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NUMERO 218 - MARZO / APRILE 2014
IL COMMERCIALISTA VENETO
complessive per 55 milioni di Euro oltre ad un fondo destinato alle società
cooperative di 2,5 milioni di Euro. Le società oggetto di investimenti parte-
cipativi a valere sui fondi in questione devono avere all’atto dell’investi-
mento un fatturato annuo inferiore ai 10 milioni di Euro. L’investimento
massimo consentito per singola operazione è di Euro 1,5 milioni e possono
essere acquisite solo partecipazioni di minoranza. I fondi in questione han-
no come target le
start up
e più in generale le aziende in grado di presentare
progetti innovativi e di rilievo per l’economia del territorio.
Ci siamo posti l’obiettivo di effettuare un investimento al mese, consape-
voli che si tratta di un obiettivo ambizioso difficilmente riscontrabile in altre
finanziarie pubbliche o private.
Quali sono i Vostri risultati nel mondo delle start up e quali sono i Vostri
rapporti con gli incubatori di start up?
Siamo consapevoli che nel mondo delle start up i casi di successo, anche
nella migliore delle ipotesi, sono inferiori al 50%; quella di Veneto Sviluppo
è un’esperienza relativamente recente e non ci consente di trarre conclu-
sioni in proposito. Nondimeno siamo moderatamente soddisfatti dell’an-
damento complessivo delle start up dove abbiamo investito. Da una recen-
te indagine compiuta da Italia Sviluppo con il Politecnico di Milano è emer-
so che su 17 start up individuate come fortemente innovative e di eccellen-
za nel Veneto, ben cinque vedono presente nel loro capitale Veneto Svilup-
po. Un’attenzione particolare è stata riservata da Veneto Sviluppo agli
incubatori che operano in settori ad elevata tecnologia: la Finanziaria re-
gionale è entrata nel capitale di due società partecipate dall’incubatore
M31 di Padova (settore elettronica integrata) e, dopo aver condiviso l’av-
vio di una start up con l’incubatore HFarm di Roncade/Treviso (settore
digitale e comunicazioni), è entrata nel capitale dell’incubatore stesso. Il
nostro convincimento è che questi due incubatori rappresentino dei casi di
eccellenza con un grande potenziale sui quali è necessario investire.
Sappiamo dell’accordo per la condivisione con la Finanziaria del Friuli
Venezia Giulia “Friulia” di una società di gestione del risparmio (SGR):
quali iniziative congiunte state predisponendo?
L’accordo sottoscritto con Friulia prevede il controllo congiunto di una
SGR con lo scopo di investire nel capitale delle società del Nord Est. La
SGR gestirà un fondo di equity iniziale di 50 milioni di Euro (cosiddetto
“Fondo Sviluppo”) con l’obiettivo di entrare, anche con partecipazioni
minoritarie, nel capitale di aziende con prospettive di crescita di medie
dimensioni (tra i 10 e i 100 milioni di fatturato) che operano in settori vitali
per il territorio come l’alimentare, la moda, la meccanica, ma che per motivi
noscimento ha fatto seguito agli apprezzamenti di altri soggetti autorevoli
come la Presidenza del Consiglio e Union Camere Lombarde.
Nella Sua funzione di Presidente di Veneto Sviluppo incontra numerosi
colleghi nel ruolo di consulenti delle aziende che si avvicinano a Veneto
Sviluppo: cosa ci può dire?
Mi capita effettivamente di incontrare molti colleghi, ma mi piacerebbe
incontrarne ancora di più specie quando vengono trattati i temi della finan-
za agevolata e di nuove forme di finanziamento.
In genere quando le imprese sono assistite dai colleghi commercialisti le
pratiche e le istruttorie presentano buoni standard qualitativi, i tempi di
analisi si riducono e le probabilità di successo aumentano.
In occasione di vari convegni ho invitato i colleghi a farsi sempre più parte
attiva nei rapporti con Veneto Sviluppo, ma anche con altri enti nazionali
come SACE, Simest, Finest ed europei come BEI: gli spazi ci sono e, oltre ai
colleghi, ne tratterebbero un concreto beneficio le imprese.
Come vanno i bilanci di Veneto Sviluppo?
L’esercizio 2013 ha chiuso con un utile netto di 6,8 milioni di Euro; anche il
primo quadrimestre del 2014 è andato bene consentendoci di prevedere un
buon risultato per l’esercizio in corso. Sono soddisfatto di questi risultati
anche perché fanno seguito a due esercizi con bilanci negativi.
In considerazione del tipo di risorse gestite da Veneto Sviluppo, ancora più
importanti sono i risultati della gestione dei fondi regionali oggetto di una
contabilizzazione separata dal bilancio di esercizio.
Innanzitutto, grazie alle convenzioni poste in essere con le banche
cofinanziatrici, convenzioni che lasciano a carico di queste ultime la valuta-
zione di merito creditizio delle aziende e il relativo rischio, nessuna perdita
è stata subita nella gestione dei fondi agevolati rotativi che ammontano a
oltre 600 milioni di Euro. Nel 2013, a valere su tali fondi, abbiamo accolto
2.352 domande di cofinanziamento con una crescita del 10% circa rispetto
all’anno precedente. Ma il successo principale deriva dalle nuove forme di
garanzia avviate nel corso del 2013 in relazione alle quali sono pervenute a
Veneto Sviluppo in pochi mesi oltre 2.000 domande di garanzia, accolte per
una parte, circa 500, già nel 2013 e per larga parte delle rimanenti nei primi
mesi del 2014.Ad oggi Veneto Sviluppo ha superato l’obiettivo delle 10.000
operazioni di finanziamento in essere effettuate con il concorso di fondi o
garanzie regionali. In tutto ciò va sottolineato che Veneto Sviluppo ha una
struttura snella, basata su un organico di 32 dipendenti e che i maggiori
volumi di attività sono stati realizzati grazie ad un efficientamento della
struttura basato su nuovi strumenti informatici.
L'INTERVISTA - Giorgio Grosso
SEGUE DA PAGINA 3
Veneto - indicatori economici strutturali, anni 2011-2013 (
Euro milioni
)
0
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
60.000
Esportazioni di beni verso
l'estero
Importazioni di beni all'estero
Investimenti fissi lordi
2011
2012
2013*
Regioni
Val. ass.
Comp. %
Lombardia
345
19,6
Emilia-Romagna
200
11,4
Lazio
183
10,4
Veneto
148
8,4
Piemonte
137
7,8
Toscana
125
7,1
Trentino Alto Adige
83
4,7
Italia
1.759
100
Italia -Distribuzione delle start up innovative
nelle prime regioni italiane per consistenza
Fonte: Elaborazioni EconLab Research Network su dati Infocamere.
diversi, non ultimo il passaggio generazionale, potreb-
bero essere facile preda di gruppi industriali esteri inte-
ressati ad appropriarsi delle loro tecnologie e del loro
mercato.
Si tratta forse del primo accordo di questo tipo tra le
finanziarie di due regioni italiane peraltro governate nel
caso specifico da maggioranze di colore politico diver-
so. L’auspicio è che a questa iniziativa interregionale
ne possano seguire altre come l’eventuale costituzio-
ne di una SGR per la gestione di fondi di debito desti-
nati alla sottoscrizione di Mini bond.
Sappiamo del riconoscimento della Presidenza
del Consiglio a Veneto Sviluppo, cosa si può dire
in merito?
Il Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del
Consiglio ha scelto Veneto Sviluppo e altre due finanzia-
rie regionali per il trasferimento delle loro “best practices”
alle altre finanziarie regionali (nell’ambito del cosiddetto
“Progetto EPAS”). A seguito dell’avvio del Progetto,
Veneto Sviluppo ha avviato rapporti diretti con le finan-
ziarie delle Regioni Puglia, Campania e Sicilia ed è diventata in breve un punto
di riferimento per varie finanziarie regionali. Stiamo inoltre lavorando per costi-
tuire un tavolo permanente delle finanziarie regionali con lo scopo di farle
diventare i soggetti di raccordo tra le iniziative europee e nazionali sul credito
agevolato e le imprese del territorio.
Sappiamo anche da note testate economiche nazionali di un premio as-
segnato a Veneto Sviluppo come migliore azienda pubblica del Veneto:
una bella soddisfazione! Cosa ci può dire?
Il premio ci è stato assegnato dalle testate di Class, Italia Oggi e Milano
Finanza a fine 2013 ed è stato molto apprezzato anche perché negli anni
precedenti Veneto Sviluppo era stata spesso oggetto di aspre critiche da
parte della stampa. La soddisfazione è stata tanto maggiore perché il rico-