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NUMERO 218 - MARZO / APRILE 2014
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EZIO BUSATO
Ordine di Padova
IL COMMERCIALISTA VENETO
L'INTERVISTA - Giorgio Grosso
SEGUE A PAGINA 4
Un dottore commercialista alla guida della
finanziaria regionale Veneto Sviluppo S.p.A.
A
NCORAUNAVOLTAUNDOTTORECOMMERCIALISTA viene
chiamato alla guida di un ente economico regionale così importante
come Veneto Sviluppo, la finanziaria regionale del Veneto a suppor-
to delle imprese nel nostro territorio. Un evento che fa decisamente onore
alla nostra categoria professionale. Ho ritenuto pertanto utile per i lettori,
colleghi professionisti e non solo, porre una serie di domande anche tecni-
che al presidente dott. Grosso proprio per far conoscere le varie tipologie
di attività che Veneto Sviluppo svolge, a chi sono destinate le risorse
regionali, quali sono le principali linee di intervento, quali sono stati i risul-
tati e i fondi dedicati nel mondo delle start up, quali sono state le misure
anticrisi adottate proprio in questo particolare momento critico per l’intera
economia della nostra regione, quale lo stato attuale delle aziende in Veneto,
quali sviluppi dobbiamo attenderci dal recente accordo con la finanziaria
del Friuli Venezia Giulia “Friulia” e, non ultimo, per avere una sua opinione
in merito il ruolo dei consulenti delle aziende che si avvicinano a Veneto
Sviluppo. Ringrazio fin da ora a nome del giornale il collega di Treviso per
l’intervista che ci ha concesso.
Caro Presidente, per poter informare i lettori della nostra rivista sulle
opportunità e sulle funzioni che svolge la nostra finanziaria regionale
sul nostro territorio, chi è Veneto Sviluppo?
Veneto Sviluppo è una società per azioni costituita oltre
trent’anni fa mediante un’apposita legge regionale per con-
correre a realizzare i programmi della Regione del Veneto in
campo economico. La società è una finanziaria sottoposta
alla vigilanza di Banca d’Italia. Il capitale sociale è possedu-
to per il 51%dalla Regione del Veneto e per il restante 49%dai
principali gruppi bancari nazionali. La società ha un patrimo-
nio netto di circa 130milioni di Euro, ma ciò che è più importan-
te, oltre al proprio patrimonio, gestisce risorse regionali per
oltre 700 milioni di Euro. Le risorse regionali sono gestite a
beneficio esclusivo delle PMI (secondo la normativa UE: so-
cietà con meno di 250 dipendenti e meno di 50 milioni di Euro
di fatturato annuo) che hanno la sede operativa nel Veneto.
Può essere utile sapere che la maggior parte delle regioni ita-
liane dispone di una propria società finanziaria.
Quali sono le linee di intervento di Veneto Sviluppo?
La Finanziaria regionale opera prevalentemente su tre linee di intervento:
- Finanziamenti agevolati. Veneto Sviluppo interviene come soggetto
finanziatore assieme ad una banca con una quota massima del 50% del
finanziamento complessivo. Le risorse destinate a questa linea d’interven-
to ammontano a circa Euro 600milioni. Sulle proprie quote di finanziamento
Veneto Sviluppo non richiede alcun interesse.
- Garanzie. Le risorse attualmente destinate a questa linea di intervento
ammontano ad Euro 34 milioni.
- Investimenti partecipativi nel capitale di rischio delle società. A questa
linea d’intervento sono destinati circa 100 milioni di Euro tra risorse dirette
di Veneto Sviluppo e “fondi di equity”. La Società gestisce inoltre alcune
partecipazioni societarie di proprietà della Regione del Veneto su mandato
di quest’ultima.
Visto che la carica di Presidente della Finanziaria regionale Le consen-
te di avere un osservatorio privilegiato sulle imprese, quale messaggio
può dare ai colleghi sullo stato delle nostre aziende del Veneto e che
cosa chiedono ai dottori commercialisti ed esperti contabili?
Vedo tutti i mesi alcune centinaia di istruttorie presentate dalle aziende e ho
un dialogo continuo con i consiglieri di Veneto Sviluppo nominati dalle
banche. Da alcuni mesi assisto ad una leggera ripresa del portafoglio ordini
delle imprese e i rappresentanti delle banche mi confermano che anche la
domanda di finanziamenti per l’edilizia residenziale ha interrotto la caduta.
Purtroppo resta il problema strutturale del credito bancario: in Italia le ban-
che finanziano ancora il 70%-80% del debito delle aziende contro una me-
dia europea inferiore al 50%; dobbiamo essere consapevoli che la crisi ha
dato solo l’avvio ad un cambiamento strutturale del credito che durerà
anni. Compito dei colleghi commercialisti ed esperti contabili è di indurre
gli imprenditori a programmare per tempo i loro fabbisogni di cassa e a
cercarli anche al di fuori del tradizionale canale bancario. Penso ai fondi
agevolativi e ai fondi di garanzia delle finanziarie regionali e del Mediocre-
dito Centrale (per quest’ultimo ricordo la nuova Sabatini), ai fondi di equity
e di debito (destinati alla sottoscrizione di “Mini bond”), alla SACE, ai
fondi BEI e di altri istituti di credito comunitari. L’utilizzo della maggior
parte di queste fonti di finanziamento richiede un salto culturale importan-
te: a titolo di esempio l’accesso ai Mini bond richiede una progettualità tale
da giustificare un costo della provvista finanziaria relativamente elevato
(ma sensibilmente meno elevato dell’IRR atteso dai fondi di equity) e la
familiarizzazione con un tema ancora poco conosciuto come il “rating”,
l’accesso ai fondi BEI richiede dimensioni importanti che possono essere
raggiunte dalle PMI solo con le reti d’impresa.
Quali misure di intervento sono state messe a punto con la Sua Presi-
denza?
La mia nomina al vertice della Finanziaria regionale è avvenuta nel luglio
2012. Ho dedicato il primo semestre di attività al rinnovo della Direzione di
Veneto Sviluppo con la nomina di un nuovo Direttore Generale e di un
nuovo Vice Direttore e alla redazione del piano industriale 2013-2015. La
gestione successiva è stata caratterizzata sia dal rilancio e/o
consolidamento di misure preesistenti che dall’avvio di nuove
misure.
In particolare è stata data nuova enfasi alla cosiddetta “Mi-
sura anticrisi” e agli investimenti partecipativi nel capitale di
rischio delle società. Sono state avviate due nuove fonda-
mentali misure nel settore delle garanzie: la misura dei
“Tranched Cover” (inclusa da Unioncamere Lombarde tra le
“best practice” delle finanziarie regionali) e della
“Riassicurazione del Credito” (considerata una delle misure
più importanti introdotte dalla Finanziaria regionale nella sua
storia), grazie al coinvolgimento diretto di tutti gli otto “Con-
fidi vigilati” del Veneto e di circa 70 banche. Le nuove misure
consentiranno di erogare con i primi due interventi avviati
finanziamenti per circa 900milioni di Euro a circa 10.000 im-
prese (al 31 dicembre 2013, in soli cinque mesi, erano già
pervenute a Veneto Sviluppo oltre 2.000 domande a valere sulle nuove
garanzie). La gestione del notevole incremento di pratiche è stata resa possi-
bile da una revisione del processo organizzativo. In particolare, per la mag-
gior parte dei fondi di rotazione i vari regolamenti esistenti sono stati sosti-
tuiti da un regolamento unico. L’adozione della “domanda elettronica” ha
consentito di avviare con confidi e banche un sistema di accreditamento
delle domande unico e immediato. Per il 2014 contiamo di avviare un ulterio-
re intervento di Riassicurazione del Credito oltre ad alcuni nuovi progetti,
in particolare per l’utilizzo dei fondi BEI e per dare un supporto alle iniziati-
ve promosse da vari soggetti in tema di Mini bond.
Come si rapporta Veneto Sviluppo con le aziende in crisi? Quali nuovi
strumenti sono stati ideati dalla Vostra struttura in questo contesto?
La normativa UE vieta l’uso di fondi pubblici (tali sono i fondi regionali
affidati in gestione a Veneto Sviluppo) per aiutare le aziende in crisi. Un tale
utilizzo dei fondi pubblici ricadrebbe nel divieto degli “aiuti di Stato”.
Dovendo rispettare il divieto in questione, Veneto Sviluppo ha creato una
misura, cosiddetta “Misura anticrisi”, destinata a finanziare le aziende che
presentano delle particolari criticità come insoluti, accumulo anomalo di
scorte, crediti scaduti verso la pubblica amministrazione, ecc., ma che non
sono ancora qualificabili in base alla normativa europea come aziende in
crisi. Nel 2013 Veneto Sviluppo ha accolto circa 1.000 richieste a valere
sulla “Misura anticrisi” con una crescita esponenziale rispetto alle circa
150 dell’anno precedente.
Quali caratteristiche e quali obiettivi hanno i fondi di equity che gesti-
sce Veneto Sviluppo?
Veneto Sviluppo gestisce due fondi di equity che dispongono di risorse