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NUMERO 201 - MAGGIO / GIUGNO 2011
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L'INTERVISTA
Francesco Lenoci
Il merito creditizio delle PMI
PIER LUIGI RIELLO
Ordine di Padova
IL COMMERCIALISTA VENETO
CHI È
Francesco
Lenoci
SEGUE A PAGINA 4
INPREVISIONEDELPROGRAMMATOEVENTOFORMATIVO
per il Triveneto, denominato
Mini Master sul Merito Creditizio delle
PMI
, che si terrà a Soave (Vr) per 3 lunedì pomeriggio e rispettivamen-
te il 28 novembre, il 5 dicembre e il 12 dicembre 2011 ho intervistato il
collega Prof. Francesco Lenoci, relatore insieme ad altri Colleghi e
Specialisti, che ci ha indicato il suo pensiero sul tema.
D.
Situazione generale recente. Dal Rapporto sulla società ed econo-
mia del 2011, della Fondazione Nord Est, in uno degli interventi
presentato a luglio di quest’anno, si evidenziano i settori che hanno
presentato bilanci 2009 in perdita. Per esempio nel settore del mobi-
le la percentuale con bilancio in negativo è stata del 50%, mentre
nel settore dellametallurgia le imprese che hanno chiuso in perdita
sono state il 46%. Com’è andata in Lombardia?
R. Non dispongo di dati aggiornati per la Lombardia. Alla luce del
declassamento dell’Italia ad opera di Standard & Poor’s, essendo “il
treno” su cui viaggia l’economia italiana composto da un unico vago-
ne (senza distinzione tra prima e seconda classe), non ritengo che i
dati possano differire in maniera significativa.
D.
RapportoBanca-Impresa (PMI) eMeritoCreditizio. Inunquadro
economico così mutato come si posiziona il Merito creditizio nelle
strategie di comunicazione di una PMI? Inoltre il consulente dottore
commercialista ed esperto contabile come può dare una solido aiuto
alle PMI sul tema specifico? Ricordo che sei un interlocutore quali-
ficato poiché nell’ultimo biennio sei stato autore di alcuni libri spe-
cialistici sul tema.
R. Il merito creditizio è un biglietto da visita importante per l’impresa.
Avere un buon rating significa avere buona reputazione e capacità di
relazione.
D.
Sei d’accordo con la proposta dell’ultimo Congresso Nazionale
dei DCECdi Napoli sul ruolo dei commercialisti quali “attestatori”
del merito creditizio per favorire l’accesso al credito per le PMI?
Hai aggiornamenti al riguardo?Quale potrebbe essere secondo te il
ruolo corretto del professionista in questo contesto?
R. Ho sostenuto l’opportunità per i professionisti di diventare “rater
aziendali” fin dal 2006 nel libro Ipsoa “Riforma dei Distretti industriali
e Basilea 2”. Ho quindi apprezzato che il Congresso di Napoli abbia
ripreso la citata idea. Non posso nascondere che la prassi instauratasi
in materia di rating non prevede un coinvolgimento significativo da
parte dei professionisti. Ad adesso l’assegnazione del rating compete
nella stragrande maggioranza dei casi a banche, ECAI e Agenzie di
rating.
D.
MeritoCreditizio passa attraversoCentrale Rischi. Quale perce-
zione hai su quanti colleghi conoscono ed utilizzano regolarmente
la Centrale Rischi, a servizio dei loro incarichi (consulenza, revi-
sione, operazioni straordinarie)?
R. Alla determinazione del rating concorrono tre analisi: quantitativa,
qualitativa e andamentale. Le prime due analisi rientrano nel DNA dei
professionisti; la terza, purtroppo, no. Dico “purtroppo” perché si
tratta di un errore blu, essendo la valenza dell’analisi andamentale
decisamente superiore alle altre per il semplice motivo che ha frequen-
za mensile. Segnalo al riguardo che la categoria degli avvocati è molto
più ferrata dei dottori commercialisti in materia di Centrale dei Rischi.
D.
CentraleRischi di Banca d’Italia ha un’anzianità di oltre 20 anni.
Comemai solo ora, negli ultimi anni, vi sono stati studi ed approfon-
dimenti indottrina?E’ forse stato considerato un tecnicismo a dispo-
sizione degli Intermediari e quindi dei “bancari”, invece che una
branca della FinanzaOperativa da tenere sempre sotto controllo?
R. Fino a dicembre 2010 la Centrale di Rischi era predisposta in forma-
to TXT: si trattava, in altri termini, di geroglifici.Adesso è in PDF, vale
a dire in un formato molto più fruibile, di più facile comprensione ed
anche esteticamente più gradevole e incoraggiante nella lettura. Inol-
tre, può essere non solo richiesta, ma anche ricevuta, tramite posta
elettronica certificata.
D.
Quante PMI conoscono laCentraleRischi?Dauna ricercadi Con-
findustria di Vicenza solo il 31% delle PMI dichiara di controllare
regolarmente la Centrale Rischi. Per te è una stima ottimistica?
R. Il 13 settembre a 100 colleghi di ODCEC Vicenza ho chiesto un
riscontro circa la possibilità che una PMI vicentina su tre conosca la
Centrale dei Rischi. Hanno convenuto con me che tale percentuale è
decisamente sovrastimata. Mi sto adoperando per far salire la percen-
tuale in oggetto, facendo ad esempio corsi presso le associazioni dei
costruttori edili.
D.
Per una società il bilancio depositato al Registro Imprese è il docu-
mento principale per comunicare (una volta l’anno) con il sistema
bancario ? Secondo te l’impresa ed eventualmente i suoi consulenti
hanno altri strumenti ed elaborati (tipo bilanci infrannuali e business
Titolare dello Studio
Lenoci - Management Advisors,
con sede a Milano.
È Sindaco e Consigliere
diAmministrazione
di varie società. È Docente di
Metodologie e determinazioni
quantitative d’azienda 2
presso l’Università cattolica del
Sacro Cuore - Milano;
Temi speciali di bilancio
presso l’Università Cattaneo - Castellanza.
È autore di 28 monografie su temi di finanza, bilancio e revisione
e di numerosi articoli apparsi sulle più importanti testate economiche
e finanziarie. È autore di 2 video-corsi in materia di “Basilea 2”.
Presidente, nel triennio 2005-2007, della Commissione Finanza e
Controllo di Gestione istituita presso ODCEC Milano.
Partecipa quale Esperto a programmi radio-televisivi.