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In questo numero
Anno XLVIII - N. 212 - MARZO / APRILE 2013
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Vicenza
PERIODICO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI
E DEGLI ESPERTI CONTABILI DELLE TRE VENEZIE
CV
www.commercialistaveneto.org
di GERMANOROSSI
Crisi d'impresa
e responsabilità sociale
2 TARDIVAPRESENTAZIONE DELLADENUNCIA
DI SUCCESSIONE
3-6 ILNUOVOARTICOLO161L.F.
7-10 LARIFORMADARIFORMARE
11 RESPONSABILITÀ CIVILE OBBLIGATORIA
PER I PROFESSIONISTI
12 IMPOSTADIREGISTROSUCONTRATTIPRELIMINARI
13-14 LA VALUTAZIONE DELLE AZIENDEIN ESERCIZIO
IN AMBITODI AMMINISTRAZIONESTRAORDINARIA
15-16 VIOLAZIONEART. 12,COMMA5,
DELLOSTATUTODELCONTRIBUENTE
17-18 L'ACCERTAMENTOSINTETICO/REDDITOMETRICO
19-23 INCOGNITEPROCEDIMENTALI DELLA PROCEDURA
OBBLIGATORIA DI MEDIAZIONETRIBUTARIA
24-25 STARTUPINNOVATIVE:OPPORTUNITÀPRATICABILE
26-27 EVASIONE FISCALE, CORRUZIONE, RICICLAGGIO
(il ruolo del professionista come strumento di prevenzione)
28
CARPE DIEM
INSERTO
LA NUOVA SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI
A
lcune recenti esternazioni
pubbliche rese da rappresen-
tanti del mondo imprendito-
riale nell’ambito delle discus-
sioni sulle criticità della riforma della
Legge Fallimentare attuata lo scorso
anno, ed in particolare del concordato
preventivo, hanno ancora una volta
messo in luce la pessima reputazione di
cui gode la nostra categoria non solo
presso le Istituzioni Pubbliche, ma
anche presso i nostri più diret t i
interlocutori. Come se non bastassero le
continue ed intollerabili generalizzazioni
attraverso le quali la figura del commercia-
lista viene associata al problema dell’eva-
sionefiscale, eccoche improvvisamenteve-
niamo additati anche di superficialità e leg-
gerezzanellagestionedellacrisi d’impresa,
quasi fossimonoi i responsabili degli abu-
si e delle storture effettivamente riscon-
trate, invero favorite da norme approva-
te troppo in fretta, rivelatesi inadeguate
agli scopi che si erano prefisse.
Vien da chiedersi, a volte, se certe criti-
che siano il frutto di riflessioni ponde-
rate e di esperienze dirette, o se nasca-
no dalla precisa e consapevole volontà
di allontanare l’attenzione dalle cause
reali di determinati fenomeni. Una do-
manda che sorge ancor più spontanea
pensando al ruolo fondamentale che
migliaia di colleghi stanno svolgendo in
questo particolare momento della no-
stra storia economica, prodigandosi in
modo spesso encomiabile nel tentativo
di accompagnare gli imprenditori nelle
tormentate acque della crisi, di attuare
piani di ristrutturazione e di risanamento,
di gestire accordi con i fornitori, con il
sistema bancario, con lemaestranze e con
l’Amministrazione Finanziaria, di por-
tare avanti tentativi di salvataggio di fon-
damentale importanza per il nostro si-
stema socio-economico.
P
roprio sul tema dei concordati,
peraltro, la nostra categoria ha
da tempo evidenziato i limiti
della riforma del 2012, promuo-
vendo riflessioni e dibattiti a vari livelli
ed attivandosi con proposte concrete
per una revisione quanto meno efficace,
se non organica, della relativa discipli-
na, quali quelle pubblicate anche all’in-
terno di questo numero. Proposte che
sono state raccolte solo in minima parte
dal c.d. “Decreto del Fare”, emanato in
concomitanza con la
chiusura del presen-
te numero, le cui
modifiche in buona
sostanza si limitano
semplicemente al-
l’inserimento del-
l’obbligo di allegare
alla domanda “in
bianco”unelencodei
creditori (del tutto
insufficiente ad inte-
grare una valida in-
formativa sulla si-
tuazione e sulle in-
tenzioni dell’istante)
e di tenere informato il sistema attra-
verso il deposito e la pubblicazione di
una
situazione finanziaria mensile
dai
contenuti imprecisati, cui si aggiunge la
possibilità
per il tribunale di procedere
alla nomina immediata del Commissa-
rio Giudiziale (misura che molto più op-
portunamente avrebbe potuto essere so-
stituita dall’
obbligo
di nomina di unAu-
siliario del Giudice,
con funzioni di
monitoraggio e con-
trollo). Si tratta di
misure che, pur an-
dando nella giusta di-
rezione, riflettono i
difetti tipici della
decretazione d’ur-
genza cui ormai sia-
mo abituati, che non
riesce ad intervenire
in modo organico - e
condiviso con gli
operatori professio-
nali - su un tema
quanto mai delicato e sentito, trascu-
rando di occuparsi ad esempio del si-
stema sanzionatorio (che oggi di fatto
grava solo sui professionisti, non toc-
candominimamente gli imprenditori che
abusino degli strumenti che la leggemet-
te a disposizione), o delle procedure di
voto e di approvazione, o dei parametri
per l’operatività e la retribuzione degli
attestatori.
E purtroppo è un fenomeno che si ripe-
te anche per gran parte dei temi inerenti
la fiscalità, che oggi più che mai necessi-
terebbero di una riforma ben ponderata
e con prospettive di lungo periodo, sul-
la quale la nostra categoria dovrebbe
poter essere concretamente coinvolta.
Sarà compito dei nostri futuri rappre-
sentanti – il cui insediamento è anche
per questo motivo oltremodo urgente –
lavorare per questo obiettivo, che do-
vrà peraltro essereaccompagnatodaquel-
lo di contrastare a tutti i livelli le insinua-
zioni ed i luoghi comuni che danneggiano
la nostra categoria, oltreché le vere e pro-
prie diffamazioni di cui la stessa è spesso
vittima, nei confronti delle quali non può
più esserci tolleranza alcuna.
Nel frattempo, non sarà fuori luogo ri-
cordare a noi stessi che oltre alle respon-
sabilità civili, penali e deontologiche
(con riferimento alle quali il professio-
nista
ha il dovere e la responsabilità di
agire nell’interesse pubblico
, e
soltanto
nel rispetto dell’interesse pubblico egli
potrà soddisfare le necessità del pro-
prio cliente
), in questo particolare mo-
mento incombe su di noi anche una vera
e propria
responsabilità sociale
, di cui
è nostro preciso dovere farci carico, nei
limiti del possibile. In tal senso, tornan-
do al tema dei
concordati in bianco
,
potrebbe essere utile l’adozione a livel-
lo locale di un
codice di comportamento
convenzionale
per la presentazione delle
relative domande, in grado di colmare i
vuoti che sembrano destinati a persi-
stere anche dopo gli interventi legislati-
vi in corso di emanazione, e che preve-
da ad esempio il deposito di una rela-
zione informativa preliminare ove sia-
no delineate le intenzioni dell’impren-
ditore istante, la richiesta espressa di
nomina di unAusiliario del Giudice che
assista alla fase della predisposizione
del piano ed alla gestione interinale e il
deposito di una cauzione a garanzia del-
le spese iniziali di procedura.
Un progetto non semplice, che tuttavia
potrebbe rappresentare un
incipit
vir-
tuoso molto utile al sistema delle im-
prese e più in generale dell’economia
locale. E che troverebbe senz’altro dif-
fuso apprezzamento.
Del resto,
niente è impossibile per chi lo
vuole
!