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NUMERO 203/204 - SETTEMBRE / DICEMBRE 2011
Questo periodico è associato
all'Unione Stampa Periodica Italiana
PERIODICO BIMESTRALE DELL'ASSOCIAZIONE
DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI
CONTABILI DELLE TRE VENEZIE
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possono prendere contatto con il redattore del proprio Ordine per proposte e suggerimenti. Gli interventi
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Numero chiuso il 15 marzo 2012 - Tiratura 11.550 copie.
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IL COMMERCIALISTA VENETO
CV
IL COMMERCIALISTA VENETO
1942: Quella villa sul lago Wannsee
SEGUE DA PAGINA 35
STORIA, STORIE
«Egregio Dottore,
Le sarò grato se vorrà partecipare alla riunione che si
terrà il giorno 20 gennaio 1942 nella villa sul lagoWannsee
a Berlino. »
Era una convocazione come le altre, di un Consiglio come
gli altri, solo l’ordine del giorno non era troppo preciso:
si limitava, forse, ad un solo punto: “Comunicazioni del
Presidente”.
Si trattava di una riunione
che aveva bisogno di una cer-
ta riservatezza.
Non era una fusione fra due
grandi aziende, non era la
messa in liquidazione di una
industria strategica che
avrebbero potuto costituire
turbativa per la Borsa di
Berlino.
Era un problema diverso
:
era il problema degli ebrei.
Bisognava decidere come
sbarazzarsene, bisognava
scegliere la soluzione finale.
L’ordine di convocare la conferenza veniva dal
Reichsmarschall Hermann Goering.
Mi immagino i consiglieri ben vestiti, eleganti, educati,
molto corretti, riservati, che si salutano prima di iniziare
la riunione nella quale il presidente ricorda che non è
facile risolvere il problema: avevano provato con le
fucilazioni singole, ma ce n’erano ancora tanti, troppi,
ebrei. Nel verbale della riunione è riportato l’elenco,
Paese per Paese, per un totale di undici milioni di uomi-
ni, di donne, di bambini, di vecchi. L’Italia, inclusa la
Sardegna, conta 58.000 persone.
Ci sono notevoli problemi giuridici che devono essere af-
frontati. E se un ebreo ha sposato un non ebreo, i suoi figli
che cosa sono?
Per i meticci di primo grado la soluzione può essere trova-
ta facilmente: vengono equiparati agli ebrei.
Ma per i meticci di secondo grado? Vi pare niente? E’un bel
problema e non ci sono precedenti. Lasciare la loro sorte
alla decisione di un sottopo-
sto non è una cosa corretta.
Penso che la discussione sia
stata ampia, approfondita,
interessata, dotta e pacata e,
alla fine, sì è scelta una via di
mezzo: i meticci di secondo
grado vanno sterilizzati.
Nel verbale della riunione si
parla di matrimoni fra metic-
ci di primo grado e persone
di sangue non ebreo; fra un
meticcio di primo grado ed
un meticcio di secondo gra-
do. Anche questi sono pro-
blemi gravi che meritano un
attento esame. L’organizzazione è difficile, costosa,
problematica, forse qualcuno potrebbe lagnarsi.
E’ stata una normale riunione, regolarmente convocata, la
procedura rispettata: il verbale è redatto da Adolf
Heichmann.
Abbiamo visto che tutto è andato come era stato deciso.
Settant’anni fa: un tempo lontano, ma non così lontano da
poter essere dimenticato.
Fra una pratica e l’altra, fermiamoci e pensiamo che que-
sto è accaduto.
Paolo Lenarda
Ordine di Venezia
Uscire
dalla crisi
è stato approvato dal Senato
(17.01.2012) il nuovo disegno di legge
che introduce la ristrutturazione dei de-
biti anche per le piccole medie imprese
escluse dalla soglia di fallibilità, previo
accordo con il 70% dei creditori.
La nuova disciplina riguarderà le impre-
se che hanno avuto nei tre esercizi ante-
cedenti la data di deposito dell’istanza
di fallimento, un attivo patrimoniale in-
feriore a 300.000,00 Euro, ricavi lordi
per un ammontare complessivo annuo
non superiori a 200.000,00 Euro ed un
ammontare di debiti, anche non scaduti,
non superiori a 250.000,00 Euro.
Di positivo la legge concede anche una
pausa di 120 giorni da azioni esecutive
sul patrimonio dell’azienda per dare
modo alla stessa di condurre le trattati-
ve e raggiungere l’intesa con i creditori.
Sicuramente questo nuovo strumento,
inserito congiuntamente alle disposizio-
ni in materia di usura, allargherà il nu-
mero di PMI che potranno trovare un
accordo con i creditori sotto la vigilanza
del Tribunale, al quale è comunque affi-
data l’omologa dell’accordo e, conse-
guentemente, ritornare risanate nel mer-
cato. Staremo a vedere la sua approva-
zione definitiva, ma ancor più la sua
concreta applicazione.
Il ruolo del professionista
nella gestione della crisi
È fuori discussione il
ruolo strategico
che assume oggi il professionista, dot-
tore commercialista od esperto conta-
bile, nel difficile momento economico
che stanno attraversando le imprese.
È determinante il suo contributo pro-
fessionale nella proposizione di solu-
zioni e nell’assistenza all’impresa nei
piani di risanamento.
L’individuazione delle cause
o degli
errori che hanno portato l’azienda in
crisi, la verifica di beni e di valori
aziendali ancora attivi e produttivi, la
possibilità di coinvolgimento di risorse
umane aziendali nel progetto di
risanamento, la concreta disponibilità
delle Banche a concedere finanziamenti
ponte e per ultimo l’accertamento delle
volontà della proprietà e degli ammini-
stratori di proseguire il progetto impren-
ditoriale attraverso una drastica inver-
sione di rotta, costituiscono i temi prin-
cipali dei quali il professionista od il
team di professionisti si deve occupare
per assistere l’impresa in un processo
di risanamento. È scontato che il pro-
getto od il piano di risanamento vada
sostenuto con la
fiducia
delle Banche,
dei clienti, dei fornitori, degli
stakeholders, ma alla base di tutto do-
vrà esserci un
rapporto fiduciario tra
l’imprenditore ed il professionista
.
Le responsabilità
Oggi il professionista, oltre ad assume-
re un ruolo
interno
quale consulente
dell’impresa nelle scelte gestionali e nella
preparazione del piano di risanamento,
riveste anche un ruolo
esterno
nella ve-
ste di “attestatore” di ragionevolezza
nei Piani attestati, di valutazione di veri-
dicità dei dati aziendali e della fattibilità
del piano del Concordato preventivo e di
attuabilità degli Accordi di
ristrutturazione del debito,
un vero giu-
dice economico che si esprime sulla
sopravvivenza o meno delle imprese
.
Dunque un ruolo di
grande responsa-
bilità professionale
verso l’azienda e
verso i creditori, ma anche in riferimento
ai rischi di
ordine penale
che deve cor-
rere nell’esecuzione di un piano di
“risanamento”, uno dei “talloni
d’Achille” dei nuovi strumenti introdot-
ti dalla Riforma fallimentare.
La salvezza del progetto imprenditoriale
rappresenta la priorità assoluta per tutte
le parti in causa e di questo il professio-
nista ne è conscio.
Il ritorno al valore dell’impresa e la ricer-
ca del vantaggio competitivo nei confron-
ti delle aziende concorrenti, attraverso
gli investimenti sull’innovazione di pro-
cesso e di prodotto, l’istituzione di un
efficiente sistema di controllo interno, ac-
compagnato dalla formazione professio-
nale delle maestranze ed il ripristino di
un equilibrio finanziario ed economico
della struttura, costituiscono le
priorità
del momento per tutte le imprese, con le
quali anche il professionista si deve con-
frontare. È su questi temi che dobbiamo
confrontarci e fornire la nostra consulen-
za. Salvare le imprese vuol dire salvare
valori, posti di lavoro e creare sviluppo,
obiettivi prioritari sia per l'imprenditore
che per il professionista che lo assiste.
La storia dice che come tutte le crisi an-
che questa finirà, seguendo la dinamicità
dei cicli economici.
I dati rilevano che l’economia reale, co-
stituita dalla imprese, si muove da spin-
te di innovazione tecnologica, non ha mi-
nimamente intenzione di fermarsi.
Sono segnali positivi che tutti ci aspet-
tiamo. La costituzione di gruppi di lavo-
ro interprofessionali, specializzati nelle
varie aree aziendali, può fornire uno stru-
mento completo di competenza qualifi-
cata ed interdisciplinare diretto alle sfide
che le imprese ci chiedono.
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