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NUMERO 217 - GENNAIO / FEBBRAIO 2014
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IL COMMERCIALISTA VENETO
dimensione della popolazione.
Nel caso in cui i test sui controlli evidenziassero una deviazione (il controllo non è
stato messo in atto per un’operazione selezionata) si dovrà tener conto di un
fattore di confidenza “rettificato”
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per il numero di deviazioni riscontrate. La
tabella che segue riporta i fattori di confidenza rettificati in base al livello di confi-
denza richiesto e al numero di deviazioni.
La dimensione del campione sarà data sempre dal rapporto tra:
Fattore di confidenza rettificato / Grado di deviazione accettabile
Nel caso in cui il revisore dovesse riscontrare una deviazione, la dimensione del
campione per mantenere lo stesso livello di confidenza (90%) dovrebbe essere pari
a 39 (=3,9/10%) che prudenzialmente arrotondiamo a 40.
Riportiamo un esempio per meglio comprendere quanto ci siamo detti. Supponia-
mo di voler testare l’affidabilità dei controlli chiave relativi al ciclo passivo acquisti/
debiti verso i fornitori con un grado di affidabilità “medio” (livello di confidenza del
90%). Pertanto saranno sufficienti 25
items
senza errori ovvero 40
items
con nr.1
errore al massimo. L’intervallo di selezione sarà dato dal rapporto tra numero totale
delle fatture d’acquisto (la popolazione) e la dimensione del campione.
Il Campionamento nelle procedure di validità
Il campionamento nei test di dettaglio si distingue in base al tipo di verifica che il
revisore intende svolgere. In particolare si possono avere:
-
test per
overstatement
: in cui l’obiettivo è quello di individuare errori di
sovrastima, ovvero verificare l’esistenza di una data popolazione. Questi test si
svolgono su popolazioni composte da valori monetari e la fonte della verifica è
interna (contabile). In questo caso si parla di campionamento monetario;
-
test per
understatement
: in cui l’obiettivo del revisore è quello di individua-
re errori di sottostima, ovvero verificare la completezza di una data popolazione.
Questi test si svolgono su popolazioni composte da rilevazioni numerate
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e la
fonte di verifica sarà esterna (extracontabile). In questo caso si parla di
campionamento numerico.
L’estensione del campione nei test per
overstatement
dipende dalla popolazione e
dal livello di rischio attribuito al sistema di controllo interno e al rischio inerente
relativo a ciascuna area di bilancio e con riferimento alle asserzioni che si intende
verificare. Dipende inoltre dall’esito delle procedure di analisi comparativa
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effet-
tuate in via preliminare.
Pertanto qualora il revisore facesse affidamento parziale sulle procedure di analisi
comparativa (valutando cioè la voce in esame coerente con quelle correlate del
bilancio stesso), l’ampiezza del campione da verificare potrà essere ridotta raggiun-
gendo un rischio di errore accettabilmente basso.
Ricordiamo che in termini matematici il rischio di revisione (AR) dipende dal rischio
Inerente (IR), dal rischio di controllo (CR) e dal rischio di individuazione (DR). Tali
variabili sono legati dalla seguente equazione:
AR = IR * CR * DR
Nella prassi il revisore esprime un giudizio finale caratterizzato da un livello di
affidabilità (ragionevole sicurezza) del 95%; di conseguenza il rischio di revisione
(AR) accettabile è pari al 5%. Quando il revisore esprime una valutazione di rischio
(intrinseco, di controllo o sulle procedure di analisi comparativa) pari a “alto”,
questo corrisponda in termini aritmetici al 100%. Mentre se la valutazione del rischio
(intrinseco, di controllo o sulle procedure di analisi compara-
tiva) è pari a “medio”, questo corrisponde in termini aritme-
tici al 65%;
Infine se il rischio (intrinseco, di controllo o sulle procedu-
re di analisi comparativa) è pari a “basso”, questo corri-
sponde in termini aritmetici al 25%. Scorporando dalla
formula precedente il rischio di individuazione da proce-
dure di analisi comparativa (che chiamiamo DR1) dal ri-
schio di individuazione da altre procedure di validità (che
chiamiamo DR2) l’equazione diventa:
AR = IR * CR * DR1 * DR2 -> DR2 = AR / (IR * CR *
DR1)
Da un punto di vista strettamente quantitativo, questo
concetto si traduce nel c.d. fattore di confidenza, ovvero
quel coefficiente assegnato ad un livello di confidenza che
consente di associare al rischio di individuazione da altre
procedure di validità (DR2), un intervallo di selezione.
Per esempio, se nell’area clienti abbiamo giudicato il ri-
schio inerente medio (IR=65%), il rischio di controllo me-
dio (CR=65%) e il rischio di individuazione da analisi com-
parativa basso ( DR1=25%), la componente DR2 sarà
uguale al 47% [DR2 = AR / (IR * CR * DR1) -> =5%/
(65%*65%*25%)], pertanto il nostro livello di confiden-
za sarà pari al 53% (=1-DR2). Supponendo che il nostro
errore tollerabile (ovvero la
performance materiality
“PM”)
sia pari a 100 Euro, il nostro fattore di confidenza
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per
calcolare l’intervallo di selezione sarà pari a:
Fattore di confidenza
= PM*(1-(DR2^1/PM)) =
100*(1-(47%^1/100))= 0,75
La tabella che segue riporta un elenco parziale dei fattori di
confidenza per i diversi livelli di confidenza calcolati con la
formula sopra esposta.
Livello di 
confidenza 
richiesto
1
2
3
4
5
95%
4,7
6,3
7,8
9,2
10,5
90%
3,9
5,3
6,7
8,0
9,3
80%
3,0
4,3
5,5
6,7
7,9
70%
2,4
3,6
4,7
5,8
7,0
Fattore di confidenza rettificato per il nr. di deviazioni
Il campionamento
nel processo di revisione
SEGUE DA PAGINA 22
Campione
Estensione del campione (se necesssario)
Numero di fatture
12.367
Numero di fatture
12.367
dimensione del campione
25
dimensione del campione
15
Intervallo di selezione
495
Intervallo di selezione
824
Prima fattura nr.
1
Prima fattura nr.
1
Ultima fattura nr.
12.367
Ultima fattura nr.
12.367
Random start
277
Random start
268
Nr. fattura
Nr. fattura
fattura selezionata nr.1
277
fattura selezionata nr.1
268
fattura selezionata nr.2
772
fattura selezionata nr.2
1.092
fattura selezionata nr.3
1.266
fattura selezionata nr.3
1.917
fattura selezionata nr.4
1.761
fattura selezionata nr.4
2.741
fattura selezionata nr.5
2.256
fattura selezionata nr.5
3.566
fattura selezionata nr.6
2.750
fattura selezionata nr.6
4.390
fattura selezionata nr.7
3.245
fattura selezionata nr.7
5.215
fattura selezionata nr.8
3.740
fattura selezionata nr.8
6.039
fattura selezionata nr.9
4.234
fattura selezionata nr.9
6.864
fattura selezionata nr.10
4.729
fattura selezionata nr.10
7.688
fattura selezionata nr.11
5.224
fattura selezionata nr.11
8.513
fattura selezionata nr.12
5.718
fattura selezionata nr.12
9.337
fattura selezionata nr.13
6.213
fattura selezionata nr.13
10.162
fattura selezionata nr.14
6.708
fattura selezionata nr.14
10.986
fattura selezionata nr.15
7.203
fattura selezionata nr.15
11.811
fattura selezionata nr.16
7.697
fattura selezionata nr.17
8.192
fattura selezionata nr.18
8.687
fattura selezionata nr.19
9.181
fattura selezionata nr.20
9.676
fattura selezionata nr.21
10.171
fattura selezionata nr.22
10.665
fattura selezionata nr.23
11.160
fattura selezionata nr.24
11.655
fattura selezionata nr.25
12.149
Per il random start
ut ilizzare la funzione:
=CASUALE.TRA(1;495)
10
Per la spiegazione si rimanda alla tabella sui fattori di confidenza riportata al seguente paragrafo sui test di validità. La stessa tabella viene fornita nella “Guida all’utilizzo dei
principi di revisione internazionali nella revisione contabile delle piccole e medie imprese – Vol II Guida pratica Terza edizione – Roma Press, 2012.
11
Ad esempio bolle, fatture da fornitori, ordini da clienti, estratti conto bancari, titoli, articoli di magazzino da riepilogo inventariale.
12
Infatti l’ISA 520 (novembre 2006) al §.10 riporta “Le procedure di validità a livello di asserzioni possono consistere in verifiche di dettaglio, in procedure di analisi
comparativa svolte come procedure di validità o in una combinazione di entrambe. La scelta delle procedure di revisione da utilizzare per raggiungere un determinato obiettivo
di revisione dipende dal giudizio professionale del revisore sulla loro prevista efficienza ed efficacia nel ridurre ad un livello accettabilmente basso il rischio di errori significativi
identificato e valutato a livello di asserzioni”. Inoltre l’ISA 330 (novembre 2006) al §.52 riporta “Quando l’approccio del revisore a rischi significativi comprende solo procedure
di validità, le procedure più idonee a fronteggiare questi rischi significativi sono rappresentate solamente da verifiche di dettaglio, o da una combinazione di verifiche di dettaglio
e di procedure di analisi comparativa usate come procedure di validità”.
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Per la determinazione dei fattori di confidenza, si veda anche la tabella 17.3-2 della “Guida all’utilizzo dei principi di revisione internazionali nella revisione contabile delle
piccole e medie imprese – Vol II Guida pratica Terza edizione – Roma Press, 2012, che riporta un elenco parziale di fattori di confidenza per diversi livelli di confidenza.
SEGUE A PAGINA 24