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NUMERO 213 - MAGGIO / GIUGNO 2013
IL COMMERCIALISTA VENETO
I
l debito pubblico italiano
è in costante conti-
nua crescita, da circa 30 anni. Prima era quasi
inesistente. Nello stesso tempo anche la spe-
sa pubblica corre, e corre evidentemente di più
delle entrate. La tantomillantata “spending review”
è solo una dichiarazione di facciata; non si riduce
la spesa, o meglio, si riducono certe spese essen-
ziali (sanità e istruzione), ma non si riducono o si
riducono troppo poco altre spese (spese militari,
spese per la politica, spese per il malaffare).
Ogni governo ha le sue colpe, anche Ciampi e
Amato, da taluno ritenuti invece virtuosi, sotto
questo aspetto. Da uno studio del Ministero del-
l’Economia e delle Finanze “La spesa dello Stato
dall’unitàd’Italia.Anni 1862–2009" riportiamo i dati
della spesa pubblica. In tale studio risulta che per il
2009 la spesa complessiva è stata di 699 miliardi di
Euro. Da tale tabella riportiamo la spesa, a valori
espressi in base ai prezzi 2009, per qualche anno.
Nel 2013 la spesa è stata stimata sull’ordine degli
800miliardi di Euro.Afronte di queste spese, nella
tabella qui sotto questo l’andamento del debito
pubblico italiano dal 1980 a oggi.
FINANZA
La riduzione del debito pubblico in Italia
MISSION IMPOSSIBLE
GIUSEPPE REBECCA
Ordine di Vicenza
ANDAMENTODELDEBITO PUBBLICO IN ITALIA /
Dati in miliardi di Euro
Anno
PIL
DebitoAmministrativo Saldo interessi
Deltadebitopubblico
Governi
PubblicoConsolidato
1980
203
114
8
-
Cossiga I – II - Forlani
1981
244
141
10
27
Forlani – Spadolini I
1982
288
169
17
28
Spadolini II – Fanfani VI
1983
335
203
24
34
Fanfani VI – Craxi I
1984
383
247
30
44
Craxi I
1985
430
300
34
53
Craxi I
1986
475
357
38
57
Craxi I –Craxi II
1987
520
417
38
60
Craxi II – Fanfani VI – Goria
1988
577
481
45
64
Goria – De Mita
1989
634
553
55
72
De Mita – Andreotti VI
1990
701
668
67
115
Andreotti VI
1991
766
755
83
87
Andreotti VI –VII
1992
806
850
94
95
Andreotti VII – Amato I
1993
830
960
101
110
Amato I – Ciampi
1994
878
1.069
93
109
Ciampi – Berlusconi I
1995
947
1.151
102
82
Dini
1996
1.004
1.214
108
63
Dini – Prodi I
1997
1.049
1.238
92
24
Prodi I
1998
1.091
1.254
82
16
Prodi I – D’Alema
1999
1.127
1.282
71
28
D’Alema
2000
1.191
1.300
72
18
D’Alema –Amato II
2001
1.249
1.358
75
58
Amato II – Berlusconi II
2002
1.295
1.369
68
11
Berlusconi II
2003
1.335
1.393
65
24
Berlusconi II
2004
1.400
1.445
63
52
Berlusconi II – Berlusconi III
2005
1.423
1.513
67
68
Berlusconi III
2006
1.475
1.582
68
69
Berlusconi III – Prodi II
2007
1.554
1.599
78
17
Prodi II
2008
1.575
1.663
80
64
Prodi II – Berlusconi VI
2009
1.520
1.769
106
Berlusconi VI
2010
1.552
1.851
82
Berlusconi VI
2011
1.578
1.907
56
Berlusconi VI – Monti
2012
1.566
1.989
82
Monti
2013
genn.
2.023
34
Monti
19 6 0
52 m ili a r d i
19 7 0
1 19 m ili a r d i
19 7 5
1 68 m ili a r d i
19 8 0
3 50 m ili a r d i
19 8 5
4 37 m ili a r d i
19 9 0
5 89 m ili a r d i
19 9 5
5 97 m ili a r d i
20 0 0
6 63 m ili a r d i
20 0 5
6 76 m ili a r d i
20 0 9
6 99 m ili a r d i
1
Si stima che una persona possa contare 200 biglietti da 100 al minuto pari a 12.000 all’ora e 96.000 al giorno di 8 ore. Per un anno di lavoro, stimato in 220 giorni lavorativi, abbiamo
21,12 milioni di biglietti annui. In 40 anni di lavoro, si hanno 845 milioni di biglietti. Il debito pubblico è fatto da 20 miliardi di biglietti da 100. Servono quindi 24 persone (845 x 24
= 2.028) che lavorino 40 anni, sempre, mai una malattia, mai uno sciopero, per un lavoro così noioso. Se fossero un po’ più veloci, forse basterebbero anche solo 20 persone.
2
Equatore km 40.075. Biglietto da 100 euro: larghezza cm. 14,75. L’Equatore è equivalente a 271,7 miliardi di biglietti da 100 euro. Per fare 2.000 miliardi di euro si gira
l’Equatore oltre 7 volte (7,36 per l’esattezza).
Andamento della spesa
pubblica in Italia
Cosa aspettarci? Nulla di positivo.
I problemi dati dalle spese non sono affrontati in
modo sufficientemente deciso, e le entrate, an-
che a causa di una politica solo ora da tutti rite-
nuta recessiva, in un periodo tra l’altro già ca-
ratterizzato da una crisi mondiale, non potranno
che diminuire. La questione è del tutto
irrisolvibile, salvo decisioni forti.
Ma per non deprimerci troppo, ecco intanto
qualche aspetto curioso del debito pubblico. Si
tratta di un importo che nessuna persona al mon-
do riuscirebbe mai a contare, in tutta la sua vita.
Ma anche ove si volesse proprio contarlo mate-
rialmente, questo debito, servirebbero molte per-
sone che per tutta la loro vita non facessero altro
1
.
Almeno 20 persone che contano, per tutta la loro
vita, fino alla pensione.
Con il rischio che, arrivati alla fine, il debito sia
ancora aumentato.
Se ragioniamo invece in termini di lunghezza, il
debito pubblico tradotto in biglietti da 100 euro è
lungo 7 volte l’Equatore
2
. Pare incredibile, ma è
proprio così.