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NUMERO 210 - NOVEMBRE / DICEMBRE 2012
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IL COMMERCIALISTA VENETO
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Banca Monte dei Paschi di Siena 7,20%, Banco Popo-
lare 9,61%, Intesa San Paolo 10,07%, UniCredit 9,86%,
UBI Banca 9,24%.
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L’acquisto di case di proprietà rende infatti minore
l’incidenza di investimenti speculativi nel settore im-
mobiliare, con una conseguente riduzione del rischio di
credito sopportato dagli istituti creditizi.
impieghi per ben 2 miliardi nel solo caso del Ban-
co Popolare. Basilea 2 ha infatti previsto che at-
traverso la ponderazione per il rischio effettuata
internamente, gli accantonamenti di capitale ne-
cessari per l’erogazione di credito vengano ri-
dotti.
Il 3 ottobre 2012 l’EBA ha pubblicato il proprio
report inmerito alla capitalizzazione bancaria: più
di 200 miliardi euro iniettati nel patrimonio delle
banche. Non tutte le banche godono però dello
stesso stato di salute: si va dal 10,07% di Intesa
al 7,20% di MPS, che non raggiunge neppure il
livellominimo
8
.
Nonostante nel documento ufficiale dell’EBA
fosse indicato espressamente che il
raggiungimento della solidità patrimoniale richie-
sta dovesse effettuarsi in via preferenziale attra-
verso una politica di ritenzione degli utili e di ridu-
zione di bonus e compensi ai dirigenti, è chiaro
che, come le stesse banche hanno ammesso, la
riduzione degli attivi a rischio, quindi degli impie-
ghi bancari, è risultata la soluzione più veloce pra-
ticabile, ma allo stesso tempo cagionevole di seri
contraccolpi sull’economia reale. Credito assente
o condizioni improponibili per accedervi sono temi
ben noti alla maggioranza delle imprese.
Tempi duri per le banche quindi
? Non per tutte.
Le singole autorità di vigilanza nazionali godono
ancora di un’ampia discrezionalità e possono ri-
velarsi particolarmente indulgenti con le vigilate
conterranee. Basti pensare alla differente
ponderazione per il rischio di attività similari, che
causa forti distorsioni a livello concorrenziale:
un mutuo residenziale viene ponderato per l’8,5%
in Svezia contro il 19,6% in Italia. Assurdo pare
poi il caso dell’Irlanda, dove nonostante lo scop-
pio della bolla immobiliare la ponderazione è al
10%. Ciò determina un acuirsi della concorrenza
per motivi esclusivamente contabili, che nulla han-
no a che vedere con l’effettiva rischiosità
dell’
asset
, se si considera peraltro che in Italia l’80%
della popolazione vive in casa di proprietà
9
.
Qualcosa sembra essersi mosso nel maggio scor-
so al momento dell’approvazione della Direttiva
Europea relativa a Basilea 3: l’ABI (Associazio-
ne Bancaria Italiana) ha ottenuto l’approvazione
del
PMI Supporting Factor
, un correttivo pari al
76,19% per i prestiti alle PMI, che diminuisce
l’onerosità dei prestiti al settore produttivo, poi-
ché permette di ottenere un requisito patrimoniale
equivalente a quello vigente (8%), anziché al
10,5% previsto da Basilea 3.
Si riportano nella tabella
qui a fianco alcuni
punti di approfondimento relativamente alle
tematiche affrontate, evidenziando le poten-
ziali conseguenze a livello bancario, imprendi-
toriale e professionale.
SEGUE DA PAGINA 14
Banche tra Basilea 3 e regolamentazione europea
Intervento
Ricadute a livello
di Banche
Ricadute a livello
di Imprese
Ricadute a livello
di Professionisti
Buffer di
conservazione
del capitale
Politiche di ritenzione
degli utili e riduzione
dei bonus ai dirigenti
Possibili riduzioni
dei compensi ai sindaci
e/o ai membri del CDA
Inasprimento dei
coefficienti
patrimoniali
Aumento del costo di
funding
nei mercati
finanziari
Aumento dei tassi
applicati
Inasprimento dei
coefficienti
patrimoniali
Riduzione degli
impieghi e/o
innalzamento tassi
Riduzione del credito e/o
aumento del costo dello
stesso per PMI prive di
rating
o particolarmente
rischiose
,
eventuale
emissione di bond
societari o finanziamenti
presso banche estere a
tassi inferiori
Consulenza in materia
fiscale relativamente
alle emissioni di
obbligazioni societarie
e supporto nell’attività
di reperimento fondi
presso interlocutori
esteri
Inasprimento dei
coefficienti
patrimoniali
Maggiore attenzione
alla strategia
finanziaria, quindi alla
redazione di business
plan, budget ed analisi
dei flussi di cassa
(rendiconto finanziario)
Sarà fondamentale
garantire reportistica
aggiornata in modo
tempestivo e perciò
sarà necessario un
potenziamento della
funzione Amministra-
zione, Finanza e
Controllo.Il tutto sarà
a vantaggio delle PMI
stesse che potranno
controllare la dinami-
ca della propria
gestione e quindi il
grado di efficienza ed
efficacia raggiunto
Supporto nell’attività
di pianificazione
finanziaria del cliente
per garantire report
tempestivi
ed aggiornati, che
analizzino in maniera
esaustiva sia il profilo
quantitativo
che qualitativo
dell’azienda
Inasprimento dei
coefficienti
patrimoniali
Inasprimento delle
condizioni quantitative
(limite fido) e
qualitative (tasso) dei
canali di finanziamento
Necessità
di riorganizzare
la struttura
organizzativa
per esprimere una
redditività
sufficientemente
elevata
Analisi economico-
patrimoniale e
finanziaria delle PMI
per porre in atto le
dovute correzioni al
fine di ottenere un
rating
bancario tale per
cui il costo del finan-
ziamento sia sostenibi-
le in relazione alla
redditività espressa
dall’azienda
Inasprimento dei
controlli per le
attività fuori bilancio
Riduzione
dell’operatività legata
ad
asset
rischiosi e/o
utilizzo di piattaforme
regolamentate
Necessità di un’atten-
ta e circostanziata
vigilanza in merito
ad operazioni con
derivati, prestiti titoli,
prestiti contro
termine ad opera del
Collegio Sindacale
o del Consiglio di
Sorveglianza
Riduzione
della leva
Deleveraging
non
correlato alla
ponderazione delle
attività per il rischio e
quindi fonte
didistorsioni poiché
creerà un incentivo
a liberarsi di
asset
a
basso rendimento atteso
in favore di altre
più redditizie, ma
allo stesso tempo più
rischiose
Possibili riduzioni dei
finanziamenti meno
rischiosi e quindi
meno redditizi a
fronte di un aumento
delle possibilità di
finanziamento con
strumenti finanziari
poco trasparenti e
maggiormente
rischiosi
Supporto al cliente nella
redazione della strategia
finanziaria.Sarà
necessaria un’attenta
vigilanza da parte
dei sindaci al fine di
limitare la riduzione
degli impieghi in favore
delle attività
di
trading
solitamente
correlate ad operazioni
poco trasparenti con
derivati, prestito titoli,
prestiti contro termine.
Diversa
ponderazione per il
rischio delle attività
Concorrenza a livello
di player europei
Supporto nell’attività
di reperimento fondi
presso interlocutori
esteri
Finanziamenti
presso banche estere
a tassi inferiori