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NUMERO 210 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2012
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IL COMMERCIALISTA VENETO
al quale si attengono con estremo rigore
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e come vedi i risultati non si sono
fatti attendere in Italia.
La verità è che il problema è globale, tanto che il Wall Street Journal in un
articolo del 2010
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, titolava “Vale la pena di combattere il narcotraffico” e
questo anche in considerazione del fatto che si devono spendere i soldi dei
contribuenti per aiutare delle persone a infrangere la legge in sicurezza
senza che il problema venga risolto alla radice, forse sarebbe il caso di
ripensare all’intero puzzle altrimenti …
Altrimenti il futuro sarà sempre peggio!
NOCCIOLO DELLA QUESTIONE
E’ questa la fine della storia?
Se tendi a farmi dire qual è il nocciolo della questione, mi rifiuto perché
parlando con Piero, il riciclatore, mi ha detto che loro hanno copiato i
romani, e mi ha parlato della loro saggezza e della locuzione che tutti cono-
scono ma di cui tutti ignorano il vero significato:
pecunia non olet
.
Troppo spesso, purtroppo ci si limita alla sua traduzione (Il denaro non ha
odore), al massimo si conosce l’origine (trattasi della sfida che il figlio
dell’imperatore Vespasiano, Tito, avrebbe rivolto al padre tirando alcune
monete nei bagni per avere messo l’ennesima tassa (quella sull’urina),
senza avere il tempo per fermarsi e ...
E in realtà non si coglie il cinico senso che il mezzo non determina l’inten-
zione (il nuovo uso del denaro potrebbe essere positivo o non disdicevole)
e che la provenienza non darebbe alcuna connotazione positiva o negativa
al mezzo/strumento che è il denaro. Possiamo trarne qualche lezione?
Oh si, tante lezioni che non potete immaginare.
Mi limiterò a quella basilare: poche cose rivelano i caratteri nazionali più dei
soldi. E in questo momento c’è una totale sfiducia dello Stato nei confronti
del cittadino derivante da svariate giustificazioni (in particolare l’evasione
fiscale) così come c’è una totale sfiducia del cittadino nei confronti dello
Stato derivante anche qui da svariate giustificazioni (foresta di privilegi,
spreco del denaro pubblico ovvero spesa pubblica improduttiva, pubblica
amministrazione inefficiente per finire con una pressione fiscale asfissiante
e non più tollerata dai cittadini).
Ma è proprio questo fallimento del rapporto tra Stato e cittadino che non
ha motivo di essere e che loro vogliono.
Noi abbiamo inventato la cambiale, grande invenzione e noi abbiamo in-
ventato i mini-assegni che negli anni 70 del secolo scorso hanno invaso
l’Italia come le Barbie il mondo (nonostante una normativa diciamo …a
essere generosi …zoppa ma la gente non si ricorda quel clima di fiducia che
c’erà nonostante la tempesta petrolifera/monetaria in essere allora) e noi
per primi abbiamo proposto per uscire da questa crisi finanziaria l’emissio-
ne degli Eurobond.
Intuizioni geniali che potrò completare andando al nocciolo del discorso.
Sino ad ora ho parlato di evasione fiscale, ma quando parliamo di riciclaggio
di denaro sporco e lotta al terrorismo è tutta un’altra cosa
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.
In realtà, come mi ha confermato Piero, il riciclatore, la normativa
antiriciclaggio è una normativa a sgabello dove la prima gamba è costituita
dalla normativa stessa, la seconda gamba dalla lotta frontale al riciclaggio
mentre la terza gamba manca del tutto.
Tesi interessante, vuoi fare delle precisazioni?
Certamente, la seconda gamba dovrebbe concentrarsi unicamente sulla
repressione del riciclaggio e in particolar modo dei reati presupposti, alla
luce del fatto che se non c’è il reato presupposto non c’è riciclaggio e
quindi vi è un disvalore, quasi fisico, nella percezione dei cittadini.
E le cose non cambierebbero nel caso dell’introduzione dell’autoriciclaggio
(ad esempio derivante da evasione fiscale) per le ragioni sopra indicate.
In ordine poi alla terza gamba, mancando, lo sgabello è instabile, ed è
instabile perché non sono state fatte quelle riforme culturali all’ingrosso e
al dettaglio tali da permetterti di vincere la guerra e non solo delle battaglie.
Le mafie hanno tempo e in ogni caso i soldi sono già all’estero anche se le
decisioni per ora sono ancora prese in Italia
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.
A sentirti della normativa antiriciclaggio possiamo farne a meno, vero?
Esatto. Se i soldi sono all’estero, questa normativa che senso ha?
Ma vi è di più!
Si deve sposare in pieno la dottrina Siciliotti
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in materia di antiriciclaggio,
nel senso che deve essere integralmente rivista con un ritorno allo spirito
originario così come recepito nella Direttiva 91/308/CEE del Consiglio del
10 giugno 1991, al fine di evitare che venga percepita come tassa sul futuro
visto i risultati ovvero in ordine agli obblighi venga altresì percepita ingiu-
sta dai cittadini e dagli intermediari in quanto tenuti a questi gratuitamente,
quando al contrario lo Stato per un altro servizio primario come la GIUSTI-
ZIA paga in prima persona sia per le infrastrutture che per le risorse umane.
Con libero pensiero, a mio parere bisognerebbe trovare delle soluzioni
alternative per porre fine a questa inaccettabile situazione in considerazio-
ne del fatto che deve considerarsi anche l’antiriciclaggio quale servizio
primario con tutte le conseguenze del caso.
Allora, che cosa bisogna fare per avere una normativa equilibrata?
Quando ti parlavo di asimmetria, se in natura può essere positiva, in econo-
mia è dannosa in quanto può produrre il collasso del mercato, la selezione
avversa e l’azzardo morale
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.
Cosa che puntualmente è avvenuta!
Ma ti dirò di più se la MORALE è la scienza del bene e detta le norme non
di ciò che è, ma di ciò che dovrebbe essere, saltando alcuni passaggi leziosi
la conclusione è che le leggi economiche non possono contrastare con
quelle morali, cosa che con la normativa antiriciclaggio succede (per decre-
to legge ci hanno tolta la possibilità di usare il denaro contante).
E questo non può andare bene, o no?
Vero, direi che bisogna fare le piccole cose che ti aiutano a vincere la guerra
ma non a perdere la pace come sta succedendo adesso (da ultimo con i
soldi virtuali - on line - e i pagamenti invisibili).
Si potrebbe iniziare a fare un Regolamento Europeo che vincola ed è
self
executing
per tutti gli Stati della UE invece di fare più Direttive Europee
dove ogni Stato le può recepire quando e come vuole, così da normare in
modo uniforme tutta l’Unione Europea contribuendo a porre un primo mat-
tone per la costruzione della casa comune europea.
DRINDRINDRIN. Telefonata in arrivo
,Antonio scusami ma hanno aper-
to i microfoni e le linee sono bollenti.
Con questa telefonata chiudiamo l’intervista, c’è Alessandro in attesa,
vuoi rispondergli Antonio? Se proprio insisti, va bene.
Ciao Antonio, sono Alessandro, magari è imbarazzante ma volevo chieder-
ti, tu che hai potuto parlare con un vero riciclatore, è vero che si guadagna
molto e poi volevo chiederti se è pentito del lavoro che fa?
Domanda imbarazzante no, … è che non me l’aspettavo proprio.
Comunque, Piero, il riciclatore,mi ha detto che si guadagna benema non le cifre
che si vuole pensare. E mi ha detto anche che deve considerarsi quale lavoro
usurante visto che c’è sempre il rischio del licenziamento che mi ha spiegato
non è quello della società civile, ma della società mafiosa, ossia terminale.
In ordine alla seconda domanda, a sentire loro, non fanno nulla di male.
Al contrario, Piero, il riciclatore è preoccupato di rimanere disoccupato se
la società civile smetterà di fare normative per avere ragione e incomincerà
per esigenze imprescindibili a fare quelle giuste, con il risultato di arrestare
veramente tutti i criminali.
Un saluto Alessandro.
Dimmi la verità Antonio, un ascoltatore dice che non hai risposto alle do-
mande che ti sei posto, di chi è la colpa e perché è successo?
Luigi ha ragione lui, è stato attento a quello che ho detto, ma anche non ha
ragione perché vedi in modo sfumato io ho risposto e a questo punto il
problema non è più mio.
D’altra parte a frequentare i pifferai l’arte si apprende per forza!
E con questo scappo che mi devo incontrare con ................................ sai è
molto importante nell’ambiente.
Lui è veramente magico e, Piero, il riciclatore, gli ha parlato di me e lui è
rimasto molto impressionato.
Senti Antonio ma cosa ne pensi se dopo questo incontro con il magico,
facciamo una puntata dedicata? Forse è meglio uno special vero?
Luigi, sono veramente di fretta, ti farò sapere...................
SEGUE DA PAGINA 18
Riciclaggio & terrorismo
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Per completezza espositiva il teorema di Arrow è un risultato matematico, ma è spesso espresso in termini non matematici il cui significato è che non possiamo escludere
la possibilità di conflitti irrisolvibili cosicché anche in condizioni di ottimalità la democrazia/normativa non sempre funziona in quanto impedite dalla mancata adeguata
informazione (semplificando stiamo parlando della cd. asimmetria informativa) unita al comportamento opportunistico della burocrazia.
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Le vie segrete del denaro nell’era dell’economia globale
di G. Palumbo Edito da Centro Universitario di Studi Strategici e Internazionali - pag. 124
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Il terrorismo è stato fortemente voluto dagli americani sulla spinta emotiva dei morti conseguenti agli atti di terrorismo dell’undici settembre 2001 anche se ora si stanno
accorgendo che fanno meno morti i terroristi dei loro cittadini che settimanalmente, fanno stragi di innocenti nei campus o scuole o supermercati.
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Prodotto Interno Mafia – Einaudi 2011 pag. 84.
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E’ la nota lettera del Past President del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Claudio Siciliotti, inviata ai presidenti dei 143 Ordini
territoriali, nella quale replica alla trasmissione di Raitre, Report, del 13 maggio 2012.
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Michael Spence - Premio Nobel per l’economia anno 2001.