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NUMERO 215 - SETTEMBRE / OTTOBRE 2013
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IL COMMERCIALISTA VENETO
L'Italia è povera, gli italiani ricchi
GIORNO PER GIORNO
M
i è piaciuto l’articolo di Rebecca
sul n. 213 del nostro giornale. Dà
una chiara idea della costante pro-
gressione del debito pubblico ed è
una simpatica immagine di come rappresentare, a
metri, la incredibile quantità di moneta. Capire e
comprendere, hanno infatti la stessa etimologia e
un duplice significato: la capacità di intendere, ma
anche la capacità di una bacinella.
E’ bello consentire al cervello di avere una chiara
rappresentazione di quello che stiamo dicendo:
di contenere l’idea. Unmilione di milioni di miliar-
di a me non dice niente. Un debito pubblico di
2.100miliardi mi commuove inmaniera limitata.
Mi commuove di più sapere che la mia parte del
debito pubblico è attorno ai 35 mila Euro.
Mi spaventa quasi pensare che la mia larga fami-
glia, composta da figli e nipoti, ha un debito nei
confronti della collettività che rasenta il mezzo
milione di euro. Propongo un giochino che non
ha nulla di scientifico, ha qualche dato impreciso
o superato, ma, mettendo vicino ai valori assolu-
ti dello Stato, anche l’onere che ciascuno di noi
ha a proprio carico, permette una lettura più chia-
ra e comprensibile.
Nelle ultime due colonne ho messo le attività e le
passività dell’ Italia e di ciascun italiano, stiman-
do una sorta di situazione patrimoniale. E’ sinte-
tica e superficiale, ma evidenzia chiaramente che,
se la situazione patrimoniale del Paese pesa per
INUMERIDEGLI ITALIANI
Lo Stato Gli italiani
Valori assoluti Pro capite povero ricchi
PIL
1.560.000.000.000 26.000
DEBITO PUBBLICO
2.050.000.000.000 34.167 -34.167
di cui titoli di Stato
1.350.000.000.000 22.500
debito pubblico presso stranieri
720.000.000.000
SPESA PUBBLICA
820.000.000.000 13.667
di cui: interessi sul debito
79.000.000.000 1.317
onere teorico per ogni 1 per cento 13.500.000.000 225
RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE 9.525.000.000.000 158.750
158.750
di cui immobili
4.950.000.000.000 82.500
di cui patrimonio finanziario
2.500.000.000.000 41.667
RISERVE BANCA D’ITALIA 125.000.000.000 2.083 2.083
di cui oro (2.452 tonnellate)(32 al g.) 79.000.000.000 1.317
DEPOSITI BANCARI
727.000.000.000 12.117
12.117
IMPIEGHI BANCARI
1.369.000.000.000 22.817
-22.817
DEBITO DELLE FAMIGLIE
420.000.000.000 7.000
-7.000
IMPOSTE
380.000.000.000 6.333
EVASIONE STIMATA
300.000.000.000 5.000
pari a IMPOSTA EVASA
120.000.000.000 2.000
CORRUZIONE
70.000.000.000 1.167
SOMME GIOCATE (lotto e simili) 79.000.000.000 1.317
di cui l’erario incassa
9.298.000.000 155
Stima dei depositi italiani in Svizzera 160.000.000.000 2.667
2.667
Immobili pubblici alienabili
425.000.000.000 7.083 7.083
Partecipazioni pubbliche
132.000.000.000 2.200 2.200
TOTALI
-22.801 143.717
Gli abitanti in Italia sono circa 60 milioni, poco meno dell’ 1% degli abitanti del mondo (circa 7 miliardi) (alla
fine del 1700 erano 1 miliardo). Si stima che l’importo globale dei titoli tossici sia 10/11 volte il PIL mondiale:
in questo caso l’onere teorico per ogni concittadino del mondo sarebbe di circa 250/270 mila euro.
LIBRI
Dal 2006 il
“diniego di detrazione per
consapevolezza”
di omesso versamento IVA
altrui è misura antifrode creata dalla Corte di
Giustizia dell’Unione europea e senz’altro
recepita dalla Cassazione civile e dalla
giurisprudenza di merito.
Trattasi di una misura che presenta profili
critici sul piano sistematico in quanto non
prevista nelle Direttive comunitarie, non
coerente con il principio di neutralità dell’IVA
e disattesa dalle scelte del legislatore naziona-
le; misura altresì che ha creato effetti sorpre-
sa laddove applicata ad anni precedenti al 2006
e fonte di incertezze interpretative, accentuate
in Italia in un processo ove tuttora non è
un onere di circa 23.000 euro sulle spalle di cia-
scun italiano, lo stesso italiano, personalmente,
ha un attivo di circa 144.000 euro.L’Italia è pove-
ra, ma gli italiani sono ricchi. E questo vuol dire
che in questi ultimi sessanta/settanta anni la po-
litica ha consentito un forte, indebito, arricchi-
mento di alcune categorie a spese dello Stato.
Da questo possiamo arrivare anche a qualche
considerazione.
Personalmente penso che gran parte della ric-
chezza personale sia andata in quell’area del
Alla luce dei principi di certezza del diritto e proporzionalità
Giovanni Moschetti,
"Diniego di detrazione per consapevolezza"
nel contrasto alle frodi IVA,
CEDAM editore
ammessa la prova testimoniale.
Lo studio si propone di investigare le origini
di tale misura e di confrontare, in una ricerca
comparata, le soluzioni elaborate dai legislato-
ri di Regno Unito, Germania e Francia.
Il tema presenta profili interessanti di divisio-
ne dei poteri all’interno dello Stato, tra il
giudiziario ed il legislativo, ma anche tra fonti
comunitarie e fonti nazionali (c.d.
“controlimiti”).
L’autore compara lamisura antifrode creata
dalla giurisprudenza con quella di cui all’art.
60 bis, Decreto IVA, introdotta dal nostro
legislatore nel dicembre 2004, misura che,
rispetto al
“diniego di detrazione per consa-
pevolezza”
, è conforme ai principi comunitari
di certezza del diritto e proporzionalità.
Giovanni Moschetti
è professore a contratto di Diritto tributario
presso l’Università di Padova.
Ha ottenuto un Master in Diritto tributario
internazionale presso l’Università di Leiden
(The Netherlands).
Avvocato in Padova e Verona, è autore di vari
articoli in riviste specializzate di Diritto
tributario.
Paese che ha saputo approfittare della inefficienza
dello Stato: non stonerebbe se, in parte, potesse
essere restituita alla collettività e non mi parreb-
be così illogica e ingiusta una attenta imposta
patrimoniale.
Ma questo è un altro discorso, che qui non vo-
glio affrontare. Ame basta dare un quadro sinte-
tico e superficiale della nostra situazione: cia-
scuno tragga le proprie conclusioni.
PaoloLenarda
Ordine di Venezia
FilippoCarlin
Ordine di Rovigo