendi-
ta potrebbe essere documentata da uno scon-
trino/biglietto con un codice univoco, da estrar-
re con cadenza settimanale o al massimo mensi-
le. Il successo sarebbe assicurato per tutti, dal
momento che si genererebbe automaticamente
anche un forte incentivo all’adeguamento ge-
neralizzato al sistema da parte dei vari soggetti
economici coinvolti, per i quali esso divente-
rebbe rapidamente un fattore concorrenziale.
L’onere per l’Amministrazione dello Stato sa-
rebbe esattamente controllabile, e forse la co-
pertura potrebbe considerarsi addirittura in-
trinseca. Ma forse è troppo facile.
VITTORIORACCAMARI
NEL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE DELL’IRDCEC
Complimenti e Buon Lavoro al dott. Vittorio
Raccamari, Presidente dell’Ordine dei Dottori
Commercialisti e degli Esperti Contabili di
Treviso, chiamato a rappresentare il Triveneto
nel Consiglio di Amministrazione dell’Istituto
di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli
Esperti Contabili.