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NUMERO 202 - LUGLIO / AGOSTO 2011
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La forza dei luoghi comuni
PROFESSIONE
IL COMMERCIALISTA VENETO
PAOLO BITTOLO BON*
Ordine di Udine
T
RAGLI STEREOTIPICHERAPPRESENTANO
la categoria degli
iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili
ve ne sono alcuni particolarmente sgraditi e altrettanto mendaci per
cui il commercialista è per definizione colui che guadagna molto, colui che
travia il contribuente consigliandogli manovre volte ad eludere o peggio
evadere le tasse o addirittura il solo che può
esercitare una professione fatta di esclusive
(come quella di presentare le dichiarazioni
dei redditi di chi ha una partita IVA, come
erroneamente riferito in un articolo de
“L’Espresso” in data 17.06.2010). In questi
ultimi anni il peso dato a tali illazioni ha “illu-
minato” gran parte della classe politica del
nostro Paese che, forse per dare un forte se-
gnale di risveglio della propria “coscienza
etica”, ha posto in atto tutta una serie di pro-
poste volte alla cancellazione dell’Ordine dei
Dottori Commercialisti e degli Esperti Conta-
bili individuati evidentemente come casta
eliminabile
tout court
senza un adeguato
confronto tra le parti. Tutto ciò in nome di
una “liberalizzazione” che in sostanza potrà
far gioco a chi esercita abusivamente la no-
stra professione.
Tali intenzioni non possono che scuotere i
giovani professionisti della provincia di Udine
che giorno dopo giorno lavorano sodo. Il
lavoro che svolgiamo non è certo tra i più
semplici: è fatto di apprendimento continuo
di norme, a volte poco sensate, che non dan-
no tregua a chi deve obbligatoriamente ag-
giornarsi ad esempio studiando nuovi regimi impositivi inseriti per un paio di
anni e cancellati poco tempo dopo (vedasi Regime dei Minimi).
E’ un lavoro che impegna tutti i professionisti a doversi confrontare conti-
nuamente con nuovi provvedimenti in un clima di assoluta confusione.
Sono infatti passati i tempi in cui si usava varare annualmente una grossa
manovra (la famosa “Finanziaria”), ora bisogna periodicamente fare i conti
con più disposizioni, a volte in contrasto tra loro, varate nel corso dell’an-
no: “Finanziaria”, “Decreti Sviluppo”, “Manovre Estive”, “Manovre d’au-
tunno” e chi più ne ha più ne metta.
Anche la tempistica con cui l’Amministrazione mette a disposizione gli
strumenti per svolgere la nostra attività risulta incrementare il livello di
difficoltà del lavoro. La conseguenza è che da qualche anno, per mettere
una pezza ai propri ritardi l’Amministrazione dispone sistematiche variazio-
ni nel calendario delle scadenze (pagamenti, presentazione delle dichiara-
zioni, Sistri…). Nonostrante tutto noi continuiamo a lavorare per rispettare
i termini anche quando si presume che gli stessi vengano rinviati poiché il
rinvio è noto solo in prossimità o addirittura dopo la scadenza.
Tale contesto è ulteriormente complicato dalla concorrenza: oltre ai colle-
ghi, il mercato presenta anche altri soggetti che a vario titolo (compresi
coloro che di fatto esercitano abusivamente la professione) svolgono le
nostre funzioni per corrispettivi spesso troppo bassi.
Anche in relazione ai compensi ci sarebbe qualcosa da dire poichè l’appli-
cazione dei minimi tariffari è stata abolita. In questo caso la tariffa è stata
probabilmente associata ad un privilegio degli iscritti e non ad una garan-
zia che premia l’alta qualità delle consulenze offerte, qualità che viene co-
munque offerta e che rappresenta per noi un onore, ma anche onere sia in
termini di tempo sia in termini economici (partecipazioni a seminari formati-
vi, abbonamenti a riviste e database, acquisto di libri e di software…).
Ciò che non si è evidentemente compreso è che il prezzo di un servizio
evidenzia la qualità dello stesso in misura spesso non dissimile dal prezzo
applicato a taluni beni.
In tale contesto, la tentazione di molti colleghi è quella di cambiare cercan-
do ad esempio di mettere la propria esperienza a disposizione dei clienti non
più in Italia, ma andando all’estero confermando ancora una volta che il
nostro Paese non attua le azioni necessarie per fermare la “fuga dei cervelli”.
Essere professionista di questi tempi significa sposare uno stile di vita che
porta a grandi sacrifici e rinunce, che non offre istanti di tregua e che molto
spesso obbliga a sacrificare gli affetti familiari e il tempo libero contribuendo
con ciò ad un drastico abbassamento della qualità della vita, il tutto a volte
senza un giusto compenso o addirittura senza pagamento alcuno.
La crisi ha colpito anche la nostra categoria e nonostante tutte le
problematiche che affrontiamo, tutti i servizi che forniamo al contribuente,
ma anche allo Stato con i servizi di “facchinaggio fiscale” (che rendono
pochi centesimi a prestazione) non si sono levate clamorose proteste poiché
l’imperativo è lavorare e non c’è tempo per lamentarsi o scendere in piazza.
Vista la situazione, poco male dunque se alcuni colleghi, dopo un lungo
periodo di 3 anni di tirocinio (spesso simbo-
licamente remunerato), dopo un impegnati-
vo esame di Stato e dopo anni in cui affina-
no le loro capacità, riescono ad avere un
reddito decoroso al costo di “essere sul pez-
zo” 365 giorni all’anno, ricevendo giornal-
mente decine di mail e rispondendo a telefo-
nate insistenti a tutte le ore del giorno an-
che nel corso delle festività.
Forse parte della nostra classe dirigente non
comprende che un futuro senza Ordini pro-
fessionali significa una riduzione drastica
della qualità del servizio cui i contribuenti
possono accedere e a cui dovrebbero esse-
re abituati.
Per quanto riguarda infine le critiche che
spesso ci sono mosse e relative alla presun-
ta e generalizzata inclinazione dei nostri
iscritti ad influenzare i contribuenti per por-
tarli ad atteggiamenti tesi all’improprio ri-
sparmio su tasse e contributi, l’Unione Gio-
vani Dottori Commercialisti ed Esperti Con-
tabili di Udine non può che inorridire di fron-
te a tali affermazioni. Certo le mele marce
potranno anche esserci tra i professionisti,
ma fortunatamente esiste unOrdine che prov-
vede ad avviare le adeguate verifiche e ad adottare gli opportuni provvedi-
menti disciplinari.
Senza l’Ordine non ci sarebbe più l’alta qualità dei servizi erogati; vi sareb-
be per contro un minor controllo sui consulenti e maggiori probabilità di
non concludere correttamente operazioni particolarmente complesse dal
punto di vista civilistico e fiscale.
L’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Udine
stigmatizza le intenzioni di coloro che vorrebbero eliminare il nostro Albo
professionale non tanto per proteggere gli inesistenti privilegi degli iscritti,
quanto per evitare un appiattimento delle competenze di chi offre servizi
alle imprese. Eliminare l’Ordine significa eliminare competenze e controlli
facilitando l’ingresso di consulenze che potrebbero non essere adeguata-
mente controllate e pertanto maggiormente dannose al sistema in generale.
A
nche per l'anno 2011 saranno premiati i
tre migliori giovani autori di articoli pub-
blicati sul nostro giornale. I premi – ri-
spettivamente di Euro 1000, 750, 500 – sono desti-
nati ai giovani dottori commercialisti iscritti da
non più di 5 anni e con età anagrafica massima di
35 anni e ai praticanti (sempre d'età inferiore ai
35 anni). La commissione, insindacabile, è com-
posta dal Comitato di Redazione del nostro gior-
Ricchi premi per giovani autori
nale. Collaborate con
Il Commercialista Veneto
e per qualsiasi ulterio-
re informazione prendete contatto con il redattore del vostro Ordine.
* Presidente UGDCEC Udine
ERRATA CORRIGE
Nel n. 201/2011 il Dott. Salvatore Magliarisi, autore dell’articolo
La tutela
del contribuente ex art.12, settimo comma, dello Statuto
, è stato erroneamen-
te qualificato come Praticante dell’Ordine di Treviso. Ci scusiamo per l’er-
rore e riportiamo la qualifica esatta: Università di Trento, corso “Laboratorio
Tributario” A.A. 2011-2012, Prof. Michele Fiorese.