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Anno XLVIII - N. 216 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2013
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI
E DEGLI ESPERTI CONTABILI DELLE TRE VENEZIE
CV
www.commercialistaveneto.org
di GERMANOROSSI
La stagione delle idee
S
TA ORMAI PER conclu-
dersi un Inverno strano, de-
stinato ad entrare negli annali
come uno dei più caldi degli
ultimi due secoli, con temperature che -
secondo i dati dell’Istituto di Scienze
dell’Atmosfera e del Clima – sono ri-
sultate più alte di 2-3 gradi rispetto alle
medie di riferimento, soprattutto nel
Nordest.
Un Inverno che per la nostra categoria
era iniziato con l’ormai nota sentenza
del Consiglio di Stato, che – conferman-
do le conclusioni cui era giunto il TAR
del Lazio in merito alle vicende che han-
no caratterizzato le elezioni del Consi-
glio Nazionale del 2012 – non solo co-
stringe di fatto tutti noi a dover sop-
portare un ulteriore rinvio per l’inse-
diamento dei nostri rappresentanti, an-
che a causa dei problemi correlati alla
revisione della geografia giudiziaria pre-
vista dal D.Lgs. 155/2012, ma soprat-
tutto lascia sull’intera vicenda, così come
sul comportamento dei suoi principali
protagonisti, notevoli perplessità.
Un Inverno durante il quale i timidi se-
gnali di ripresa desumibili dai principali
indicatori economici sono stati frustrati
da una crescente preoccupazione per
l’evoluzione degli scenari internazionali
e per la perdurante incertezza del quadro
politico ed istituzionale interno, le cui
conseguenze si sono tradotte in una pro-
duzione normativa quanto mai confusa e
disorganica ed inun avvicendamentonella
guida del Paese, a seguito del quale le
difficili sfide che ci attendono sono ora
nelle mani di una squadra per lo più gio-
vanissima, che sarà chiamata a smentire i
diffusi scetticismi della prima ora.
Mai come quest’anno, dunque, l’arrivo
della Primavera pare assumere un signi-
ficato particolarmente simbolico.
Abbiamo tutti bisogno di un forte se-
gnale di discontinuità, di aprire le fine-
stre e cambiare un po’ l’aria. Lo chiedo-
no soprattutto gli operatori economici,
con marce
virtuali
e manifestazioni di
piazza composte e civili, che fanno capi-
re come non sia ancora esaurita la fiducia
sulla capacità e sulla volontà delle Istitu-
zioni di ascoltare e di attuare misure in
grado di cambiare il corso delle cose.
Si ha tuttavia la sensazione che i pro-
blemi siano talmente consistenti da di-
sorientare chiunque si cimenti nella ri-
cerca di soluzioni
assolute
, ivi compre-
si coloro che si limitano ad invocarle,
parlando genericamente di pressione tri-
butaria, di cuneo fiscale, di
competitività, di innovazione, di costi
della burocrazia.
Personalmente credo che ci sia un estre-
mo bisogno di avere, in tempi molto
brevi, alcuni segnali semplici e concreti,
che siano possibilmente anche
originali
al punto tale da rinforzare immediata-
mente quel pizzico di fiducia rimasto
negli italiani. Qualche
piccola buona
idea
, che senz’altro non mancherà non
solo a chi ha l’incarico di pensarci, ma
anche al resto del sistema economico,
alle singole categorie che quotidianamen-
te si trovano a fare i conti con situazioni
problematiche che – se affrontate
separatamente – potrebbero verosimil-
mente trovare soddisfacenti soluzioni.
Devo dire, a questo riguardo, che nel-
l’ultimo anno mi è capitato più volte di
leggere di proposte e suggerimenti che
avevano tutta l’aria di essere delle vere
e proprie
uova di Colombo
.
Ad esempio, a fronte del sempre più
consistente problema di accesso al cre-
dito da parte delle imprese, e di tutela e
garanzia del credito stesso, è stato pro-
posto di attuare un percorso di
ri-
valorizzazione della cambiale
quale
strumento alternativo di finanziamento
e di circolazione del credito. Uno stru-
mento profondamente “etico”, che in
passato è stato protagonista dello svi-
luppo economico del nostro Paese, ma
che è diventato progressivamente
desueto soprattutto a causa del suo co-
sto, in un contesto in cui l’accesso al
credito per smobilizzo di effetti com-
merciali era relativamente agevole, e
l’insolvenza del debitore un’eccezione
patologica.
Oggi, evidentemente, la situazione si è
radicalmente modificata, motivo per cui
sembrerebbe giunto il momento di ri-
pensare alle potenzialità del titolo di
credito cambiario, che dovrebbe essere
promosso prima di tutto attraverso una
drastica riduzione della sua tassazione,
il cui onere complessivo sarebbe proba-
bilmente nullo per lo Stato, per effetto
del moltiplicarsi della diffusione dello
strumento. Non serve dilungarsi molto
per cogliere quali e quante opportunità
potrebbero sorgere da un intervento sul
tema, ad esempio sul fronte dei crediti
della Pubblica Amministrazione, ovve-
ro sul fronte del credito bancario.
Un’altra proposta assolutamente con-
creta riguardava l’ormai gigantesco
pro-
blema dell’invenduto nel settore edile
:
anche in questo campo la leva fiscale
(già sperimentata con successo con le
agevolazioni per le ristrutturazioni)
potrebbe portare a grandi risultati con
costi nulli (se non guadagni) per lo Sta-
to, incentivando l’investimento immo-
biliare da parte dei privati, che ad esso
erano storicamente e tradizionalmente
legati prima che la deriva impositiva
degli ultimi anni iniziasse a renderlo sem-
pre meno attraente.
Potremmo continuare, ad esempio con
indicazioni sulla riforma della odiosa
ed anacronistica disciplina delle socie-
tà non operative: non è questa la sede,
ma ben volentieri daremo spazio nel
prossimo futuro a chiunque voglia sug-
gerire nuove idee. Proposte a costo zero,
ma piccoli segnali concreti di inversione
della rotta e di attenzione agli interessi
reali della collettività.
Esattamente come quelli che ci aspet-
tiamo da chi verrà chiamato a gestire la
nostra categoria, per le cui sorti ancora
una volta il Triveneto sta dimostrando
di prodigarsi con una coesione ed una
determinazione encomiabili, promuo-
vendo iniziative unitarie e soluzioni con-
divise per le quali, in questo momento,
non vi sono alternative accettabili.
Ci auguriamo che gli effetti possano
giungere in tempi brevi, e che si inizi
quanto prima a lavorare, intervenendo
ad esempio al fine di prevenire le conse-
guenze della paventata introduzione del
reato di autoriciclaggio
, che rischia di
avere effetti devastanti sulla nostra ca-
tegoria. Non è ancora il momento di
perdere la speranza.
Del resto, è Primavera.
In questo numero
2/3 SI PUÒFARE INNOVAZIONE STRATEGICANELLEPMI?
4
SONO SEMPRE TUTTI "COMMERCIALISTI". O FORSE NO?
5/7 VALUTAZIONED'AZIENDA- L'OIVELE
BEST PRACTICES
8
CORTE COSTITUZIONALE: COSTI E PRODUTTIVITÀ
9/11 RETI D'IMPRESA: CIRCOLARE 20/E/13AGENZIA ENTRATE
12/13 PRESTAZIONI OCCASIONALI: ASPETTI GIUSLAVORISTICI
EFISCALI
14/17 "DATEMI UN
PROJECT BOND
E VI SOLLEVERÒL'ITALIA"
18 ASSOCIAZIONI: SINTESI CIVILISTICA, FISCALE, CONTABILE
19/22 LANUOVAAZIENDA: GESTIONE PER CENTRI DI COSTO
23/26 TRATTAMENTOAI FINI IVAFATTURAZIONEELETTRONICA
27/28 COSTI E PRINCIPIO D'INERENZA (ART. 109 TUIR)
29/32 OPERAZIONI DI FUSIONE. ILRIPORTODI PERDITEFISCALI
E INTERESSI PASSIVI INDEDUCIBILI. RIPORTABILITÀ
33 LA BOCHADE LEON
34 BORSE DI STUDIO. Bando 2014.
35 LERETID'IMPRESE
36 IMPRESTIDOAFFRANCABILEDEL12MAGGIO 1785
L'INSERTO / I patti parasociali concernenti
la
governance
delle società. Diverse fattispecie.