Page 14 - CV_213

Basic HTML Version

14
NUMERO 214 - LUGLIO / AGOSTO 2013
IL COMMERCIALISTA VENETO
Siamo tutti informatici
GIORNO PER GIORNO
C
i siamo impegnati per ottimizzare
l’organizzazione IT dei
nostri studi, anche per obblighi di
compliance
alle norme
privacy, ed abbiamo installato una infrastruttura di rete,
abbiamo insegnato ai nostri operatori a salvare i dati sul
server, che apposite procedure automatiche giornaliere
sottopongono a backup così da non perdere i dati in caso di guasto del
singolo PC. Al singolo PC si accede solo digitando apposite credenziali
autenticate da un server centralizzato, le stesse credenziali consentono
di lavorare sulle aree del server per le quali si è autorizzati. Se il PC si
rompe nessun problema: non contiene dati (che sono sul server, dove
girano le procedure di backup) ma solo programmi, nessuno è autorizzato
a salvare dati sul proprio PC. Riusciamo perfino, mediante apposite
procedure, a consultare in rete anche i prodotti editoriali su DVD Rom
che non prevedono una installazione di rete (purtroppo ce ne sono
ancora).
I più vecchi ricorderanno le prime
banche dati su CDROM, avevano una
“chiave hardware” da installare sulla
porta stampante del PC e c’era magari in
studio un unico PC dotato di lettore
ottico, costosissimo, di fronte al quale
si faceva la fila al bisogno. Purtroppo i
prodotti rilasciati dagli enti che ci
impongono la loro collaborazione
informatica mantengono la stessa
impostazione e sono ancora legati
all’idea del PC dedicato.
E’ noto che Entratel dichiara nel suo
manuale “
ATTENZIONE: si precisa che
l’applicazione Entratel deve essere
installata su ogni singola postazione
sulla quale viene utilizzata, pertanto
non si garantisce il suo corretto
funzionamento nel caso in cui venga
utilizzata in modo centralizzato in
rete”
;
è vero che prevede una funzionalità di multiutenza che “
consente
di condividere tra più utenti un’unica postazione di lavoro”
ma
evidentemente il concetto è ancora quello del PC dedicato all’uopo, di
fronte al quale mettersi in coda quando serve. Sembrava che la coppia
FEDRA/TELEMACO aprisse una nuova frontiera: nel manuale di FEDRA
infatti sono spiegate le modalità per salvare i dati “in rete”, anche altri
software commerciali salvano i dati “in rete” secondo le stesse specifi-
che e nelle stesse directory usate da FEDRA, la “applet java” di
TELEMACO può essere configurata per cercare i dati “in rete” così se
devo spedire un bilancio sia che io abbia predisposto la pratica con
FEDRA sia che io la abbia predisposta con un altro software questa
verrà comunque “trovata in rete” da TELEMACO per essere inoltrata al
Registro delle Imprese.
Le cose si complicano con COMUNICA. Già sulle prime cominciano i
problemi di funzionamento. I servizi di assistenza, quando scoprono che
abbiamo i dati di FEDRA (con FEDRA non si fanno solo le pratiche per
l’invio dei bilanci) in rete dicono “eh no: COMUNICA vuole tutti i dati
sul disco C:” Ma come, diciamo noi, il manuale di COMUNICA dice che
non sostituisce FEDRA il cui utilizzo è invece uno dei requisiti per
utilizzare COMUNICA; FEDRA dice esplicitamente che possiamo
salvare i dati in rete, COMUNICA chiede di indicare in quale directory
salva i dati FEDRA ed accetta un percorso di rete. “Provate ad usare
FEDRA versione rete”. Ma FEDRA versione rete salva, appunto, i dati in
rete… ma se mi state dicendo che COMUNICA non funziona se non
trova i dati in C: perché mi consigliate FEDRA versione rete.
Pian piano ci siamo rassegnati. Entratel si installa in C:, COMUNICA si
installa in C:, si scrivono degli appositi “script” (da reimplementare ad
ogni cambio di PC) per fare il backup automatico dei dati delle singole
macchine interessate, si implementano apposite procedure di
“autenticazione” sulle singole directory dei PC (se un professionista usa
Entratel sul proprio PC e posto che qualsiasi utente potrebbe accedere
alla rete da quel PC con le proprie credenziali, è necessario, visto che
adesso sul PC non ci sono più solo “programmi”, garantire che alle
cartelle di Entratel che risiedono su quel PC possa accedere solo il
singolo professionista autorizzato) e così via.
Poi però iniziano i problemi di disallineamento negli aggiornamenti
(ovviamente sempre sotto scadenza). La settimana scorsa non funziona
più ENTRATEL. Scopriamo che il problema è che COMUNICAvuole la
runtime java 7 mentre Entratel vuole la java 5. Stiamo arrivando alla
situazione per cui dovremo avere in studio (come quando facevamo la
fila davanti al PC col lettore CDROM e le banche dati) un PC dedicato
ad ENTRATEL, un PC dedicato a COMUNICA, e poi uno per le comuni-
cazioni alla Banca d’Italia, uno per l’INPS e così via.
In linea teorica dovrebbe essere
possibile mantenere più versioni di java
sul PC ma ogni software dovrebbe
essere in grado di “puntare” quella che
gli serve. Invece non è così. Facendo
varie prove abbiamo scoperto che
ENTRATEL prende la java che trova
quando viene installato. Siccome
ENTRATEL vuole la 5 va installato
quando sul PC c’è installata la 5 (non la
7, se si installa ENTRATEL in presenza
di java 7 non funziona), poi si può
installare “anche” la 7, così funziona
COMUNICAed ENTRATEL continuerà
a usare la 5. Nel frattempo il termine per
l’invio della pratica (Entratel o Comuni-
ca) è scaduto.
Da qualche giorno il Registro Imprese ci
restituisce i bilanci perché i files PDF/A
secondo loro non sono compatibili
PDF/A. Avevamo studiato. Abbiamo
appreso dai servizi informativi di Infocamere che per verificare e soprat-
tutto per “generare” i PDF/A potevamo comperare Adobe Acrobat PRO
(quello che si paga, una bella cifra). Il Registro delle Imprese, invece, li
controlla utilizzando PdfaPilot (www.callassoftware.com) del quale mette
a disposizione una versione server sul proprio sito per la validazione
online. Abbiamo verificato che i PDF/A prodotti con varie stampanti
virtuali, tra le quali il famoso PDF Creator, producono dei PDF/A che non
passano i controlli né di Acrobat né di PdfaPilot. Ci siamo comprati
Adobe Acrobat PRO e se dobbiamo “generare” un PDF/A usiamo
questo. I software commerciali che utilizziamo per fare i bilanci usano un
proprio generatore PDF/A (www.amyuni.com), noi, per scrupolo,
ricontrolliamo i files con Adobe Acrobat (seguendo le procedure descrit-
te nei documenti di Infocamere) che dice “verifica eseguita”. E’ sempre
andata dritta. Adesso il Registro delle Imprese ci restituisce i bilanci
perché non passano i controlli. In effetti Acrobat ci dice che il file è un
PDF/A genuino, la verifica online con PdfaPilot (sul sito
webtelemaco.Infocamere.it: Strumenti software – Strumenti Online –
Verifica file PDF/A) invece no.
C
ome ne usciamo adesso? Ce la prendiamo con la software
house perché usa un generatore PDF/A che non va bene?
Ce la prendiamo con la Adobe perché il suo Acrobat (che
pure Infocamere consiglia) ci dice che il file è OK e invece
non va bene? Compriamo PdfaPilot da Callassoftware
perché lo usa Infocamere per convertire in PDF/A ogni singolo PDF/A
prodotto dal software che usiamo per fare i bilanci? Vi faremo sapere.
Istruzioni Pdf/A: https://webtelemaco.infocamere.it/newt/rootdata/doc/
IstruzioniPDFA.pdf
FerruccioCovio
Ordine di Belluno