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NUMERO 203/204 - SETTEMBRE / DICEMBRE 2011
IL COMMERCIALISTA VENETO
GLOBALIZZAZIONE
L'opportunità Brasile
ALBERTO PISARRO
Ordine di Venezia
Non v’è chi non veda come il Brasile stia vivendo una
fase nuova della sua storia, non più un insieme di
risorse potenziali da esplorare, ma
già concreto fenomeno economico
in forte crescita. Un mercato che
probabilmente nel passato è stato
esclusivamente ad appannaggio di
grandi realtà (tra le italiane: Fiat,
Pirelli, Telecom, Eni, Enel, etc.), ma
che negli ultimi anni ha visto inve-
stire numerose PMI oltre oceano.
Tale tendenza verso questo Paese
è dunque prova di un cambiamen-
to che, anche in seguito alla crisi
economica mondiale, impone ai
nostri PM-imprenditori nuove
geografie, dove, quanto mai pri-
ma, si dovrebbe esser presenti.
Il più grande Paese del SudAmerica
(il quinto più grande al mondo), una
popolazione di quasi 200 milioni di
abitanti, un interscambio con il re-
sto del mondo in crescita quasi del
40%nel 2010, circa 350 miliardi di US$ di riserve valu-
tarie (sesto maggiore al mondo), PIL 2010 in crescita
del 7,5% (maggiore degli ultimi 25 anni): segnali di
un’economia a dir poco interessante.
Attraverso i governi Cardoso, Lula e ora Rousseff si
sono via via perseguite, all’insegna della stabilità poli-
tica e democratica, ambiziose strategie di sviluppo
economico e sociale: riduzione dell’inflazione, della
povertà e della disoccupazione, incentivi alle esporta-
zioni, al micro-credito e ai consumi, benefici fiscali,
ampliamento degli investimenti e incentivi a supporto
dell’imprenditoria
1
.
Negli ultimi 3 anni, 45 milioni di abitanti sono entrati
a far parte della
middle class
brasiliana, riducendo il
tasso di povertà del Paese, registrando un aumento dei
salari e con essi il potere d’acquisto, in particolare di
beni durevoli e prodotti di largo consumo.
Il Brasile sta oggi attraendo esportatori, investitori e
manager da tutto il mondo e in questo scenario inco-
raggiante le opportunità per le PMI italiane sono mol-
teplici e continue, grazie all’affinità storico-culturale
che lega Brasile e Italia, ad un sistema giuridico che
come quello italiano si fonda sul diritto romano, al
grande “appeal” del
made in Italy
sui consumatori
brasiliani, specialmente quelli con potere d’acquisto
medio-alti. Non va dimenticato che il Brasile ospiterà
la Coppa del Mondo di calcio nel 2014 e i Giochi
Olimpici di Rio de Janeiro nel 2016, manifestazioni
che prevedono un’onda lunga con effetti importanti
almeno fino al 2020, con forti investimenti previsti
per la viabilità urbana, porti ed aeroporti, energia elet-
trica, servizi igienici di base, hotel e strutture ricettive,
ospedali e sicurezza.
Investire in Brasile: la registrazione
del capitale straniero
Gli investimenti stranieri in Brasile sono da sempre
oggetto di attenta e specifica regolamentazione. La
locale Banca Centrale (Banco Central do Brasil) è un
organismo con potere normativo e di controllo, in sede
valutaria, inserito nell’ambito del potere esecutivo,
privo quindi della caratteristica di indipendenza esi-
stente in vari altri Stati.
Il capitale straniero deve essere registrato
2
(mediante
dichiarazione elettronica, a partire dal settembre del
2000) presso il Registro Declaratòrio Eletronico del
Banco Central do Brasil. Tale registrazione rappre-
senterà i valori investiti in moneta straniera, il
controvalore in moneta locale ed il numero di azioni o
quote detenute dall’investitore. Tale registrazione co-
stituisce il presupposto necessario per la rimessa de-
gli utili all’estero, per il re-investimento degli stessi e
per il rimpatrio del capitale investito.
Esistono varie modalità di registrazione, in base al
tipo di investimento:
-
investimenti in denaro;
-
investimenti in natura;
-
investimenti mediante conversione di crediti
verso l’estero;
-
investimenti nel mercato dei capitali.
In via di principio, non esistono restrizioni alla distri-
buzione di utili e conseguentemente alla rimessa degli
stessi all’estero. Gli utili maturati e distribuiti a parti-
re dal 1996 non sono soggetti ad imposta.
Il Brasile ha firmato trattati per evitare la doppia impo-
sizione con i seguenti Paesi: SudAfrica, Argentina, Au-
stria, Belgio, Canada, Cile, Cina, Corea del Sud, Dani-
marca, Ecuador, Spagna, Filippine, Finlandia, Francia,
Olanda (Paesi Bassi), Ungheria, India, Israele, Italia,
Giappone, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Perù,
Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia e
Ucraina: tali trattati determinano le regole per evitare
l’incidenza tributaria nei due paesi firmatari per le cate-
gorie di redditi indicate negli stessi. In particolare il
trattato tra Italia e Brasile è stato sottoscritto il 3 otto-
bre 1978 ed è entrato in vigore a far data dal 1982
3
.
Sic stantibus
, gli utili prodotti da imprese con sede in
Brasile e di proprietà di persone fisiche o giuridiche
domiciliate o con sede all’estero, investiti nuovamente
nella stessa impresa o in altro settore interno dell’eco-
nomia, sono disciplinati specificatamente a titolo di
reinvestimento de lucros
”. In tale ipotesi deve essere
effettuata la registrazione affinché possano essere ot-
tenuti gli stessi effetti garantiti dalla registrazione del
capitale straniero inizialmente in-
vestito.
Non esiste alcuna restrizione,
assoggettamento ad imposte o ne-
cessità di autorizzazione per il rim-
patrio totale del capitale investito
e registrato presso il Banco Central
do Brasil. Gli importi che eccedo-
no i valori registrati saranno consi-
derati utili di capitale e assoggettati
ad imposizione tributaria prima
della rimessa all’estero. Il Banco
Central analizza il patrimonio net-
to dell’impresa basandosi sui dati
del bilancio patrimoniale e potrà
non autorizzare il rimpatrio totale
degli importi registrati nell’ipotesi
in cui la rimessa causi una perdita
della liquidità patrimoniale della so-
cietà o l’impresa risulti essere
insolvente.
Le principali forme societarie
Le società estere possono operare in Brasile sia in via
diretta, per mezzo di succursali o filiali
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, sia in via
indiretta, per mezzo di affiliate o tramite joint ventures,
costituite secondo una delle diverse forme previste
dall’ordinamento giuridico.
I tipi di società più comuni ed usati sono:
- la Società a responsabilità Limitata (Sociedade
Limitada – Ltda.);
- la Società per Azioni (Sociedade Anonima – S.A.).
-
Sociedade Limitada – Ltda.
(artt. 1052/1087 – Novo Codigo Civil)
Tale forma societaria risulta essere quella preferita dagli
investitori per la semplicità della struttura, dell’orga-
nizzazione e del funzionamento, che comportano mi-
nori oneri e spese rispetto alla Sociedade Anonima.
Come per la S.r.l. italiana, la responsabilità dei soci è
limitata alle quote di loro titolarità, ma sussiste una
responsabilità solidale per il versamento integrale del
capitale sociale.
Gli utili possono essere distribuiti in proporzione alle
quote od in conformità a criteri stabiliti di comune
accordo tra i soci.
L’amministrazione può essere affidata ad uno o più
amministratori, che siano o meno soci, residenti in
Brasile, con poteri specificatamente regolati e descrit-
ti nel contratto sociale. I soci non residenti non po-
tranno quindi esercitare l’amministrazione della socie-
tà, ma dovranno nominare a tal fine un amministrato-
re, residente in Brasile. I soci residenti all’estero devo-
no altresì nominare un procuratore residente in Brasi-
le, responsabile di fronte alle autorità locali per la loro
partecipazione, e con poteri per ricevere citazioni nel-
le azioni in cui lo stesso sia chiamato in causa.
La società è costituita da due o più persone fisiche o
giuridiche
5
, rappresentate eventualmente da procura-
tori, mediante un contratto che, per la sua validità,
dovrà contenere la sottoscrizione di un avvocato, sen-
1
Tra gli altri i PAC1 e PAC2 – Piani di Accelerazione della Crescita; il programma “Minha Casa Minha Vida” che prevede agevolazioni per l’abitazione a famiglie a basso reddito;
il “Bolsa Familia” fornisce sussidi finanziari per la sanità e l’educazione dei bambini delle famiglie meno abbienti; il progetto “Scienze Senza Frontiere”, con il quale il Governo
brasiliano ha deciso di far specializzare 75.000 studenti borsisti nelle università di tutto il mondo (da Medicina a Biologia, da Ingegneria a Informatica);
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Modulo RDE-IED;
3
Per i dividendi, vedasi l’art. n. 10;
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Le realtà estere raramente ricorrono a tale tipo di investimento diretto, a causa della scarsa flessibilità delle regole e delle formalità previste;
5
A far data dal 9 gennaio 2012, in seguito all’entrata in vigore della Lei n. 12.441 di Luglio 2011, è possibile costituire una Sociedade Limitada a Unico Socio chiamata EIRELI
– Empresa Individual de Responsabilidade Limitada;
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