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NUMERO 210 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2012
Questo periodico è associato
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PERIODICO BIMESTRALE DELL'ASSOCIAZIONE
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IL COMMERCIALISTA VENETO
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Acqua alta
Mi hanno fatto pensare quei
due giovani allegri ed esuberan-
ti, felici di sguazzare nell’acqua
alta, in Piazza San Marco, se-
duti sulle sedie del Caffè Qua-
dri.
Sicuramente una simpatica
goliardata, una reazione gioio-
sa ed istintiva di fronte ad una
sorpresa e ad un fatto impre-
visto. E’ una foto che si porte-
ranno dietro tutta la vita e, con
tutta probabilità, al loro posto,
alla loro età, nella loro condi-
zione, avrei fatto anch’io la
stessa cosa.
Quello che mi ha fatto specie è
vedere che del problema del-
l’acqua alta, in tutti i giornali,
sia stata messa in risalto pro-
prio questa foto.
E’ il simbolo di Venezia “par-
co giochi”, dove tutta la cul-
tura, la tradizione, la civiltà,
perdono peso di fronte al di-
vertimento che Venezia può
offrire.
E Venezia è anche parco gio-
co e divertimento: non possia-
mo dimenticare il Settecento
con i Tiepolo, i Pulcinella, i
carnevali, le maschere, i tra-
vestimenti.
E’ anche trasgressione. Vene-
zia è quel minimo di liceità,
Venezia è accettazione dei co-
stumi degli altri, Venezia è co-
smopolita.
Venezia fin dal Settecento ac-
coglieva quelli che, allora, ve-
nivano chiamati “settembrini”
che, cacciati altrove, potevano
incontrarsi, senza paura, in una
città accogliente e complice.
Ma è anche molto altro.
Quando, alla fine del Settecen-
to, un minimo di benessere, il
miglioramento delle strade, la
maggior conoscenza e l’inte-
resse per le diverse culture
portavano gli intellettuali, i
colti e i curiosi benestanti eu-
ropei, a visitare Venezia, le ti-
pografie hanno preparato due
meravigliose guide.
“Il Forestiero illuminato” e “Il
Forestiere istruito”.
Già i nomi indicano l’attenzio-
ne e il rispetto che chi veniva a
Venezia doveva avere.
Non si può capire questa me-
ravigliosa fragilità se non vie-
ni con un bagaglio di istruzio-
ne, interesse, cultura.
Nel corso della vita mi sono pro-
curato tutti e due i libri sot-
traendoli al probabile scempio
di commercianti avidi e igno-
ranti che ne hanno distrutto
gran parte per mettere in cor-
nice le stampe che accompa-
gnano la descrizione dei luoghi.
Sono due oggetti stupendi.
Il più vecchio è “Il Forestiero
illuminato”.
E’ del 1784.
C’erano ancora i dogi.
E’ stampato presso Girolamo
Albrizzi
quondam
Giovanni
Battista in Corte di Ca' Rizzo
a San Cassan.
E’ un libro di 440 pagine, di pic-
cole dimensioni (10x15), quasi
tascabile.
Illustra la città e le isole.
E’ accompagnato da moltissime
vedute incollate fra le pagine.
Sono stampe incise su rame di
una precisione, un’armonia e
una bellezza strepitose.
Bellissime sono le descrizioni
delle feste, la pompa dogale, le
illustrazioni dei palazzi, con la
loro storia e la loro dignità.
Credo che sia fra i primi esem-
pi di guide di città, per persone
curiose ed istruite.
Il secondo è del 1819 “Il Fore-
stiere istruito” edito a Venezia
da Parolari.
Anche questo è di piccole di-
mensioni (9x14) e si compone
di 520 pagine di una carta più
sottile e più elegante.
E’ molto più bello del preceden-
te, molto più piacevole, molto
più curioso, gradevole anche al
tatto. Mi piace ricordare la par-
te in cui, prevenendo lo stupo-
re e la delusione del visitatore
straniero che, arrivato in Piaz-
za San Marco, si accorge che
non è come l’aveva immagina-
ta o vista, forse anche soltanto
nelle stampe e nei quadri che
giravano in Europa.
E lo prepara ad affrontare lo
scempio di Napoleone, all’ab-
battimento della chiesa di San
Giminiani di Jacopo Sansovino.
Qualche pagina dopo la stam-
pa della nuova ala napoleonica,
quasi polemicamente, ne met-
te un’ altra: una meravigliosa
rappresentazione di come si
presentava la Piazza solo qual-
che anno prima.
Ho anche un’ altra guida: è del
1852 ed è già più commerciale:
“Quattro giorni a Venezia”.
Opera di Antonio Quadri.
Stampato dalla premiata tipo-
grafia Cecchini.
E’ una descrizione per turisti
più facili, che vorrebbero capi-
re Venezia in quattro giorni.
E’ sempre una bella pubblica-
zione, molto più preziosa di un
banale volume in carta patinata
che pretende, oggi, di insegna-
re a chi ha soltanto voglia di
inseguire le belle foto, che cosa
è Venezia.
In una giornata.
Paolo Lenarda
Ordine di Venezia